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Il messaggio di Meloni ai giovani industriali

Orgoglio italiano

Meloni ai giovani industriali: «Dobbiamo pensare in grande: l’Italia non intende rinunciare a essere una potenza»

La premier interviene all'evento "Passione d’impresa": «L’Italia è stata per secoli la Patria del genio, della ricerca e dell’innovazione, e può esserlo ancora. Serve una strategia che sappia anticipare i tempi»

Politica - di Natalia Delfino - 13 Giugno 2025 alle 17:19

L’orgoglio di «pensare in grande», di sapere di essere stati e di poter essere ancora «la patria del genio», quello di avere «imprenditori con una passione unica al mondo» sono stati al centro del videomessaggio di Giorgia Meloni inviato al convegno di Rapallo dei giovani industriali under 40. Il premier ha ribadito la vicinanza del governo a chi crea lavoro e ricchezza, con uno sguardo particolarmente rivolto al futuro, non solo per la natura della platea.

Meloni ai giovani industriali: «L’Italia non intende rinunciare a essere una potenza»

«L’Italia è una grande Nazione che non intende rinunciare a essere una potenza economica, produttiva e industriale», ha detto la premier Giorgia Meloni, ammettendo che il Paese «ha accumulato ritardi e difficoltà, che certamente deve recuperare e sono molte le cose che vanno sistemate e corrette». «Però – ha sottolineato – sono convinta che dobbiamo tornare a pensare in grande e che è possibile disegnare una politica industriale che abbia una visione di medio e lungo periodo». «Possiamo farlo, puntando ovviamente sui nostri asset strategici, su ciò che sappiamo fare meglio, sulla solidità del Made in Italy, ma anche avendo il coraggio di osare e di scommettere sulle filiere innovative».

L’orgoglio di essere «la Patria del genio»

«L’Italia – ha ricordato il presidente del Consiglio – è stata per secoli la Patria del genio, della ricerca e dell’innovazione, e può esserlo ancora», adottando «una strategia che non guardi solo all’oggi, ma sappia anticipare i tempi». Il titolo del convegno “Passione d’impresa”, ha sottolineato Meloni, «descrive bene lo spirito che anima gli imprenditori italiani e che ogni giorno dà forza, solidità e coraggio al sistema produttivo e industriale nazionale». «Un gigante del pensiero europeo e occidentale come Hegel – ha proseguito – ha detto che “nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione”. Aveva ovviamente ragione, perché la passione è il motore che ci spinge a superare di volta in volta i nostri limiti e a fissare obiettivi sempre più ambiziosi».

La passione degli imprenditori rende il sistema produttivo italiano «un unicum»

«La passione – ha commentato la premier – è qualcosa di estremamente concreto, che muove le scelte che voi fate ogni giorno alla guida delle vostre imprese, che vi spinge a non mollare nei momenti difficili e a superare le difficoltà, anche per il bene dei lavoratori e dei territori in cui operate. Non è solo l’indice dei profitti a motivare le vostre decisioni, ma anche l’idea che c’è dietro il vostro lavoro e l’impatto che il vostro lavoro ha su chi vi sta intorno e sulla comunità. Questo è ciò che fa la differenza e che rende il sistema produttivo e industriale italiano un unicum, che crea valore sociale, ricchezza, benessere».

Il governo sempre dalla parte di chi crea ricchezza e lavoro

La presidente del Consiglio quindi ha ribadito la scelta del governo di porsi, fin da subito, al fianco di chi crea lavoro e ricchezza, mettendo le imprenditori «nelle condizioni di lavorare al meglio delle vostre possibilità». «Lo abbiamo dimostrato incentivando le imprese che assumono e investono, creando un ambiente in grado di favorire gli investimenti italiani ed esteri, intervenendo con le risorse a disposizione per fronteggiare il caro energia e gettando le basi per una nuova politica energetica che possa risolvere strutturalmente il problema al fine di favorire la competitività del sistema Italia sui mercati internazionali», ha rivendicato, ricordando anche la battaglia per «difendere le nostre imprese da quella declinazione eccessivamente rigida e ideologica della transizione ecologica, che si è rivelata drammatica per la competitività europea e insostenibile dal punto di vista sociale e occupazionale».

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di Natalia Delfino - 13 Giugno 2025