
Lo Stato c'è
Il “modello Caivano” per Palermo e Catania: interventi per oltre 40 milioni a Borgo Nuovo e San Cristoforo
Mantovano: «L'emarginazione e il potere della criminalità si combattono con una diversa convivenza sociale, con il contrasto alla devianza e con la riqualificazione, per offrire alternative sane e concrete soprattutto ai giovani»
Servizi e spazi di aggregazione come antidoto al disagio sociale e alla devianza. Il “modello Caivano” arriva in Sicilia, ai quartieri San Cristoforo di Catania e Borgo Nuovo di Palermo, dove oggi si è recato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, per tenere due riunioni nell’ambito del Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale e ambientale, varato dal governo. Sul tavolo delle due riunioni, che si sono svolte rispettivamente al Comune di Catania e nella chiesa di San Paolo Apostolo, interventi complessivi per oltre 40 milioni di euro.
Mantovano: «Il modello Caivano dimostra che un’alternativa è possibile»
«Il cosiddetto modello Caivano – ha sottolineato Mantovano – non ha la pretesa di sanare in modo immediato problemi che spesso si trascinano da tempo, ma dimostra che è possibile contrapporre al potere della criminalità e all’emarginazione una diversa convivenza sociale, usando in parallelo gli strumenti del contrasto alla devianza e della riqualificazione, offrendo alternative sane e concrete alla popolazione, soprattutto ai giovani». «Questo – ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – si può ottenere lavorando in condivisione, senza modelli imposti dall’alto, e in collaborazione tra tutte le istituzioni ciascuna nelle proprie competenze e possibilità».
Progetti partecipati e collaborazione istituzionale
Alle due riunioni hanno preso parte amministratori e autorità dei territori interessati, tra cui i sindaci di Catania, Enrico Trantino, e di Palermo, Roberto Lagalla. Con Mantovano era presente il Commissario straordinario di governo Fabio Ciciliano.
Gli interventi per San Cristoforo a Catania
San Cristoforo a Catania, ricorda una nota della Presidenza del Consiglio, è un’area caratterizzata da un’alta densità abitativa, con circa 18mila abitanti, e da un consolidato degrado urbano, con servizi insufficienti, edifici fatiscenti, scarsa manutenzione e carenze infrastrutturali, che presenta una situazione socio-economica problematica e un alto numero di famiglie in condizioni di povertà.
Il Piano straordinario illustrato da Mantovano prevede due macro-aeree di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione. La prima include, per un importo di 15.800.000 euro, la realizzazione di una nuova sede per l’I.C. Dusmet Doria plesso via Playa, un percorso turistico pedonale attrezzato in via S. Angelo Custode e via Playa, una palestra annessa all’istituto Madonna della Provvidenza, un centro comunale di raccolta rifiuti differenziati, la manutenzione straordinaria dell’I.C. statale Rita Atria plesso Gramignani, la riqualificazione dell’ex mercato coperto di via Belfiore, Zuccarelli, Juvara.
La seconda macroarea, per un intervento di 4.400.000 euro, include la realizzazione del Centro urbano per il Servizio sociale territoriale, la riqualificazione di piazza don Puglisi su via Barcellona, della piazzetta comunale con accesso da via Santa Maria delle Salette e da via de Lorenzo, il servizio educativo di strada, animazione territoriale e progetti Get Up, un servizio di mediazione e prevenzione della dispersione scolastica e di prevenzione dell’allontanamento famigliare, un Centro di incontro intergenerazionale a San Cristoforo, il rafforzamento del servizio e del segretariato sociale, la riqualificazione dei locali Rfi nella stazione di Catania Centrale-San Cristoforo.
Riqualificazione edilizia e palestre per Borgo Nuovo a Palermo
Borgo Nuovo a Palermo è un quartiere di edilizia popolare sorto negli anni ’60 con edifici senza acqua corrente, un “dormitorio” carente di viabilità e servizi, privo di attrattive e punti di aggregazione per i giovani, cementificato e con pochi spazi verdi. Conta circa 20mila abitanti con un’anomala perdita dal punto di vista demografico.
Il Piano straordinario è previsto su due macro-aree. La prima include un importo di 10.960.000 euro e interventi destinati a: manutenzione straordinaria della chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo (presente all’incontro palermitano il parroco, padre Antonio Garau) e restauro della statua del Cristo, riqualificazione di area e sede della circoscrizione, insediamento di edilizia residenziale e social housing, ampliamento del sistema di videosorveglianza, la riqualificazione di palestre scolastiche a Largo Camastra, Piazza San Paolo, via Tindari e via Alia, la riqualificazione dell’ex alloggio custode dell’Istituto Ernesto Ascione.
La seconda macro-area prevede un importo di 9.040.000 euro per: la rigenerazione del Parco Tindari e del Parco Robinson, la manutenzione straordinaria del complesso sportivo in largo Gibilmanna, la realizzazione di due centri di aggregazione sociale e culturale a via Comiso-piazzale Fausto Pirandello e a Largo Pozzillo, la riqualificazione di aree dismesse e la realizzazione di nuovi spazi pubblici all’aperto a via Modica.
C’è poi una terza macro-area di intervento che prevede eventuali ulteriori progetti: realizzazione di un campo di calcio a Largo Santa Cristina, manutenzione straordinaria di rete stradale e marciapiedi, completamento della manutenzione straordinaria e l’ampliamento della rete di illuminazione pubblica.
Quali sono i territori interessati dal “modello Caivano” a livello nazionale
Il Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale e ambientale, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 marzo, interessa otto Comuni: oltre a Catania e Palermo sono coinvolti Rozzano, in provincia di Milano; il quartiere Quarticciolo-Alessandrino di Roma; i quartieri Scampia e Secondigliano di Napoli; Orta Nova, in provincia di Foggia; i comuni di Rosarno e San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Obiettivo comune è offrire in aree di disagio e degrado sociale, come già avvenuto per Caivano, concrete alternative di aggregazione, sportiva e culturale per gli adolescenti, rispetto alle “piazze di spaccio”.
Per la realizzazione degli interventi è stata autorizzata, nel triennio 2025-2027, la spesa complessiva di 180 milioni di euro, dei quali 100 milioni di euro per l’anno 2025, 50 milioni per il 2026 e 30 milioni per il 2027, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione. Possono essere utilizzate in co-finanziamento ulteriori risorse che siano messe a disposizione da Regioni, Comuni, altri enti o istituzioni locali e nazionali.