
Il trionfo della fede
Parigi-Chartres, il pellegrinaggio che rinnova la Tradizione cattolica sotto il sole di Francia
Se qualche anno fa facevano scalpore 15 mila partecipanti, oggi gli organizzatori si stanno attrezzando per accoglierne l’anno prossimo 30 mila. Quest'anno infatti le adesioni sono state stoppate in quanto troppo numerose per i mezzi messi in campo
Decine di migliaia di persone hanno percorso anche quest’anno, a piedi, un cammino che parte da Parigi, intervallando il pellegrinaggio con preghiera e messe in rito tridentino, fino alla cattedrale di Chartres. Una lunga, lunghissima processione di 100 chilometri, che ha visto partecipare quasi 20 mila cattolici tradizionali, nella quarantatreesima edizione di un pellegrinaggio ormai storico e impossibile da ignorare. Il pellegrinaggio Parigi Chartres è infatti una particolarità nel panorama cattolico, in quanto coinvolge migliaia di giovani, scout e famiglie. Età media 23 anni.
Un trionfo del tradizionalismo cattolico, non solo sopravvissuto, ma in fortissima crescita. Se qualche anno fa facevano scalpore 15 mila partecipanti, oggi gli organizzatori si stanno attrezzando per accoglierne l’anno prossimo 30 mila. Quest’anno infatti le adesioni sono state stoppate in quanto troppo numerose per i mezzi messi in campo. Oltre ai francesi infatti partecipano anche numerosi stranieri, fra cui alcuni gruppi di italiani, come documentato giorno per giorno dai servizi fotografici pubblicati sul sito Messainlatino.it.
Un clima nuovo sotto il segno del leone: il pellegrinaggio alla cattedrale di Chartres
Nonostante il successo evidente e il coinvolgimento delle giovani generazioni, fino a pochi mesi fa il pellegrinaggio Parigi-Chartres non era ben visto in Vaticano, in quanto
contraddittorio dei principi bergogliani. Ricordiamo che Francesco durante il suo pontificato ha spesso sferzato i fedeli tradizionali, soprattutto i giovani, arrivando a descriverli come disturbati mentali. Si parlava addirittura di una volontà di soppressione del pellegrinaggio annuale. Sotto Leone il clima è radicalmente cambiato, tanto che il quotidiano Avvenire, l’organo della Cei, ha parlato della manifestazione con toni entusiasti.
“La fede che risveglia la Francia”, titola il quotidiano dei vescovi italiani, scrivendo che «una manifestazione tra le più scenografiche e in crescita è il pellegrinaggio di Pentecoste Parigi-Chartres, che inizia domani sabato 7 giugno e termina lunedì 9, e vede protagonista il popolo legato alla Messa in rito romano tradizionale, ossia secondo il Messale del 1962. Si tratta di 100 chilometri di cammino, seguendo in modo piuttosto preciso la strada che fece un illustre pellegrino più di 100 anni fa, nel 1912, Charles Péguy, che partì a piedi dalla capitale diretto alla Cattedrale di Chartres, splendore del gotico medievale, per affidare alla Vergine il figlio gravemente malato. Questo tracciato sacro è stato ripreso nel 1983 dall’associazione laicale Notre Damede Chretienté, che lo ripropone ogni anno, quindi non è una novità. Negli ultimi anni ha visto però un’impennata di iscrizioni che lo hanno reso un “caso”».
Anche il vescovo di Chartres partecipa al pellegrinaggio
Anche il vescovo di Chartres, Philippe Christory, partecipa attivamente al pellegrinaggio e quest’anno ha pronunciato l’omelia della messa finale, portando anche il saluto di Leone XIV. Proprio il Papa pochi giorni prima del pellegrinaggio ha fatto un riferimento al cammino del popolo francese in cui molti hanno letto un riferimento a questo pellegrinaggio.
La combattività del cattolicesimo francese
Mentre in Italia siamo purtroppo abituati a un cattolicesimo stinto, con un laicato che asseconda le gerarchie senza proferir verbo, in Francia la situazione è diversa. Mentre il cattolicesimo è infatti in fase di sparizione, retto da un episcopato debole e progressista, il mondo della tradizione ha per 60 anni combattuto, anche fisicamente se necessario, per conquistare e mantenere spazi. Il caso più famoso è certamente quello di mons. Lefebvre e della sua fraternità, con fedeli numerosi in tutto il mondo, protagonista di casi eclatanti come l’occupazione perdurante dal 1977 della chiesa di Saint Nicolas du Chardonnay. Occupazione che portò a veri e propri scontri fisici. Non mancano poi altre esperienze, meno sofferte, altrettanto di successo, che fanno del tradizionalismo francese un faro. Basti pensare all’Istituto Cristo Re o al Buon Pastore, perfettamente in comunione con Roma, che accolgono ogni anno decine di vocazioni.
Il futuro della messa in latino
Il pellegrinaggio appena concluso trionfalmente, torna a porre un problema che Leone XIV dovrà prima o poi trattare. Cosa fare con la Messa tridentina? Il predecessore ha provato a limitarla per arrivare ad una soppressione, fallendo in modo distruttivo e creando divisioni profonde. Prevost non sembra ostile pregiudizialmente e sembra uomo pragmatico. Se pacificazione dovrà essere, il Papa dovrà per forza tornare ad una regolamentazione ampiamente permissiva, come quella voluta da Benedetto XVI. Non agire in questo senso, rischierebbe di allontanare ancora una volta un mondo in espansione composto da fedeli autentici.