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L’ayatollah Ali Khamenei

Il messaggio alla nazione

Khamenei: «Israele sarà punito. Se gli americani attaccano, conseguenze irreparabili». Netanyahu convoca il consiglio di sicurezza

Proseguono i bombardamenti su Teheran. Tajani annuncia un volo di rientro per gli italiani che vogliono lasciare Israele, Londra evacua i familiari del personale diplomatico

Esteri - di Federica Parbuoni - 18 Giugno 2025 alle 16:00

«Gli americani sappiano che la nazione iraniana non si arrenderà e che qualsiasi intervento militare da parte loro gli causerà senza dubbio conseguenze irreparabili». L’ayatollah Ali Khamenei ha rivolto un messaggio alla Nazione, di cui hanno dato conto i media della Repubblica islamica. Si tratta del secondo intervento diretto della Guida Suprema dell’Iran in risposta alla richiesta di «resa incondizionata» arrivata ieri da Donald Trump, dopo il tweet in cui ha annunciato che «nel nome del nobile Haidar, la battaglia ha inizio». «In una dichiarazione inaccettabile, il presidente degli Stati Uniti ha esplicitamente esortato gli iraniani ad arrendersi», ha dichiarato Khamenei, sottolineando che «le minacce non influenzeranno il comportamento della nazione iraniana».

Khamenei: «Israele sarà punito. Inaccettabile la richiesta di Trump di resa incondizionata»

Khamenei, nel suo messaggio, ha anche sostenuto che Israele ha commesso «un errore enorme» bombardando i siti militari e nucleari iraniani, oltre che infrastrutture non militari. E per questo verrà «punito». Il popolo iraniano, ha aggiunto, non dimenticherà il sangue versato dai «martiri», vittime dei raid israeliani, e l’attacco contro il loro territorio, lodando «il comportamento fermo, coraggioso e tempestivo della nazione iraniana».

Teheran sotto le bombe: chiusa l’arteria principale della città

Intanto proseguono gli attacchi su Teheran. In questo sesto giorno di conflitto, diverse esplosioni sono state registrate nella zona est della città e successivamente anche la zona nord, come riferito da un giornalista dell’Afp che ha anche segnalato la parziale chiusura di Valiasr Street, che attraversa la capitale da nord a sud.

«Questa mattina, i caccia dell’Aeronautica militare hanno completato un’ondata di attacchi contro obiettivi militari nell’Iran», ha confermato su X l’esercito israeliano, aggiungendo che «circa 25 aerei da combattimento hanno attaccato più di 40 infrastrutture missilistiche dirette contro lo Stato di Israele, siti di stoccaggio di missili e agenti militari del regime iraniano».

Katz: «Abbiamo distrutto il quartier generale della sicurezza interna iraniana»

Inoltre, secondo quanto riferito dal ministro della Difesa, Israel Katz i caccia israeliani hanno distrutto il quartier generale della sicurezza interna dell’Iran a Teheran, «il principale organo repressivo – ha detto – del dittatore iraniano». Katz ha aggiunto che «come abbiamo promesso, continueremo a danneggiare i simboli del potere e a colpire il regime degli Ayatollah ovunque».

Il messaggio dell’Idf agli iraniani: «Chi è preoccupato contatti il Mossad»

L’Idf, inoltre, in un insolito comunicato in lingua persiana, ha consigliato agli iraniani preoccupati per la situazione nel Paese di prendere in considerazione l’idea di contattare il Mossad. «Cari cittadini iraniani, comprendiamo – scrive l’esercito israeliano – la vostra difficile situazione, data la durezza delle condizioni create dal regime. Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto molti messaggi da persone preoccupate per l’attuale futuro incerto. Persino coloro che si identificano come membri delle istituzioni per la sicurezza del regime ci hanno espresso paura, disperazione e rabbia per quanto sta accadendo in Iran e ci hanno chiesto di contattare le autorità israeliane, affinché l’Iran non subisca la stessa sorte del Libano e di Gaza». «A questo punto, è necessario chiarire che non siamo l’autorità competente per tali richieste. Ma il minimo che possiamo fare è indirizzarvi tramite questo link al sito web del Mossad», prosegue l’Idf, includendo nel messaggio il collegamento alla pagina dei contatti dell’agenzia di spionaggio.

Netanyahu, Starmer e Macron convocano i Consigli di sicurezza

Per la tarda serata di oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione del gabinetto di sicurezza. La riunione è stata convocata mentre Israele, che prosegue gli attacchi contro l’Iran, è in attesa della decisione degli Stati Uniti su una partecipazione all’operazione contro i siti nucleari dell’Iran. I consigli di sicurezza sono stati convocati per il pomeriggio anche dal premier britannico Keir Starmer, che presiede una riunione di emergenza del comitato Cobra, e dal presidente francese Emmanuel Macron, che riunisce all’Eliseo i ministri competenti.

L’Italia prepara il volo di rientro per chi vuole lasciare Israele

Contestualmente diversi Paesi occidentali stanno preparando l’evacuazione dei propri cittadini, anche da Israele. Tra questi la Farnesina sta «organizzando per i prossimi giorni voli commerciali da Amman al fine di permettere ai connazionali che vogliono lasciare Israele di rientrare in Italia», ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X, condividendo i contatti telefonici dell’Unità di Crisi della Farnesina e dell’ambasciata italiana a Tel Aviv per avere informazioni. Londra ha fatto sapere che i familiari del personale diplomatico britannico in Israele sono stati «temporaneamente ritirati come misura precauzionale», precisando che rimane comunque il personale della missione.

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di Federica Parbuoni - 18 Giugno 2025