
L'intervento
La psichiatra Marazziti: “Io, donna di centrosinistra, dico bravo a Giuli per avere messo un freno agli sprechi”
La psichiatra Donatella Marazziti parla della vicenda dei fondi per il cinema dati al presunto assassino di Villa Pamphili a Roma
In questi giorni ho letto dell’incredibile vicenda del signore, accusato di avere ucciso la moglie e la figlioletta, che ha intascato oltre ottocentomila euro per un film mai realizzato. Preciso che non sono di destra e che ho votato centrosinistra ma devo fare i complimenti al ministro Giuli e anche al suo predecessore per la stretta impressa a un settore nel quale gli sprechi abbondano.
Una vicenda assurda
Mi chiedo se questa notizia sarebbe emersa se non fosse accaduto il fatto di Villa Pamphili.
E faccio un confronto: vengono dati milioni di euro a film che non vanno nemmeno in sala mentre noi ricercatori dobbiamo affannarci per avere qualche migliaia di euro per fare ricerche sui disagi dei ragazzi, le dipendenze, nuove e vecchie, etc. Sono un’amante del cinema e dell’arte. Se lo Stato, com’è successo in passato, finanzia capolavori ben vengano questi soldi. Ma è possibile assistere a scenari in cui film che nemmeno vanno in sala ricevono milioni di euro?
Lo Stato aiuti le vere opere d’arte: a Giuli un plauso
Lo Stato dovrebbe aiutare le opere di grande interesse nazionale, di grande contenuto artistico. Se poi queste opere riscuotono successo al botteghino è giusto riavere indietro i soldi. Se ciò non accade e, usando una metafora, si tratta di opere di grande rilievo artistico, (non sempre, anche nel passato, film da Oscar avevano successo al cinema) l’aiuto può essere giustificato.
Ma buttare i soldi in questo modo fa rabbia. Lo dico da donna che, pur essendo scevra da ogni partigianeria, non ha votato per Giorgia Meloni e i partiti ad essa alleati. Perché l’onestà impone di riconoscere le cose buone fatte dagli altri. Al ministro Giuli cui va il mio sostegno chiedo provocatoriamente una cosa: se gli succede di non impiegare i soldi destinati alle opere di interesse nazionale, quelle vere e non le truffe, finanzi culturalmente progetti di ricerca che non sono speculari e che possono aiutare concretamente i giovani.