
Rari eventi atmosferici
La misteriosa nuvola di fumo del Canada arriva sull’Italia: offuscati anche i cieli del Trentino
Una nuvola di fuliggine sospesa ad alta quota trasforma il cielo italiano: scenari suggestivi e livelli anomali di polveri sottili anche in Valle D’Aosta
Sembra poesia, invece è fuliggine. E viene da lontano: oltre settemila chilometri di viaggio atmosferico, dalla tundra incendiata del Canada fino alle coste del Tirreno. Una nuova ondata di fumo è in rotta verso l’Italia, sospinta dai venti d’alta quota che trascinano le polveri sottili attraverso i continenti.
La nube di fumo canadese arriva in Italia
La notizia, inizialmente liquidata come una stranezza da addetti ai lavori, è diventata un caso planetario. I principali quotidiani del mondo vi dedicano pagine intere, e non a torto. Gli incendi che da settimane devastano vaste aree boschive canadesi stanno sprigionando una tale quantità di calore da proiettare in atmosfera colonne di fumo capaci di scalare la troposfera e raggiungere perfino la stratosfera, a oltre diecimila metri di altitudine.
Non è più un’ipotesi, ora, anche le simulazioni dei modelli globali confermano l’avvicinarsi di questa gigantesca nuvola fino all’Europa e al Mediterraneo. Ed è proprio in questi giorni – tra martedì e mercoledì – che l’Italia attende l’impatto più visibile: un cielo lattiginoso, quasi velato da cirrostrati, come se un artista distratto avesse spennellato d’azzurro la tela con granelli di cenere.
Nessun pulviscolo sahariano, è made in Canada
Sulla provenienza non ci sono dubbi. La nube è canadese, e lo si può affermare con certezza grazie alla convergenza di quattro fonti: le immagini satellitari, che tracciano il viaggio del fumo sopra l’Atlantico; i modelli atmosferici, che permettono la retro-traiettoria delle particelle; l’altitudine a cui si trovano le polveri (tra i 3.000 e i 5.000 metri); e infine le analisi chimiche.
@bluenews_fr Selon le rapport national sur les incendies de forêt du Canada, il y a eu par moments plus d’une centaine de foyers d’incendie. Une sécheresse et des vents exceptionnels ont favorisé leur apparition et propagation. Jusqu’à la fin du mois de mai, plus de 17’000 personnes ont été évacuées. Incendies Canada Fumée Suisse Alpes News Santé Fyp
L’Italia sotto il velo delle polveri sottili
La situazione è monitorata anche a terra. L’Arpa Valle d’Aosta ha diffuso i primi dati ufficiali sulla qualità dell’aria, registrando già tra l’8 e il 9 giugno un incremento significativo di materiale particolato: «Un primo incremento di Pm10 si è registrato già domenica 8 giugno, per diventare più intenso nella mattinata di ieri, raggiungendo valori compresi tra 70 e 90 microgrammi per metro cubo rilevati nelle stazioni di Aosta Plouves e Donnas».
Si tratta di valori insolitamente elevati per una regione alpina e lontana da grandi centri industriali. Il decreto legislativo n.155 del 2010 stabilisce un limite giornaliero di 50 µg/m³ da non superare più di 35 volte in un anno. I livelli rilevati non sono immediatamente pericolosi, ma sorprendono per l’anomalia atmosferica che rappresentano. In ogni caso, si parla di livelli temporanei, avvertono gli esperti, che di per sé non costituiscono un rischio diretto per la salute.
Dunque, nessuna allerta sanitaria, nessun allarmismo. Ma l’invito implicito è chiaro: occhi all’insù. Lo spettacolo è gratuito e avviene ogni sera.