
Incontro alla GdF
“Onore alle forze armate”. Mattarella ricorda il carabiniere Legrottaglie, vittima del crimine: “Ha commosso l’Italia”
«La Guardia di finanza è una moderna forza di polizia con competenze generali in materia economica e finanziaria, che è il cuore della missione che governo e Parlamento le hanno affidato, nel perseguimento dell’interesse generale, con azioni di lotta all’uso illecito del denaro pubblico». Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’incontro al Quirinale con una delegazione della Guardia di Finanza, guidata dal comandante Andrea De Gennaro, in occasione del 251esimo anniversario della fondazione del corpo. Poi il Capo di stato si è associato «al ricordo che ha fatto il comandante De Gennaro del brigadiere Legrottaglie dell’Arma dei Carabinieri, la cui morte ha commosso il Paese ed ha raccolto intorno a tutte le Forze Armate la vicinanza di tutta Italia».
Mattarella: «La Guardia di finanza svolge un ruolo socialmente importante»
Mattarella ha sottolineato che i finanzieri svolgono «un ruolo di rilevanti riflessi sociali, volto ad assicurare tutela agli operatori economici e ai tanti contribuenti onesti». Tra i compiti delle Fiamme gialle figurano quelli «di vigilanza per la corretta destinazione dei fondi nazionali e comunitari che sono stanziati per il rilancio del Paese, di prevenzione e repressione delle infiltrazioni criminali nei mercati e più in generale interventi diretti a contrastare gli illeciti che ledono il tessuto sano dell’economia».
La Guardia di finanza esercita il proprio compito «anche oltre la terra ferma, in base alle competenze di polizia del mare che gli sono attribuite dalla legge: i traffici di esseri umani, di droga, di armi, di tabacchi, di merce contraffatta hanno spesso inizio oltre mare e si riverberano sul territorio nazionale, facendo sovente capo ad organizzazioni criminali internazionali». In questo ambito, come ha ricordato il presidente della Repubblica, i finanzieri svolgono il loro contributo prezioso a supporto delle strutture preposte, prodigandosi inoltre nel salvataggio di vite umane».
La gratitudine del Capo dello Stato verso i finanzieri
«La vostra professionalità è apprezzata e riconosciuta ovunque, tanto da divenire un modello di riferimento anche a livello internazionale», ha ricordato Mattarella durante l’incontro con gli agenti della Guardia di Finanza, per poi aggiungere che «in un’epoca in cui i fenomeni criminali sono sempre meno delimitati da ambiti nazionali e comunitari, ma superano qualunque confine, è di grande valore il contributo offerto in ambito europeo ad una sempre più accresciuta legalità».
Il ricordo del giudice Mario Amato
Per l’occasione, il presidente della Repubblica ha ricordato l’omicidio del giudice Mario Amato, che il 23 giugno 1980 «fu assassinato a soli 43 anni con un colpo alla nuca da appartenenti ad un gruppo terroristico eversivo di estrema destra». Amato fu «sostituto procuratore a Roma, i criminali contavano di bloccare le sue indagini sul terrorismo neofascista, che stava conducendo con tenacia e sobrietà, seguendo le intuizioni di Vittorio Occorsio».
«Impegnato in una lettura sistematica del terrorismo, Amato si era esposto così al vigliacco agguato dei terroristi», ha spiegato Mattarella, sottolineando che «la memoria del vile omicidio di cui fu oggetto ci esorta alla recisa condanna della violenza diretta contro i principi del nostro Stato costituzionale e i suoi servitori, valori della convivenza civile che unisce il nostro popolo». Dopo 45 anni dalla sua scomparsa, «la Repubblica lo annovera tra gli eroi di una stagione che seppe, con sacrificio, confermare la libertà dei nostri ordinamenti e rinnova i sentimenti di partecipazione e vicinanza ai suoi familiari, ai colleghi e agli amici che lo hanno conosciuto e stimato e che ne hanno costantemente tenuto vivo il ricordo».