
Alla Casa Bianca
L’imbarazzo dell’americano McKennie nel video con Trump. Lo aveva definito “ignorante, razzista, indegno di fare il presidente”
“Non credo che Trump sia l’uomo giusto per fare il presidente. Penso che sia ignorante, ai miei occhi è razzista. Non lo sostengo in alcun modo. Se poi spari gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro manifestanti pacifici, sembra piuttosto che il governo voglia provocare qualcosa per creare un’immagine falsa”. Così parlava, nel 2020, Weston McKennie, il calciatore Usa che ieri, con tutta la Juventus, ha incontrato Trump nella sala Ovale della Casa Bianca. Un parere molto duro, quello che il calciatore aveva espresso a giugno 2020, in un momento di forte tensione negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd (25 maggio 2020). McKennie, di origine texana, giocava ancora nel Schalke 04, indossando un braccialetto “Justice for George” durante una partita di Bundesliga per protestare contro il razzismo. Ieri era da Trump, in prima fila, col volto un po’ corrucciato, imbarazzato forse da quel ricordo. Il quotidiano tedesco la “Faz” ha commentato la visita con malizia. “Di fronte ai media, Trump ha risposto in modo definitivo alle domande sulla guerra tra Israele e Iran, nonché sul ruolo degli Stati Uniti, con i calciatori alle sue spalle. Alcuni sembravano un po’ irritati. Il presidente ha anche parlato degli atleti transgender nello sport, chiedendo: ‘Potrebbe giocare nella vostra squadra una donna?’. McKennie e Weah si sono guardati un po’ perplessi, senza rispondere. Il ds Comolli ha poi dichiarato per stemperare la tensione: ‘Abbiamo un’ottima squadra femminile’. Trump ha ribattuto: ‘Ma giocano tra donne. Comolli non ha più commentato”.
Con i giocatori e l’allenatore Igor Tudor, nelle foto diffuse dalla Casa Bianca anche il presidente della Fifa Gianni Infantino. I bianconeri erano a Washington perché ieri sono poi scesi in campo contro la squadra emiratina dell’Al-Ain nella prima gara del loro girone del Mondiale per club. LLa delegazione che ha incontrato Trump era composta, oltre che dal proprietario della Juventus Elkann, dal presidente della Fifa Infantino e dall’allenatore Tudor, dal ceo bianconero Maurizio Scanavino, dal general manager Damien Comolli, dal direttore delle strategie Giorgio Chiellini e dai giocatori, Weston McKennie (l’unico americano), Timothy Weah, Manuel Locatelli, Federico Gatti, Teun Koopmeiners e Dusan Vlahovic.