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Sangiuliano aveva ragione: «Visto il caso Rexal Ford? Mi ha fatto fuori una lobby potente e corrotta»

Fondi pazzi al cinema

Sangiuliano aveva ragione: «Visto il caso Rexal Ford? Mi ha fatto fuori una lobby potente e corrotta»

Spettacoli - di Penelope Corrado - 20 Giugno 2025 alle 16:43

«Ho denunciato con forza lo scandalo delle ruberie nel mondo del cinema. Ho cambiato il sistema trovando gigantesche resistenze da parte di una lobby tanto potente quanto corrotta che me l’ha fatta pagare». L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano commenta senza mezzi termini. il caso del film fantasma di Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, l’uomo al centro del giallo di Villa Phampili. Il fantomatico regista americano ha infatti ottenuto dal ministero della Cultura italiano (allora diretto dal ministro Pd Franceschini) oltre 800mila euro di tax credit per un film da lui diretto, che non ha mai visto la luce.

«Nella tragicità di quanto avvenuto – dice all’Adnkronos l’ex ministro del governo Meloni – perché il mio pensiero va alle vittime, i fatti mi stanno dando ragione». Per poi sollevare chiaramente i suoi sospetti su personaggi collocati nel mondo del cinema. «Ho denunciato con forza lo scandalo delle ruberie nel mondo del cinema – dice Sangiuliano – Ho cambiato il sistema trovando gigantesche resistenze da parte di una lobby tanto potente quanto corrotta che me l’ha fatta pagare».

«Decine di film finanziati e mai usciti, altri costati milioni di euro con ridicole presenze di spettatori in sala, registi e attori strapagati per flop enormi, un meccanismo perverso – continua Sangiuliano – Il cinema è fra le più rilevanti espressioni di arte, la più moderna e vicina alla gente, che merita certamente attenzione e cura. Per questo non merita di essere terreno per predatori, di gente che si è arricchita con un grande spreco di risorse pubbliche».

Amorese ricorda: “Rexal Ford finanziato con Franceschini ministro”

«La tragica vicenda di Villa Pamphili – commenta il deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, capogruppo in Commissione Cultura – ha consentito di rivelare ulteriori leggerezze e sprechi nei finanziamenti al cinema, dato che indirettamente ne ha beneficiato anche un indagato per duplice omicidio. È sempre più necessario riformare il sistema, come ha iniziato a fare il ministro Sangiuliano e sta proseguendo il ministro Giuli, per far sì che i soldi del tax credit non vadano a film ‘fantasma’ o ‘invisibili’, come se fosse un ricco ‘reddito di sistema’ per privilegiati».

«Non immagino pensare – aggiunge Amorese – cosa avrebbero detto e scritto a sinistra se il finanziamento fosse avvenuto sotto il governo Meloni e non con il Conte 2 e ministro Franceschini. Colgo, infatti, il silenzio imbarazzato di attori e registi pronti a sollevarsi contro il governo di centrodestra e ora improvvisamente diventati comparse di un film muto. Chissà se ritroveranno la parola».

Trancassini: “Sistema opaco e irresponsabile, bene Giuli e Sangiuliano”

«La vicenda emersa in queste ore, che vede coinvolto Francis Kaufmann – un soggetto oggi indagato per un duplice omicidio – come beneficiario indiretto di oltre 860 mila euro di tax credit pubblico, è l’ennesima conferma di un sistema opaco e irresponsabile che per anni ha caratterizzato la gestione dei fondi al cinema sotto i governi di sinistra». Lo dichiara in una nota Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e Questore della Camera, che aggiunge: «I meccanismi introdotti e lasciati in eredità dai ministri della Cultura progressisti hanno spalancato le porte a speculazioni e veri e propri abusi. Mentre tanti professionisti del settore faticavano ad accedere alle risorse, a personaggi ambigui si concedevano fondi pubblici con una leggerezza sconcertante senza neanche l’onere della verifica del successo del progetto finanziato».

«Bene ha fatto il ministro Giuli, e prima di lui il ministro Sangiuliano – prosegue il deputato di FdI – a denunciare pubblicamente questa vergogna e ad avviare una riforma profonda del sistema. Serve chiarezza, serve controllo, serve legalità. Nella passata legislatura, in commissione Bilancio, ho più volte stigmatizzato il sistema parziale del ministro Franceschini. Non possiamo permettere che il denaro dei contribuenti finisca in mani sbagliate, tanto più in un comparto strategico come quello culturale e cinematografico – conclude Trancassini – che appartiene alla Nazione e non già a certa “minoranza rumorosa” di sinistra abituata a imporre regole e consuetudini a proprio esclusivo vantaggio».

 

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di Penelope Corrado - 20 Giugno 2025