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guerra Ucraina Papa Leone XIV

Non abbandonare la speranza

La fede resiste sotto le bombe, Papa Leone agli ucraini: “Condivido il vostro dolore per questa guerra insensata”

«Credere non significa avere già tutte le risposte, ma Dio pronuncerà l’ultima parola e la vita vincerà contro la morte». Il Pontefice parla all'Ucraina: «Dire “sì” oggi può aprire orizzonti di pace». Il presidente Voldymyr Zelensky ringrazia

Esteri - di Alice Carrazza - 28 Giugno 2025 alle 20:55

«La fede del vostro popolo ora è messa a dura prova». Così, Papa Leone XIV ha accolto in udienza nella Basilica di San Pietro i pellegrini della Chiesa greco-cattolica ucraina. Davanti a un popolus segnato dal fuoco e dal lutto, Francesco ha ricordato che «credere non significa avere già tutte le risposte, ma confidare che Dio è con noi e ci dona la sua grazia, che Egli pronuncerà l’ultima parola e la vita vincerà contro la morte».

Papa Leone rivolge il pensiero all’Ucraina

Un discorso sobrio che ha toccato il cuore di una comunità ferita ma non spezzata. «Molti di voi – ha detto – da quando è iniziata la guerra, sicuramente si sono chiesti: Signore, perché tutto questo? Dove sei? Che cosa dobbiamo fare per salvare le nostre famiglie, le nostre case e la nostra Patria?».

«La Vergine Maria, tanto cara al popolo ucraino, che con il suo umile e coraggioso “sì” ha aperto la porta alla redenzione del mondo – ha proseguito il Pontefice – ci assicura che anche il nostro “sì”, semplice e sincero, può diventare strumento nelle mani di Dio per realizzare qualcosa di grande».

Infine, l’invito a non cedere alla rassegnazione: «Vi esorto a condividerla con i vostri cari, con i vostri connazionali e con tutti coloro che il Signore vi farà incontrare. Dire “sì” oggi può permettere di aprire nuovi orizzonti di fede, di speranza e di pace, soprattutto a tutti quanti sono nel dolore».

Dolore e vicinanza al popolo ucraino

Lo strazio, la morte, le case sventrate, le vite spezzate. Una realtà che gli ucraini da due anni conoscono bene e che non dà tregua. E il Santo Padre, rivolgendosi ai presenti, lo ha detto con chiarezza: «Sorelle e fratelli, accogliendovi qui, desidero esprimere la mia vicinanza alla martoriata Ucraina, ai bambini, ai giovani, agli anziani e, in modo particolare, alle famiglie che piangono i propri cari». Ha poi aggiunto: «Condivido il vostro dolore per i prigionieri e le vittime di questa guerra insensata».

Le parole della Santa Sede si muovono sul crinale stretto della pietà e della diplomazia. «Affido al Signore le vostre intenzioni, le vostre fatiche e tragedie quotidiane e, soprattutto, i desideri di pace e di serenità», ha concluso il Pontefice.

Volodymyr Zelensky ringrazia il Pontefice

«Grazie, Santità, per le sue costanti preghiere e le sue condoglianze all’Ucraina e al nostro popolo — ha scritto su X il presidente ucraino Voldymyr Zelensky — Insieme dobbiamo fermare questa arbitraria aggressione russa e proteggere vite innocenti». Poi ha aggiunto: «È necessaria una pace giusta. Vi saremmo inoltre profondamente grati per il vostro aiuto nel far rientrare tutti i nostri connazionali – adulti e bambini – che sono tenuti prigionieri in Russia contro la loro volontà».

L’avanzata russa

Nel frattempo, però, la guerra continua. Il ministero della Difesa russo ha annunciato «la conquista della località di Chervona Zirka, situata nell’ovest della regione ucraina di Donetsk» e «nuovi progressi militari tra i fiumi Volchia e Mokrie Yali». A riferirlo è l’agenzia Tass, secondo cui «le truppe del gruppo militare Vostok avrebbero inoltre preso il controllo di altre cinque località nel corso dell’ultima settimana».

«Il territorio compreso tra i fiumi Volchia e Mokrie Yali è ora completamente sotto il controllo del gruppo Vostok», ha fatto sapere Mosca. L’operazione, secondo i comandi russi, è stata condotta «da unità aviotrasportate della 36ª Brigata Motorizzata dopo l’occupazione di Zaporoye e un attacco lampo su Yalta». Il termine scelto dal Cremlino è sempre lo stesso: «liberazione» delle aree occupate, termine ripetuto instancabilmente per descrivere l’invasione.

Attacchi in Crimea

Nelle prime ore della notte, una serie di esplosioni ha scosso l’aeroporto di Kirovskoye, in Crimea. Il canale TelegramCrimean wind” ha parlato di cinque o sei deflagrazioni intorno alle tre del mattino. Secondo quanto riferito da Rbc-Ukraine, le esplosioni sarebbero collegate alla detonazione di munizioni e serbatoi di carburante; potrebbe essere stato colpito anche un elicottero. Tuttavia, la Russia, da parte sua, ha confermato solo l’abbattimento di nove droni ucraini sulla penisola occupata.

Il gruppo Atesh avevano in precedenza segnalato che l’esercito russo stava trasferendo velivoli in campi d’aviazione inattivi in Crimea. A conferma dell’attacco, il sistema di monitoraggio Firms della Nasa – che rileva incendi su scala globale tramite dati satellitari – ha registrato roghi attivi all’interno e nei pressi della base colpita.

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di Alice Carrazza - 28 Giugno 2025