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Cacciari spara a zero sulle nozze di Bezos e su detrattori e sostenitori

Filosofia del pettegolezzo

Nozze Bezos, Venezia sotto assedio delle sciocchezze. Cacciari smonta circo e smargiassate annesse: è gara a chi le spara più grosse

Il filosofo spara a zero su detrattori e sostenitori e smonta clamore e riscontri del matrimonio miliardario: a sua detta un non-evento per Venezia, un trionfo per l'idiozia. Ecco le sue parole

Cronaca - di Redazione - 26 Giugno 2025 alle 20:47

Come al suo solito il filosofo Massimo Cacciari va dritto al punto senza girarci troppo intorno. E proprio mentre tutti discettano e si schierano in città sull’argomento del giorno – le nozze dell’ultra miliardario Bezos a Venezia – lui tira dritto e va al punto senza troppi pudori, ritrosie diplomatiche e infingimenti barocchi… Del resto, non è certo la prima volta che la Serenissima, da secoli palcoscenico di intrighi e celebrazioni, si trova al centro di una tempesta. Non una tempesta di bora, ma di chiacchiere, pettegolezzi e, soprattutto, di una montagna di sciocchezze che rischia di affogare ogni residuo di buon senso. A mettere ordine nel caos, con la sua consueta lucidità e quella punta di sprezzante ironia che lo contraddistingue, è il filosofo Massimo Cacciari, già sindaco della città per dodici anni, una voce che si leva contro la banalizzazione e la strumentalizzazione.

Cacciari, le nozze di Bezos: un non-evento per Venezia, un trionfo per l’idiozia

La notizia del matrimonio di Jeff Bezos a Venezia ha scatenato un putiferio di reazioni, culminato in quelle che Cacciari definisce senza mezzi termini «voci di corridoio e insurrezioni popolari» che alimentano un gossip di fondo che rilancia l’evento lagunare dell’anno. Ma al filosofo, e a suo nipote Tommaso che, a quanto pare, ha ereditato la stessa schiettezza, di questo matrimonio «non frega niente». Come ammette lui stesso con lucida trasparenza dalle colone de la Repubblica che lo ha intervistato.

Non solo. Cacciari non risparmia critiche nemmeno ai “No Bezos”, bollandoli come autori di “sciocchezze”, pur sottolineando che, se fosse stato ancora sindaco, avrebbe ignorato “mister Amazon” e non l’avrebbe invitato. Un’affermazione che suona come una picconata all’attuale primo cittadino Brugnaro, il quale aveva invece assicurato l’invito. Ma al di là delle polemiche locali, è la capacità dell’evento di “illuminare” gli aspetti laterali che interessa al filosofo.

Quando il frullatore ideologico rende tutto indistinguibile

E allora, il mantra secondo cui il matrimonio di Bezos avrebbe acceso i riflettori sull’agonia di Venezia, è prontamente smentito da Cacciari: «Falso», sentenzia, «sono sicuro che nessuna luce brilli e che del nostro destino non interessi nulla a nessuno». Il vero problema, secondo il filosofo, non è l’indifferenza, ma «la montagna di sciocchezze che si dicono per confondere le acque» (della laguna)…

Ed è qui che Cacciari si lancia in un’analisi impietosa della retorica dominante: «Se si infilano in un frullatore Bezos, Venezia, le guerre, Trump, le ingiustizie, la distruzione del pianeta, il capitalismo, l’evasione fiscale, l’overtourism, il lusso e via elencando, esce un liquido in cui nulla è più distinguibile». Una confusione calcolata, che «mira a impedire la comprensione dei problemi». Un’accusa gravissima all’intossicazione informativa, alla miscellanea di argomenti slegati, e che serve solo a disorientare e a impedire un’analisi lucida e profonda delle questioni che contano.

Nozze di Bezos, Cacciari tuona: il denaro come ultimo dio della laguna

E le nozze di Bezos, in tutto questo, cosa c’entrano? «Nulla», risponde Cacciari. La sua presenza non è per «liberare Venezia, o a salvarla con donazioni e promozione«. È qui per «confermare che la si aiuta solo a patto che accetti di essere il palcoscenico a disposizione di chi ha bisogno di visibilità, o di ostentare il proprio potere». Le presunte donazioni di 3 milioni? «Briciole sparse perché detraibili dalle tasse grazie alle Fondazioni. Venezia nemmeno se ne accorge», chiosa il filosofo.

La riflessione di Cacciari si fa qui più amara e profonda: «Il denaro è l’ultimo dio dell’umanità e se parliamo di oro Venezia non è un’isola». Ma se l’oro diventa il dio, allora «il muro della democrazia crolla»… E speriamo che non accada durante la celebrazione delle nozze, se non del secolo, del decennio…

 

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di Redazione - 26 Giugno 2025