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La sede del Mef. La Ragioneria dello Stato ha certificato la svolta storica: nel 2024 lo Stato ha pagato le aziende nei tempi previsti dalla legge

Il cambio di passo

Ora lo Stato paga le aziende fornitrici entro 30 giorni: la svolta storica nella Pubblica amministrazione italiana

Nel 2024 è stato raggiunto l'obiettivo previsto anche dal Pnrr. Si tratta di traguardo inseguito per oltre un decennio, che consente anche di chiudere la procedura di infrazione Ue aperta nel 2014

Economia - di Annamaria Gravino - 28 Giugno 2025 alle 15:33

Per l’Italia si tratta di un traguardo storico: lo Stato è diventato un buon pagatore. Nel 2024, finalmente, la Pubblica amministrazione italiana ha raggiunto l’obiettivo di saldare le fatture delle aziende fornitrici nei tempi previsti dalla legge, e perfino con qualche giorno d’anticipo. I termini normativi sono in generale 30 giorni, che salgono a 60 per i fornitori nel settore della sanità. Secondo i dati del monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato, i ministeri lo scorso anno hanno pagato in 29 giorni, gli enti locali in 26, la sanità è arrivata ad abbassare la data di saldo delle fatture fino a 35 giorni. Si tratta, per altro, di un ulteriore obiettivo raggiunto nell’ambito del Pnrr, in vista del riconoscimento dell’ottava rata da 12,8 miliardi di euro.

Svolta storica della PA: ora lo Stato paga le aziende fornitrici in anticipo

A conseguire il risultato ci avevano provato tanto il governo Renzi, quanto il governo Letta. Senza riuscire. Non a caso il Sole 24 ore riferisce la notizia parlando di «Svolta dopo 12 anni di ritardi». E si tratta di una svolta che ha tante implicazioni, a partire da quelle per il tessuto produttivo in generale e per le singole aziende – moltissime delle quali nel tempo hanno sofferto le conseguenze dei ritardi talvolta fino al fallimento – per arrivare a ciò che racconta della nostra pubblica amministrazione, che segna un altro passo fondamentale nel percorso di recupero di serietà, affidabilità e vicinanza ai cittadini.

Pnrr e procedura di infrazione: una risposta anche all’Ue

Inoltre, in sede europea, oltre che per il Pnrr, il raggiungimento del traguardo rappresenta un viatico per chiedere la chiusura della procedura di infrazione avviata nel 2014: l’anno prima le attese si attestavano tra i 120 e i 130 giorni. Negli anni poi si erano progressivamente ridotte, ma nel 2022, quando il governo è entrato in carica, erano ancora attestate a una media superiore ai 35 giorni (35,2). Nel 2023 si erano ridotti a 33,4 e l’anno scorso è stato raggiunto, e superato, l’obiettivo con il traguardo di pagamenti a 29,6 giorni.

L’abbattimento del debito commerciale

«Il miglioramento progressivo dei tempi di pagamento si traduce in una conseguente riduzione del debito commerciale che passa dai 31,2 miliardi rilevati al 31/12/2018 ai 23,2 miliardi rilevati al 31/12/2024. Tale riduzione è trainata dalla componente scaduta del debito che, nello stesso periodo, si dimezza, passando da 20,6 miliardi a 10,3 miliardi, a fronte di una lieve crescita della componente fisiologica, da 11,6 miliardi a 12,9 miliardi», si legge sul sito della Ragioneria generale dello Stato. «I risultati esposti – si legge ancora – danno evidenza dell’efficacia degli interventi normativi ed amministrativi adottati nel corso degli anni, nonché delle iniziative mirate volte a supportare e sensibilizzare le amministrazioni al rispetto dei tempi di pagamento e alla corretta gestione delle funzionalità della Pcc (Piattaforma dei crediti commerciali».

La Ragioneria dello Stato: «Evidenza dell’efficacia degli interventi normativi»

Spostandosi dalla pagina di sintesi del monitoraggio dei “Tempi di pagamento e debiti commerciali delle Pubbliche Amministrazioni” a quella della “Normativa di riferimento” si vede che, al netto della “Disciplina di base”, le principali leggi richiamate sono datate tra il 2023 e il 2024.

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di Annamaria Gravino - 28 Giugno 2025