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La Germania si è unita al tavolo Ue sui migranti promosso dall’Italia

Strategie vincenti

Migranti, la svolta della Germania: anche Berlino si unisce al tavolo europeo promosso dall’Italia

Meloni annuncia l'allargamento del gruppo di lavoro: «Ormai rappresenta ampiamente la maggioranza degli Stati Membri». Von der Leyen nella lettera in vista del Consiglio europeo: «Presto una missione in Libia di Brunner, dobbiamo collaborare con loro»

Politica - di Natalia Delfino - 23 Giugno 2025 alle 18:34

Ci sarà anche il tema dei migranti sul tavolo del Consiglio europeo del 26 e 27 giungo. Con una novità: anche la Germania si è unita al gruppo di lavoro sull’immigrazione promosso dall’Italia insieme alla Danimarca e ai Paesi Bassi. Ad annunciarlo è stata la premier Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni alla Camera.

La Germania si unisce al tavolo di lavoro sui migranti promosso dall’Italia

«L’Italia è stata all’avanguardia in questo dibattito e sempre molto esigente sull’attuazione pratica di quanto deciso, e, ovviamente, anche in occasione di questo Consiglio si riunirà il gruppo di lavoro sull’immigrazione che abbiamo promosso insieme a Danimarca e Paesi Bassi, e che ormai rappresenta ampiamente la maggioranza degli Stati Membri, tenuto conto che ora anche la Germania ha deciso di farne parte», ha detto la presidente del Consiglio, ricordando i passi intrapresi dall’Ue, grazie prima di tutto all’azione italiana, per cambiare il paradigma europeo rispetto al tema, passando dalla questione dell’accoglienza a quella della protezione dei confini esterni e delle misure strategiche per arrivare al controllo dei flussi.

Il commissario Brenner preso in missione in Libia. Von der Leyen: «Necessario collaborare con loro»

Il tema è stato affrontato anche da Ursula von der Leyen nella consueta lettera in materia di migrazioni che viene inviata a ridosso di ogni Consiglio europeo, per informare i capi di Stato e di governo di quanto fatto dalla Commissione in questo ambito. Nella comunicazione la presidente della Commissione ha anticipato una imminente missione del commissario europeo agli Affari Interni e alle Migrazioni, Magnus Brunner, in Libia, per incontrare le autorità sia dell’Est che dell’Ovest del Paese, nel tentativo di arrivare a ridurre i flussi migratori diretti verso l’Ue. «È necessario collaborare con loro, in un approccio di Team Europa, per poter insistere sul rafforzamento della gestione delle frontiere e della lotta al traffico di migranti, sulla gestione dei visti di lavoro e dei movimenti successivi verso l’Ue, nonché sulla garanzia della protezione e dei rimpatri volontari dalla Libia ai Paesi di origine», ha chiarito von der Leyen, nell’ambito di un ragionamento sulla necessità di rendere ancora più efficace questa strategia.

Dal G7 al Piano Mattei: la strategia globale dell’Italia

Nel corso delle sue comunicazioni alla Camera, Meloni ha ricordato gli impegni assunti in fatto di migrazioni anche nel documento finale del G7, a partire dalla «lotta senza quartiere alla criminalità organizzata che gestisce il traffico di esseri umani», che pure è stata al centro di una sua specifica iniziativa in campo internazionale, quando affrontò il tema di una «alleanza globale» sulla questione con l’allora presidente Usa Joe Biden. Parallelamente alle misure repressive, Meloni ha ricordato l’impegno per sostenere lo sviluppo dei Paesi di partenza e transito, a cominciare dall’Africa, che vede nel Piano Mattei la sua punta di diamante e nel Global Gateway della Ue un partener per ulteriori sinergie, consolidate nel recenti incontro di Roma con von der Leyen e i rappresentati africani. «Il Piano Mattei – ha rivendicato Meloni a Montecitorio – non è più una strategia solo italiana».

Il «deciso cambio di passo» determinato a Bruxelles

«Come sapete – ha proseguito la premier – negli ultimi due anni, su spinta italiana, c’è stato a Bruxelles un deciso cambio di passo in materia migratoria. L’attenzione, ora, è tutta rivolta alla dimensione esterna, ai partenariati paritari con le Nazioni di origine e transito dei migranti, al nuovo Regolamento per rendere più efficaci i rimpatri e al nuovo patto migrazione e asilo, alla cui attuazione gli Stati membri stanno lavorando in vista dell’entrata in vigore a metà del prossimo anno. Senza dimenticare le cosiddette soluzioni innovative, concetto anch’esso introdotto dall’Italia con il protocollo Italia Albania».

Meloni: «La lista europea dei Paesi sicuri fa giustizia di tante decisioni ideologiche viste in Italia»

«Attorno a questa strategia complessiva, che include i concetti rafforzati di Paese sicuro di origine e di Paese terzo sicuro ma, anche, in prospettiva la creazione di centri di rimpatrio europei in Paesi terzi, è oggi riunita la stragrande maggioranza degli Stati membri, e il risultato è che la Commissione, in questi ultimi mesi, ha presentato diverse proposte legislative concrete su queste materie. Voglio ricordare ad esempio la lista europea di Paesi di origine sicura, che fa giustizia di tante, troppe, decisioni dettate da una distorta lente ideologica alle quali abbiamo assistito, per mesi, qui in Italia». «Toccherà ora ai legislatori europei, Consiglio e Parlamento, portare avanti rapidamente i relativi negoziati», ha aggiunto Meloni, ricordando anche l’iniziativa promossa con la premier danese Mette Frederiksen, e altri sette leader europei per aprire una riflessione sul tema delle Convenzioni internazionali che troppo spesso hanno fatto da ombrello a sentenze contrarie alle politiche nazionali per il contrasto all’immigrazione illegale e ai traffici di uomini. Un altro fronte che per Meloni è destinato ad allargarsi «data la recente adesione del Primo Ministro ungherese Orban e l’interesse crescente che registriamo sull’iniziativa».

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di Natalia Delfino - 23 Giugno 2025