
L'annuncio
Global minimum tax, il G7 sigla l’intesa: pace fatta con Trump. Giorgetti: «Compromesso onorevole, dobbiamo favorire il dialogo»
L'accordo prevede una «soluzione parallela» per gli Stati Uniti. Il tema è stato al centro della brusca interruzione dei rapporti commerciali col Canada annunciata dal presidente Usa
Il G7 ha trovato un accordo sulla global minimum tax, ovvero l’imposta minima al 15% applicabile sui vari territori nazionali a tutte le multinazionali con un fatturato superiore ai 750 milioni di euro. L’accordo è stato trovato con una «soluzione parallela» per gli Stati Uniti, partendo da una proposta di “side-by-side” avanzata dagli Usa, che prevede l’esenzione dalla regola sull’inclusione del reddito e dalla regola sugli utili sotto tassati, in riconoscimento delle attuali regole fiscali minime statunitensi. Nel comunicato della presidenza canadese si legge che «l’attuazione di un sistema affiancato agevolerà ulteriori progressi nella stabilizzazione del sistema fiscale internazionale, compreso un dialogo costruttivo sulla tassazione dell’economia digitale e sulla salvaguardia della sovranità fiscale di tutti i Paesi». L’intesa dovrà ora passare al vaglio dell’Ocse, l’organismo che ha promosso la global minimum tax in collaborazione con il G20.
Giorgetti: «Un compromesso onorevole, dobbiamo favorire il dialogo»
«L’accordo formalizzato in sede G7 sulla global minimum tax – ha commentato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti – è un compromesso onorevole trovato con l’amministrazione americana che protegge le nostre imprese dalle ritorsioni automatiche originariamente previste dalla clausola 899 dell’Obbba (One Big Beautiful Bill Act, al corposa riforma di politica fiscale, sociale e di sicurezza degli Stati Uniti approntata da Trump, ndr) all’esame del Senato Usa. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione e favorire il dialogo».
La global minimum tax al centro delle frizioni tra Trump e il Canada
La global minimum tax è stata al centro della brusca interruzione da parte di Donald Trump dei colloqui commerciali con il Canada, rendendo chiaro come sia un tassello della strategia complessiva che si gioca anche intorno ai dazi. «Stanno ovviamente copiando l’Unione Europea, che ha fatto la stessa cosa e con cui siamo attualmente in discussione. In base a questa tassa oltraggiosa, annunciamo la cessazione di tutte le discussioni sul commercio con il Canada, con effetto immediato», era stato l’annuncio di ieri di Trump.
Cosa prevede l’intesa raggiunta dal G7
L’intesa, che secondo i primi riscontri è stata accolta con favore dagli Usa, si basa «sul nostro impegno continuo – si legge ancora nel comunicato della presidenza canadese del G7 – a collaborare congiuntamente attraverso il quadro inclusivo per affrontare i potenziali rischi di erosione della base imponibile e di trasferimento degli utili». I principi dell’accordo, accettati dai membri del G7, prevedono «un sistema affiancato» che «escluderebbe completamente i gruppi controllati dagli Stati Uniti dalla regola sugli utili sotto tassati e sull’inclusione del reddito per quanto riguarda i loro profitti nazionali ed esteri».
«Un sistema affiancato – spiega ancora la nota – includerebbe l’impegno a garantire che tutti i rischi sostanziali che potrebbero essere identificati in relazione alla parità di condizioni, o i rischi di erosione della base imponibile e di trasferimento degli utili, siano affrontati per preservare gli obiettivi politici comuni del sistema affiancato. Parallelamente, verrebbero ”intrapresi i lavori per realizzare un sistema parallelo, apportando semplificazioni sostanziali al quadro generale di amministrazione e conformità del pilastro 2».
Grazie all’intesa verrebbero anche «intrapresi lavori per realizzare un sistema parallelo, valutando contestualmente modifiche al trattamento del Pilastro 2 dei crediti d’imposta non rimborsabili basati su sostanze, che garantirebbero un maggiore allineamento con il trattamento dei crediti d’imposta rimborsabili». «Vi è una comprensione condivisa – ha spiegato ancora la presidenza canadese – che un sistema affiancato potrebbe preservare importanti guadagni conseguiti dalle giurisdizioni nell’inclusive framework nell’affrontare l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili e fornire maggiore stabilità e certezza al sistema fiscale internazionale in futuro».