
Le mosse del colosso navale
Fincantieri, parla l’ad Folgiero: “20 miliardi di opportunità dal settore difesa: pronti ad aumentare la produzione”
L’ad e direttore generale spiega che il nuovo target dei Paesi Nato di portare la spesa per la difesa al 5% del pil rappresenta un catalizzatore industriale di portata storica. L'obiettivo è far crescere il business navale fino a rappresentare circa il 30% dei ricavi entro il 2027, contro il 20% del 2023
Fincantieri è pronta a cogliere almeno 20 miliardi di euro di opportunità commerciali nel comparto della difesa, grazie alla crescita senza precedenti degli investimenti militari in Europa e all’estero. Lo ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Pierroberto Folgiero in un’intervista a Bloomberg, evidenziando come il nuovo target dei Paesi NATO di portare la spesa per la difesa al 5% del PIL rappresenti un catalizzatore industriale di portata storica. “Grazie a questo contesto favorevole e al nostro posizionamento industriale unico, siamo nella condizione ideale per cogliere questa opportunità”, ha affermato Folgiero. Fincantieri punta a far crescere il business navale – che include fregate, cacciatorpedinieri e portaerei – fino a rappresentare circa il 30% dei ricavi entro il 2027, contro il 20% del 2023.
In parallelo, prosegue lo sviluppo del segmento “underwater”, con l’obiettivo di superare gli 800 milioni di euro di ricavi nello stesso orizzonte temporale, grazie anche a tecnologie avanzate come sottomarini e droni subacquei. “Siamo pronti ad aumentare la nostra capacità produttiva in ambito militare, senza dover riconvertire le attività civili, ma riallocandole all’interno della nostra rete industriale, flessibile e integrata”, ha spegato Folgiero. In un contesto di forte incremento della spesa per la difesa in Europa, Fincantieri mira dunque a rafforzare ulteriormente la propria presenza nel settore. “L’opportunità offerta dalla nuova ondata di investimenti a livello globale è eccezionale – ha aggiunto l’ad e direttore generale di Fincantieri–. E la nostra struttura produttiva ci permette di adattarci rapidamente, aumentando i volumi nei cantieri civili e militari italiani, anche attraverso una maggiore specializzazione dei siti”. Il Gruppo sta valutando un rafforzamento della specializzazione militare dei siti ibridi di Castellammare di Stabia e Palermo, oggi attivi sia sul fronte civile che militare.