
Tradizione e modernità
È morto Giuseppe Del Ninno, intellettuale libero e visionario. Animò la Nuova Destra
Scrittore, giornalista, esperto di cinema. Di lui parlano le opere, decine di libri, gli straordinari rapporti personali coltivati per decenni, la costernazione di amici, colleghi e "fratelli" di spirito
È morto a Roma Giuseppe Del Ninno, dopo una lunga malattia, assistito e ‘coccolato’ dalla sua splendida famiglia, la moglie Patrizia, i tre figli e i nipoti. Giornalista, scrittore, intellettuale non conformista. Un visionario di destra dalla grande penna e dalla mente fervida. Ma anche traduttore, comunicatore ed esperto di cinema e spettacolo. Ha collaborato a riviste e periodici come Diorama Letterario, il Giornale e il nostro Secolo d’Italia.
È morto Giuseppe Del Ninno, intellettuale non conformista
Nato a Napoli, Del Ninno (padre della nostra collega Priscilla) viveva a Roma da molti anni. Di lui parlano le opere, decine di libri, gli straordinari rapporti personali coltivati per decenni, la costernazione per il lutto di amici, colleghi e “fratelli” che con Giuseppe hanno condiviso una lunga militanza di spirito. Dalla notizie della morte sui social è un tam tam di pensieri, ricordi, testimonianze commosse. Di amici e “avversari”.
L’intuizione della Nuova Destra italiana
Insieme a Stenio Solinas, Alessandro Campi, Umberto Croppi e altri, Del Ninno fu animatore della colta famiglia della “Nuova Destra” tarchiana, che, sulla scia della Nouvelle Droite di Alain de Benoist, contribuì allo svecchiamento della grammatica di una destra passatista, autoreferenziale e residuale. Antesignana del superamento del fascismo con incursioni nell’ambientalismo, nella cultura, nell’arte, la Nuova Destra italiana pose i mattoni di quella svolta ‘metapolitica’ e antropologica che caratterizzò la destra giovanile della metà degli anni ’80, smaniosa, dopo il piombo degli anni ’70 e il ‘riflusso’, di uscire dalla logica delle riserva indiana (mai più “topi di fogna”) e degli schemi ideologici ottocenteschi destra-sinistra.
Il ricordo degli amici e colleghi
Carattere mite ma deciso, Giuseppe era apprezzato anche da intellettuali cresciuti a sinistra e di diversa formazione culturale con i quali amava dialogare e confrontarsi. Primo fra tutti Giampiero Mughini, di cui era amico. Giovanni Sessa, segretario della Fondazione Evola, ne firma un raffinato e intimo ricordo su Barbadillo. “Quando, questa mattina, mi hanno informato della dipartita di Giuseppe Del Ninno, la notizia è stata per me un fulmine a ciel sereno. Giuseppe è stato intellettuale di primo piano e, soprattutto, amico libero, sincero, onesto. Qualità che oggi appartengono a pochi e si fanno sempre più rare”. Poi ricorda il primo incontro, molti anni fa, nella Libreria Europa a Roma in via Pietro Cavallini (“Discutemmo della sua prefazione a Visto da Destra di Alain de Benoist”). Luciano Lanna dedica a Giuseppe Del Ninno un pensiero gentile: “Due mesi fa ci eravamo visti e avevamo parlato a lungo alla presentazione di un libro, promettendo di vederci presto a cena. Ci conoscevamo da oltre 40 anni… Un grande vuoto, un grande dolore”.
Una produzione letteraria vastissima e varia
La sua produzione letteraria è vastissima e spazia dall’esegesi del cinema alla letteratura di viaggio fino al giallo d’atmosfera, come testimonia la sua ultima opera, La vedova nera per Bietti. Fra i titoli pubblicati spicca una trilogia dedicata ai rapporti fra cinema e costume: Ecce Alien, A schermo spento, Piombo, sogni e celluloide. Il suo ultimo libro, La guerra addosso, è uscito nel 2023 per Oaks. Del Ninno fu anche studioso eccellente del pensiero tradizionale: a lui si deve la traduzione nei primi anni ’70, per le Edizioni Mediterranee, di Forme tradizionali e Cicli cosmici di René Guénon.
L’amicizia fraterna con Gennaro Malgieri
Del Ninno fu amico fraterno di Gennaro Malgieri con cui ha condiviso letture, sfide culturali, viaggi e pezzi importanti di vita. Proprio a Malgieri si deve una splendida recensione del libro Giornale di un viaggiatore ordinario. “Vi renderete conto – scrive Malgieri – che la categoria a cui appartiene l’autore è quella originalissima che sta tra il viaggiatore classico, “epico” potremmo dire, l’avventuriero o il ricercatore di emozioni forti (seguire per esempio le evoluzioni di piccole o grandi guerre, planetarie o tribali) e il viaggiatore che intende “leggere” il mondo con gli occhi dell’ammirato studioso a cui non manca la cultura per comprendere nel profondo ciò che di assolutamente nuovo lo circonda. Del Ninno appartiene a questa categoria che rientra a pieno nella letteratura, detta anche di viaggio, ma pur sempre letteratura e spesso della migliore, della più attraente e affascinante. La narrazione dei luoghi da parte di Del Ninno, infatti, non è mai banale”. Tra i luoghi dell’anima la sua amata Ischia, meta privilegiata di Giuseppe con la sua famiglia.
I funerali di Giuseppe Del Ninno si svolgeranno domani a Roma alle ore 11 nella Chiesa di Santa Teresa d’Avila (in Corso d’Italia 37).
Alla moglie Patrizia, compagna di una vita, alla nostra collega Priscilla, a Massimiliano e Alessandro, ai nipoti e a quanti lo hanno conosciuto e apprezzato giungano l’abbraccio e la vicinanza della direzione e della redazione del Secolo d’Italia.