
L'incontro del disgelo
Pace fatta tra attori e Giuli, smontata la rivolta: dialogo e fiducia sulle nuove misure del governo. Elio Germano è rimasto solo…
Pubblicato il decreto correttivo del tax credit che il minstro ha illustrato a una fitta schiera di attori e operatori del settore. Obiettivo: evitare truffe e costi gonfiati. Tra i vip clima rasserenato: "Il dialogo e il confronto prevalgono sempre sulla sterile contrapposizione e sui pregiudizi"
Si smonta la polemica tra il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e gli attori. Una guerra aizzata dalle parole di Elio Germano che aveva accusato il governo di agire “come i clan” nella distribuzione dei posti. L’incontro tra il titolare di via del Collegio Romano, il sottosegretario Lucia Borgonzoni e il direttore generale Cinema e Audiovisivo Nicola Borrelli, con una delegazione di alcuni esponenti del mondo del cinema è an data benone. All’insegna del dialogo. Germano pare sia rimasto solo. All’incontro erano presenti Claudio Santamaria, Giuseppe Fiorello, Andrea Occhipinti (nelle foto Ansa); Stefano Massenzi, Corrado Azzollini, Simonetta Amenta; Stefano Rulli, Vittoria Puccini (nell’immagine) e Dario Indelicato.
Attori e ministro Giuli: l’incontro del disgelo
“L’incontro – dichiarano gli esponenti della delegazione – si è svolto in un’atmosfera di rinnovato dialogo. Che ci auguriamo metta fine ad attacchi contro il cinema che riteniamo pericolosi e dannosi per tutto il Paese. Sono state chiarite l’importanza e l’urgenza di far funzionare con più efficienza ed equilibrio il sistema dei sostegni pubblici al settore cine-audiovisivo: per superare la situazione critica di molte imprese e di molti lavoratori; e per evitare distorsioni e errori avvenuti in passato. Continueremo tutti insieme a vigilare democraticamente sul futuro operato del ministero”.
Le misure del governo per correggere le storture del passato
L’incontro era fortemento voluto per illustrare i contenuti del decreto interministeriale di riforma delle agevolazioni fiscali a favore dell’industria cinematografica. Il provvedimento, entrato in vigore con la pubblicazione sul sito del Mic, va a modificare i criteri di assegnazione e riconoscimento del tax credit per le aziende cinematografiche e dell’audiovisivo; correggendo, appunto, alcune distorsioni e inserendo maggiore equità, efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche. “Il dialogo e il confronto – dichiara il ministro Giuli – prevalgono sempre sulla sterile contrapposizione e sui pregiudizi. Come dimostra il tenore dell’incontro che ha permesso di condividere con autorevoli esponenti del mondo del cinema i contenuti di un provvedimento molto atteso”. Provvedimento “che riformula il profilo le regole del tax credit per l’industria cinematografica; ovviando alle distorsioni che avevano reso questo strumento costoso, inefficace e inefficiente nelle sue finalità. La circostanza ha consentito di instaurare un rapporto di reciproca fiducia e concordia”.
L’ironia di Senaldi su Germano: “M’hanno rimasto solo, ‘sti quattro cornuti”
“M’hanno rimasto solo, ‘sti quattro cornuti”. La grande ambizione di Elio Germano potrebbe essere reinterpretare il ruolo che fu di Vittorio Gassman nel rifacimento de “L’audace colpo dei soliti ignoti”: è la notazione ironica e opportuna di Pietro Senaldi, condirettore di Libero. Gli attori presenti infatti “si sono rivelati per nulla infastiditi dai nuovi rigorosi controlli annunciati dal governo“.
Le nuove misure del governo per evitare truffe e costi gonfiati
Il provvedimento rimodula i requisiti da soddisfare per la richiesta del credito d’imposta per le opere cinematografiche, televisive e web; documentari, animazione, cortometraggi e videoclip. Introduce due nuovi obblighi per i beneficiari di tale misura fiscale. Il primo riguarda la trasparenza delle spese di produzione: per una maggiore tracciabilità dei costi, le fatture, i documenti di spesa e la documentazione attestante i pagamenti di importo superiore ai 1.000 euro dovranno ora riportare obbligatoriamente l’indicazione del titolo dell’opera a cui si riferiscono. Prima era sufficiente l’attestazione del revisore dei conti della società produttrice per annoverare il costo tra quelli imputabili alla produzione di un’opera cinematografica.
Positivo incontro tra il ministro Giuli e gli attori
Il secondo concerne l’obbligo per il produttore beneficiario del credito di imposta a reinvestire entro cinque anni dal suo riconoscimento una quota dei proventi dell’opera nello sviluppo; nella produzione o nella distribuzione in Italia e all’estero di una o più nuove opere difficili, ossia: documentari; cortometraggi; opere prime e seconde; opere di giovani autori; opere di animazione non in grado di attrarre risorse finanziarie significative dal settore privato; con un costo di produzione inferiore ai 3.500.000 euro, ridotto a 1.000.000 euro per i documentari e 200.000 euro per i cortometraggi.
Mollicone: “Come ha detto Meloni, non butteremo i soldi dei cittadini”
“Per la prima volta dal 2016 è stato messo mano al sistema. Come ha detto Giorgia Meloni, non butteremo soldi dei cittadini per pagare cose che non meritano di essere pagate”, commenta Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia. ““Il Parlamento sarà presto impegnato su una complessiva riforma della governance del cinema. Anche Fratelli d’Italia presenterà una propria proposta; ascoltando le categorie, proprio come oggi ha fatto il ministro Giuli”.