CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Marina Carbonaro

Femminicidio di Afragola

Martina Carbonaro, l’autopsia conferma lo scenario più atroce: è morta dopo una lunga agonia

Cronaca - di Redazione - 3 Giugno 2025 alle 18:56

E’ il giorno dell’autopsia, il giorno dell’orrore nell’orrore. Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dall’ex fidanzato Alessio Tucci ad Afragola, non è morta subito dopo essere stata colpita con una pietra, ma al termine di un’agonia, contrassegnata dalla sofferenza. Sul cadavere della ragazza sono state rilevate quattro ferite principali. E anche sul collo sono state riscontrate delle lesioni: questo è ciò che è emerso dall’autopsia. Trova conferma lo scenario più terribile.

L’autopsia su Martina Carbonaro

La Procura di Aversa Napoli Nord ha conferito al medico legale l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpo di Martina Carbonaro. L’esame è iniziato alle 11 e si è concluso intorno alle 16. L’autopsia ha confermato l’agonia della povera Martina. L’accertamento è stato disposto dal sostituto procuratore di Napoli Nord Alberto Della Valle, che sta coordinando le indagini sul delitto condotte dai carabinieri. I primi accertamenti hanno confermato che Martina non è morta sul colpo, ma dopo un’agonia. La durata potrà essere stabilita solo dopo ulteriori verifiche di carattere scientifico.

Martina dopo l’aggressione ha vissuto minuti di agonia

«Ha il cranio completamente fracassato. Ha ricevuto quattro colpi, al viso e alla testa». È stata una morte orribile, quella di  Martina Carbonaro. Le parole dei consulenti dell’avvocato Sergio Pisani, il legale della famiglia della 14enne, all’esito dell’autopsia eseguita oggi dalla dottoressa Raffaella Salvarezza, su incarico conferito dalla Procura di Napoli Nord, confermano lo scenario più atroce. Martina dopo l’aggressione ha vissuto minuti di agonia, anche se non è ancora possibile stabilire quanti. Una certezza su questo dato – hanno chiarito ai cronisti i consulenti di parte Pietro Tarsitano e Omero Pinto – arriverà solo dall’esame istologico sui polmoni. Allora sarà possibile stabilire se l’adolescente, quando il suo ex fidanzato ne ha nascosto il corpo sotto una coperta di detriti, fosse, o meno, ancora viva.

Gli inquirenti avevano chiesto al medico che ha effettuato l’autopsia di accertare il numero dei colpi inferti, in quali parti del corpo Martina fosse stata raggiunta dai colpi e, infine, quando è sopraggiunto il decesso, in sostanza per comprendere se, con un soccorso tempestivo, la 14enne poteva essere salvata. L’esame autoptico ha dunque rilevato quattro ferite principali e alcune lesioni sul collo, ma sono stati disposti anche accertamenti isto-patologici e tossicologici, che nei prossimi giorni diranno l’ultima parola

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Redazione - 3 Giugno 2025