
Successi tricolore
Il Politecnico di Milano fa un balzo nel rating mondiale delle università: ora è fra le cento migliori
Nel prestigioso QS World University rankings sono ben 17 i nostri atenei che scalano posizioni. E nelle graduatorie specifiche per ambito accademico molti primeggiano. Meglio di noi in Europa fa solo la Germania
La parte del leone continuano a farla le americane e le britanniche, che possono contare su finanziamenti e rette impensabili alle nostre latitudini. Ma per la prima volta nella top 100 delle migliori università al mondo compare anche un ateneo italiano: il Politecnico di Milano, che si piazza a un prestigiosissimo 98esimo posto del QS World University rankings, una delle classifiche più autorevoli su scala globale. Ma quello del PoliMi non è l’unico risultato italiano di successo: balzi significativi sono stati compiuti anche da numerosi altri atenei, da Pisa a Padova, dalla Sapienza a Tor Vergata. Una scalata nella classifica generale cui si aggiungono le performance, spesso d’apice, nei singoli campi accademici: per fare solo due esempi, La Sapienza è ormai da anni prima negli studi classici; lo stesso PoliMi è fra i primi dieci atenei al mondo per architettura e design e fra i primi venti per meccanica, ingegneria civile e tecnologica.
Il Politecnico di Milano fra le migliori cento università al mondo
Il PoliMi ha fatto un balzo complessivo di tredici posizioni dall’ultima classifica, raggiungendo risultati record in alcuni indicatori specifici particolarmente qualificanti come quello che misura misura gli esiti occupazionali (+40 posizioni) o quello nella reputazione dei datori di lavoro e nella reputazione accademica, dove il posizionamento nelle classifiche dedicate è ancora migliore di quello generale: rispettivamente 72esimo e 84esimo posto al mondo.
«Questo risultato rappresenta un traguardo significativo. Finora l’Italia era l’unico Paese del G7 a non avere un’università nella top 100 del QS World University Rankings. Nell’ultimo decennio – ha commentato la rettrice, Donatella Sciuto – abbiamo ottenuto un miglioramento di 89 posizioni, che dobbiamo alla nostra comunità per la sua incrollabile dedizione e per una strategia di sviluppo a lungo termine. La nostra forza risiede nella qualità della ricerca e dell’insegnamento, come dimostrano gli indicatori della reputazione accademica e dei datori di lavoro. Ciò suggerisce che i nostri laureati sono ben equipaggiati per affrontare le sfide di uno scenario sempre più complesso su scala globale».
La scalate delle altre italiane: in 17 migliorano il posizionamento
Tra le altre scalate italiane, diciassette in tutto, si segnalano La Sapienza di Roma, che passa dal 132° al 128° posto, l’Università di Padova si piazza al 233° gradino (+3), l’Università di Milano alla casella 276 (+9). Ottimi poi gli exploit dell’Università di Pisa, Tor Vergata e della Cattolica di Milano, che fanno un salto di oltre 30 posizioni: l’ateneo toscano si piazza al 343° posto (+39), quello capitolino al 355° (+38), il milanese al 409° (+33). Perdono diverse posizioni invece le Università Federico II di Napoli (379°, -32), quella di Firenze (404°, -29), quella di Torino (408°, -37) e l’Università Vita-Salute San Raffaele (461°, -72). Fra i primi 500 atenei del mondo ci sono anche l’Università di Pavia (423°, +17) e quella di Trento 485° (+21).
In Europa l’Italia seconda solo alla Germania
A livello europeo per numero di università classificate, l’Italia è seconda solamente alla Germania con 43 e 48. Terza la Spagna con 38, seguita dalla Francia a 35. Quinta, a livello Ue, la Polonia con 20. Per quanto riguarda la classifica generale a livello mondiale del QS World University Rankings 2026, che valuta più di 1.500 istituzioni accademiche in 106 paesi e territori, nella top ten si registrano diverse conferme, senza nessuna new entry, ma solo con qualche cambio di posizione: i primi due posti rimangono invariati. Per il 14esimo anno di fila, primo è il Mit (Massachussets Institute of Technology) di Boston; al secondo posto, l’Imperial College di Londra; al terzo, con un salto di 3 posizioni, si piazza l’Università di Stanford. Perdono un gradino ciascuno invece gli atenei di Oxford, Harvard e Cambridge, rispettivamente in quarta, quinta e sesta posizione. Stabili invece l’Eth (Istituto federale di tecnologia) di Zurigo in Svizzera in settima posizione, l’Università Nazionale di Singapore, ottava, lo University College di Londra, nono, e l’americana Caltech, l’istituto di tecnologia della California, che chiude la lista dei top 10.