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E io pago. Fondi “rossi” per amici e “assassini”. Si indaga su 122 film “fantasma” finanziati dalla sinistra

Lo scandalo "Kaufmann"

E io pago. Fondi “rossi” per amici e “assassini”. Si indaga su 122 film “fantasma” finanziati dalla sinistra

Cultura - di Leo Malaspina - 21 Giugno 2025 alle 11:06

Parla chiaro, il ministro dei Beni Culturali Alessandro Giuli: dopo il caso Kaufman, l’assassino di Villa Pamphili che veniva in Italia a raccattare soldi per finanziare film “fantasma”, nulla sarà più come prima, quando a governare era la sinistra. “La riforma del tax credit ha permesso di riconoscere un problema ereditato dai precedenti Governi: un sistema che permetteva delle ruberie e degli sprechi. La riforma del tax credit avviata dal governo Meloni dal 2022 ha reso possibile correggere un sistema che era distorto. E quindi vi posso assicurare, anche in virtù di un accordo e di un protocollo che abbiamo fatto con la Guardia di Finanza, anche in virtù di 3,5 milioni di euro che abbiamo speso per aumentare il sistema di monitoraggio e certificazione, che altri casi Kaufmann non ce ne saranno e se ce ne saranno li scopriremo subito”. Ma intanto si indaga sui film “fantasma”, come quello finanziato alla casa di produzione con cui lavorava il killer di Villa Pamphili, il fantomatico regista Rexal Ford alias Francis Kaufmann.

Film e sinistra, mai più un caso “Kaufmann”, il tax credit cambia pelle

Intanto dal Mic la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, che ha la delega sul cinema, interviene per spiegare che le nuove norme ”già applicate, sono mirate ad alzare sempre più l’asticella dei controlli sull’erogazione dei finanziamenti al cinema, e altre ne arriveranno, dove necessario”. A fronte di ”una situazione di criticità che ancora oggi da troppi viene negata”. Quanto ai dati, sostiene che ”la Direzione cinema è al momento impegnata ad approfondire i fascicoli riguardanti 185 opere del periodo 2020-2024, che avevano documentazione valida, ma sospetta per la Direzione, per un totale di 347 milioni di euro: tra queste, sono 122 quelle già segnalate alla Guardia di Finanza. Alla Gdf la Direzione Generale cinema e Audiovisivo manda tutta la documentazione in possesso e segnala dove persistono criticità. A destare dubbi, ad esempio, le spese per gli effetti speciali sopra la media del settore, le cessioni sospette con nomi che ritornano, i costi eccessivi dei servizi”.

Una proposta concreta viene dal presidente Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali), Alessandro Usai che ha deciso di istituire un comitato tecnico con l’obiettivo di valutare la creazione di un Albo dei Produttori Cine-Audiovisivi, basato su criteri oggettivi: il track record delle imprese, la loro solidità economico-finanziaria e l’effettiva occupazione generata. ”Vogliamo distinguere chiaramente chi opera con serietà, continuità e visione industriale da chi si improvvisa, causando danni gravi all’intera filiera”.

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di Leo Malaspina - 21 Giugno 2025