
Il ricordo del Senato
Due anni senza Silvio Berlusconi, ma per la generazione Z è immortale: è lui la vera star
Due anni senza Silvio Berlusconi. Il 12 giugno del 2023 moriva l’imprenditore capace di realizzare il più grande gruppo mediatico europeo, di diventare il presidente più vincente della storia del calcio e, non in ultimo, il più longevo leader politico e primo ministro della Repubblica. Oggi il ricordo di istituzioni e familiari mentre sorprende il dato che, per la generazione Z, il Cavaliere sia immortale.
Il ricordo di Palazzo Madama e della figlia Barbara
Maurizio Gasparri, capogruppo al senato di Forza Italia, ha ricordato, nell’applauso generale, la figura dello statista milanese. “Pronunciò in quest’Aula il suo ultimo discorso da senatore”, prima della decadenza dal suo mandato, ha detto Gasparri, citando anche i “momenti di amarezza” da lui vissuti, dei quali anche Gasparri dice di essere stato “testimone”. Il senatore ha definito Berlusconi “un leader che ha segnato la storia”.
Barbara, una dei cinque figli del fondatore di Mediaset, ha scritto una toccante lettera sui social. “Due anni fa è venuto a mancare un uomo che ha saputo immaginare ciò che non c’era ancora. Ha costruito con coraggio, ha vissuto con entusiasmo, ha amato con autenticità”.
Berlusconi il più amato sui social
Due anni senza il Cavaliere, ma solo nella realtà dei vivi. Perché nel regno sconfinato dell’internet, dove tutto si trasforma e nulla si cancella, Berlusconi è più presente che mai. Non nei talk show o nelle prime pagine dei giornali, ma nei reel di TikTok, nei thread su X (ex Twitter), nei collage su Instagram, e ovviamente nel regno sacro dei meme. Silvio è diventato immortale. Dai video politici alle vittorie del Milan.
E poi ancora, l’apprezzamento compiaciuto di Michelle Obama, lo spolverare la sedia di Marco Travaglio, l’asciugare il sudore sulla fronte di Salvini, gli occhiali anti-uveite, l’agnello in braccio, Putin e Dudù, pari grado, sulle pagine di ‘Chi’.
Un leader senza tempo che “sconfigge” Nietzsche
Sarà video, remix dance, emoji, cuoricini, e quella forma di partecipazione collettiva che oggi equivale a una statua: l’immortalità nella memoria condivisa del web. Silvio Berlusconi voleva piacere a tutti: ci è riuscito. Anche post mortem. Al di là di quello che diceva Nietzsche.