
La Regione non ha competenza
Fine vita: la Toscana forza la mano e firma il via libera alla morte del 63enne Daniele Pieroni
Mentre il Parlamento si appresta a dire no al suicidio assistito la Toscana sfida la legge
Sul fine vita la Toscana sfida il Parlamento e il Governo(che ha impugnato la legge regionale) e dà il via al primo suicidio assistito. Daniele Pieroni, scrittore, 63 anni, malato di Parkinson dal 2008, ha usufruito della normativa approvata a febbraio dall’assemblea regionale e con il sostegno dell’associazione Luca Coscioni ha dato fine alla propria vita. Il decesso è avvenuto il 17 maggio scorso ma l’associazione ne ha dato notizia solo oggi, proprio il giorno dopo la decisione della maggioranza di centrodestra di mettere mano alla legge rafforzando le cure palliative e dicendo no all’eutanasia.
Una decisione illegittima: le Regioni trasformate in Stati
Al di là del merito, e nel rispetto di posizioni diverse su un tema così delicato, la decisione della Toscana è grave per un motivo di principio costituzionale. Le Regioni non possono legiferare su materie che spettano esclusivamente allo Stato, non sono, appunto, Stati federali(come negli Usa), al punto che è persino scontato che la Corte Costituzionale dia ragione al governo che ha le ha trasmesso l’impugnativa della norma. Se passa questo principio l’Italia diventa uno Stato federale in cui il Parlamento viene espropriato delle sue prerogative.
Il fine vita e il plauso della Chiesa alla maggioranza
Nella riunione del 10 giugno la maggioranza è stata coesa, decidendo di portare il 17 luglio il testo della legge al Senato. Una norma che prevederà il rafforzamento delle cure palliative e il no al suicidio assistito. Del resto, la Consulta, nella decisione sul caso Cappato, aveva esortato il legislatore a coprire il vuoto esistente e non certo a legittimare il suicidio assistito.
La Cei, attraverso il vice presidente, Giuseppe Savino, ha elogiato la posizione della maggioranza. “Tra l’accanimento terapeutico e l’eutanasia c’è una terza via che è quella delle cure palliative”, ha detto il presule calabrese.
Per il Pd il Governo è “codardo”
“Siamo orgogliosi di aver approvato, a differenza di quanto dovrebbe fare il Parlamento, una legge che recepisce la sentenza della Corte costituzionale del 2019: una legge di civiltà che il governo pavido e codardo ha impugnato” ha detto il segretario regionale del Pd toscano, Emiliano Fossi.
Altro che Autonomia, questo è esproprio costituzionale
Il Pd ha sollevato una mobilitazione contro la legge sull’Autonomia differenziata, messa dal centrosinistra nella Carta il 2001. Ma santifica nel nome dei diritti civili una norma che espropria costituzionalmente il Parlamento e che dà alle Regioni un potere assoluto. Lo delegittima e lo riduce a legislatore concorrente. Su materie in cui le Regioni non c’entrano un fico secco. Una sfida anche al mondo della Chiesa che viene blandito su temi come l’immigrazione e poi deriso sulla bioetica.
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