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Roland Garros, Musetti e Sinner troppo forti: i fuoriclasse italiani “danno fastidio” ai tifosi parigini che gli si rivoltano contro

Tifoseria sciovinista

Musetti: “Il segreto della mia eleganza? Sono italiano”. E dagli spalti piovono fischi: ma quanto rosicano? Lo vedremo a breve con Sinner

Proprio mentre Meloni e Macron chiariscono divergenze e trovano importanti punti d'incontro al tavolo della politica internazionale, sui campi da tennis di Parigi si respira una strana aria: tutti a tifare contro i campioni azzurri. Invidia o bieca ostilità agonistica? L'accanimento su Musetti fa riflettere...

Politica - di Chiara Volpi - 4 Giugno 2025 alle 13:51

Proprio mentre Meloni e Macron chiariscono divergenze e trovano importanti punti d’incontro al tavolo della politica internazionale, sui campi da tennis d’oltralpe si respira una strana aria: un misto di ostilità e competitività stizzita nei confronti dei nostri fuoriclasse: l’ultima dimostrazione è arrivata dritta dagli spalti del Philippe Chatrier, dove il successo ai quarti di Lorenzo Musetti su Frances Tiafoe, numero 16 del ranking, ha fatto sì che soffiasse un vento teso sui campi del Roland Garros: e non sono solo i colpi potenti dei tennisti a smuovere l’aria.

Roland Garros, ora l’Italia fa paura: e scatena l’invidia dei francesi…

Un clima quasi ostile sembra avvolgere gli azzurri, impegnati a Parigi in un’edizione che li vede protagonisti, ma anche bersaglio di una strana e crescente “antipatia”. Che il dominio italiano nel tennis, con Jannik Sinner al numero 1 ATP e una nutrita pattuglia di talenti nella Top 100, stia trasformando l’Italia da sorpresa a nazione temuta e, per alcuni, decisamente “antipatica”? O per meglio dire: troppo scomoda?

Il caso dei fischi a Musetti e quell’insolita alleanza tra tifosi francesi e Usa

Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo al match di ieri – chiuso in suo favore con una combattutissima vittoria – in cui Musetti ha volato alto, andando a turbare le tifoserie parigine e la stampa americana., insolitamente “alleate” contro il campione azzurro che si è imposto sullo statunitense Tiafoe. L’episodio che più di ogni altro ha acceso la miccia è quello che ha visto protagonista il nostro fuoriclasse toscano, astro nascente del tennis italiano, che si è trovato al centro di un vortice di polemiche. Una “caccia” a Lollo, innescata dalle sue parole e da una involontaria pallata a una giudice di linea, che aveva addirittura scatenato veementi richieste di squalifica.

Musetti: «Il segreto della mia eleganza? Sono italiano». E giù fischi d’invidia…

Il culmine delle tensioni si è raggiunto quando Musetti, con la candida spontaneità che lo contraddistingue, ha cercato di spiegare il segreto del suo rovescio a una mano, un colpo d’altri tempi che affascina e incanta: «Sono un giocatore elegante? Siamo italiani, siamo eleganti… a parte gli scherzi, ho questo stile un po’ che appartiene al passato, ci sono pochi giocatori purtroppo con il rovescio ad una mano con tutti che servono sopra i 200 all’ora, riuscire a difendersi è complicato. Però da quando mi hanno messo in mano la racchetta è stato naturale il rovescio ad una mano, il mio allenatore non lo ha mai voluto cambiare questo colpo e fa parte del mio successo», ha aggiunto Musetti.

Parole che risuonano come un’offesa all’orgoglio nazionalista e al tifo sciovinista del pubblico francese

Una frase pronunciata con leggerezza, ma che è risuonata come un’offesa all’orgoglio nazionalista e al tifo sciovinista del pubblico francese, scatenando una pioggia di fischi. Un’accoglienza glaciale che ha costretto il campione toscano a una pronta retromarcia per placare gli animi: «A parte gli scherzi, ho questo stile un po’ retró». Le risa, e poi gli applausi, hanno stemperato la tensione, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro. Ma lo stesso Tiafoe, si è visto in conferenza stampa del dopo-partita, non deve averlo recepito proprio bene a giudicare dalle frecciatine al vetriolo scagliate contro l’avversario che l’aveva appena battuto…

Non solo Sinner e Musetti: l’Italia del tennis sta vivendo una stagione dorata

Non è un caso isolato: Sinner al vertice, Musetti in ascesa, Berrettini, Cobolli, Sonego, Arnaldi e tanti altri a popolare le parti alte delle classifiche turbano (e intimoriscono) evidentemente. Una vera e propria epoca d’oro che, però, sembra stia creando anche un muro di sospetta ostilità. E insomma, classifica e tabellone agonistico a parte, se da un lato il talento degli italiani è innegabile. Dall’altro la percezione esterna sta mutando. Non siamo più gli outsider affascinanti, ma i dominatori da abbattere? Sicuramente i “nemici” sportivi contro cui tifare.

E ora, dopo Musetti, come si comporterà il pubblico parigino con Sinner?

Allora a pochi minuti dalla discesa in campo del nostro Sinner contro il kazako Bublik la domanda sorge spontanea: come si comporterà il pubblico parigino con Sinner? E soprattutto: come gestiranno gli azzurri questa nuova pressione? Sapranno trasformare l’ostilità in ulteriore motivazione, dimostrando che la classe e l’eleganza, dentro e fuori dal campo, sono doti che vanno ben oltre i fischi del pubblico? A più tardi (e agli spalti di Parigi) l’ardua sentenza…

 

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di Chiara Volpi - 4 Giugno 2025