
Le dinamiche e l'autopsia
Giallo di villa Pamphili, i nuovi sviluppi: dall’uomo col fagotto all’ematoma alla nuca della bimba
Gli investigatori stanno cercando di risolvere il mistero attorno al ritrovamento dei corpi di una neonata di appena 5 mesi e di una 40enne nel parco romano di Villa Pamphili. Al momento, gli inquirenti sono impegnati a individuare il responsabile di quello che la procura ha già definito un duplice omicidio aggravato. L’autopsia sul corpo delle due vittime, originarie dell’est Europa secondo Rainews, è stata eseguita oggi anticipatamente ieri sera secondo il Corriere della sera.
Sul corpo della donna non ci sarebbero segni evidenti di violenza, mentre la piccola ha un segno sulla nuca che potrebbe risalire a un colpo ricevuto. Gli inquirenti stanno analizzando le testimonianze e le immagini delle telecamere ad ampio raggio che, come ha riportato Rainews, potrebbero aver immortalato la persona che ha trasportato i corpi nel parco. Intanto, I poliziotti stano cercando un uomo che, qualche ora prima del ritrovamento dei corpi, si aggirava nel giardino dove sono stati ritrovati i due cadaveri.
Due corpi ritrovati a Villa Pamphili: il giallo si infittisce
La donna sarebbe deceduta almeno quattro ore prima della bambina e non è da escludere che questo possa essere accaduto per un malore dovuto a un’intossicazione, anche se l’ultima ipotesi dev’essere approfondita. Anche la possibilità di un «soffocamento dolce», quindi senza strangolamento, rimane plausibile. Il ricercato avrebbe tenuto con sé la bambina fino alla decisione di abbandonarla senza vestiti, ma non è chiaro se l’abbia fatto per disfarsi del corpo oppure con la speranza che venisse ritrovato da qualcuno. L’uomo dovrebbe aver lasciato un’impronta, anche se momentaneamente non ci sarebbero riscontri esatti nella banca dati della polizia, dove sono archiviati i nomi dei pregiudicati. Invece, il rilevamento delle impronte della donna è più difficile, visto che la morte risale a venerdì e il suo corpo è in stato avanzato di decomposizione.
L’esame del dna potrebbe fornire ulteriori chiarimenti. Potrebbe trattarsi di un nucleo famigliare senza fissa dimora di nazionalità romena, che da tre settimane dormiva in quel luogo, anche per la presenza di una fontana in cui bere e lavarsi. A sostegno di questa ricostruzione ci sarebbe il ritrovamento di alcuni vesti, che però non sono tutti riferibili a loro. Resta da comprendere anche per quale motivo la piccola fosse stata abbandonata completamente nuda. Per giunta, I lividi e le escoriazioni sul suo corpo sarebbero compatibili con i rami e le spine presenti sul posto.
Le dinamiche e gli esami tossicologici
La dinamica e la morte delle due vittime non sono chiare, tanto che ieri la polizia scientifica è dovuta tornare per due volte sul posto. Gli agenti hanno esteso l’area perpetrata per cercare prove o indizi, frugando nei cestini e controllando nella vegetazione. Gli agenti del servizio centrale operativo della Polizia, coordinati dal pm Antonio Verdi e dall’aggiunto Giuseppe Cascini, stanno mappando villa Pamphili per ricostruire tutti gli spostamenti possibili, laddove le telecamere non sono arrivate.
L’autopsia sui corpi, diretta dal professor Antonio Oliva nell’istituto di medicina legale dell’università Cattolica è durata per tutta la serata. Un altro dato degno di nota riguarderebbe il sacco che copriva la donna, su cui non ci sono segni di trascinamento. La morte, quindi, è avvenuta in quel luogo. Nonostante ciò, qualcuno potrebbe aver aiutato l’uomo a sollevarla e posizionarla in un posto nascosto. Nei confronti del ricercato è stato disposto un esame tossicologico, ma per la risposta servirà più di un mese. Nessuno dei testimoni ha saputo dare un nome ai cadaveri dopo aver visionato le foto, mentre la ricerca della loro identità prosegue negli archivi delle persone scomparse e tra le persone in stato di difficoltà sociale censite in altri quartieri.