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Prodi boccia Elly e compagni: “La sinistra non si occupa più dei problemi della gente. I referendum? Non si capivano”

Romano furioso

Prodi boccia Elly e compagni: “La sinistra non si occupa più dei problemi della gente. I referendum? Non si capivano”

Politica - di Luisa Perri - 30 Giugno 2025 alle 08:45

Stavolta Romano Prodi non ha tirato la guancia a chi lo intervistava, non ha risposto con stizza alle domande che il direttore de La Stampa gli porgeva, ma il bersaglio del Professore più che i leader mondiali avversari della sinistra (da Meloni a Trump) sono stati i suoi allievi. Nonno Romano, 86 anni, boccia i suoi nipotini politici e lo fa senza neanche rimandarli a settembre.

«La sinistra non si occupa più dei problemi della gente»: ora lo ammette perfino l’ex presidente del Consiglio nel corso dell’incontro “Le crisi mondiali e l’Europa, intervista-dialogo tra Andrea Malaguti e Romano Prodi” a Torino. Il Professore fa capire di essere preoccupato. E che alle prossime elezioni «non so chi vince, non so cosa faranno Conte e Schlein, non capisco più. Io sono solo un riformista, un libero pensatore. Non solo mica il Pd».

Prodi boccia la sinistra: “Il flop dei referendum? Non si capivano le domande”

Quanto ai referendum, per Prodi «non si capivano le domande» ed è stato «un miracolo che abbiano votato 14 milioni di persone». Con l’ex presidente della Commissione Ue la conversazione spazia da Donald Trump alle decisioni all’unanimità: «Non decide più la Commissione, ma il Consiglio, e serve l’unanimità: così non si decide neanche in una riunione di condominio. Ecco cos’è diventata l’Europa: un condominio dove si deve votare all’unanimità. E il signor Orban ha bloccato tutto, proprio grazie a questo».

Veleno contro Meloni e Trump, ma dimentica la sua Cina

Al «cosa direbbe se fosse Meloni alla Casa Bianca», Prodi risponde: «Non sono la signora Meloni, ma al posto suo cercherei di rafforzare l’Europa, ma lei non fa neanche conferenze stampa, non spiega: ne fa più Putin!». Prodi che monitora le conferenze stampa del Cremlino e le mette in parallelo con quelle di Palazzo Chigi non è la solita perla riservata dall’intervista. Non mancano attacchi al ricco capitalismo americano, con tanto di sprezzanti commenti nei confronti del matrimonio di Jeff Bezos a Venezia. «Una follia. Se si spendono addirittura trenta milioni per un matrimonio vuol dire che l’umanità è marcia dentro. Detto questo, è meglio che li spenda a Venezia piuttosto che a Las Vegas». E, poi, ovviamente non sono mancati attacchi al presidente repubblicano.

«Non si può dipendere in tutto dagli americani. Trump è un cinico autoritario – dice ancora Prodi – per il quale il diritto non vale più. Ma ha preso l’animo degli americani. Il più grande paese democratico del mondo ha come presidente uno che ha altri valori di riferimento». Detto da Prodi, che ha come valori di riferimento quelli incarnati dal regime di Pechino… 

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di Luisa Perri - 30 Giugno 2025