
Una vittoria dell'informazione
Il tribunale tedesco salva la rivista sovranista ‘Compact’: una vittoria per la libertà d’espressione
La rivista sovranista Compact potrà continuare le proprie pubblicazioni. Il giornale era stato messo al bando nel mese di luglio 2024 dall’allora ministro dell’Interno, l’esponente verde Nancy Faeser, in quanto «organo dell’estremimo di destra». Come ha spiegato il presidente della Corte amministrativa di Lipsia, Ingo Kraft, la Costituzione tedesca «garantisce libertà di opinione e di stampa anche ai nemici della Costituzione». Il tribunale tedesco, in attesa di una sentenza definitiva, era riuscita sospendere le pubblicazioni un mese dopo la segnalazione del ministero. Oggi, dopo quasi un anno, i giudici hanno decretato che il giornale potrà continuare le pubblicazioni. Come ha spiegato il presidente della Corte amministrativa di Lipsia, Ingo Kraft, la Costituzione tedesca «garantisce libertà di opinione e di stampa anche ai nemici della Costituzione».
Insomma, se è vero che la rivista contiene affermazioni altamente controverse e polemiche, non ha comunque superato la linea rossa dei comportamenti anticostituzionali. Una vittoria che è stata accolta con favore soprattutto dal direttore di Compact, Juergen Elsasser, sicuro del fatto che questa decisione avrà anche ripercussioni anche sul partito di destra radicale Afd, finito nel mirino dell’intelligence tedesca perché considerato sospetto.
Il tribunale tedesco riammette la pubblicazione della rivista nazionalista tedesca Compact
Elsaesser ha descritto la rivista come «l’arma d’assalto della democrazia», ribadendo la convinzione che se fosse stato impossibile vietare Compact, sarebbe stato impossibile vietare anche l’AfD. Poi ha aggiunto: «Siamo la voce più forte dell’opposizione», e ancora «sentirete ancora parlare di noi». Il magazine è stato fondato nella Germania orientale nel 2010 e ha una tiratura di 40mila copie. L’intelligence interna l’aveva classificata come un’organizzazione di estrema destra già nel 2021 e questo ha consentito di metterla sotto sorveglianza.
La vicinanza di Afd a Compact durante la vicenda giudiziaria
Quando il ministro Faeser scelse di censurare Compact, Afd definì la messa al bando un «duro colpo alla libertà di stampa». Già nel 2020, Facebook aveva chiuso le pagine Facebook e Instagram del giornale per “incitamento all’odio“. Eppure, il corso degli eventi ha dato ragione alla rivista, che non è stata decretata come un oggetto pericoloso per la democrazia, ma un giornale libero di informare come tutti gli altri. Per giunta, nonostante i ben, Compact è riuscita a mantenere tutti i suoi seguaci su Youtube, arrivando a più di 500mila iscrizioni.