
L'omelia diventa comizio
Don Maresca è il nuovo eroe della sinistra: il prete di Sorrento dice messa coi paramenti pro Pal (video)
Non porterà nuovi fedeli in chiesa, anzi, sortirà l’effetto opposto, ma don Rino Maresca è già diventato l’idolo del Lorenzo Tosa di turno. Gli influencer rossi si sono emozionati per il parroco di Mortora, comune in provincia di Sorrento che per il Corpus Domini ha indossato i paramenti Pro-Pal.
Don Rito Maresca indossa i colori della Palestina durante la messa a Piano di Sorrento: “A Gaza si spezzano corpi innocenti” https://t.co/tvEe1ESWjk
— Tg La7 (@TgLa7) June 24, 2025
«Quest’anno, nel preparare questa festa, non riuscivo a togliermi dalla mente quei corpi spezzati non sull’altare, ma sotto le bombe, tra le macerie», ha detto il parroco sull’altare, motivando la sua scelta che ha incassato cuori e likes dei soliti noti. Ma anche molte perplessità da parte degli stessi fedeli.
“Forse è una Messa ‘sporca’, non ortodossa, poco opportuna – ha proseguito – Ma mi domando, quante volte Gesù è stato opportuno, nel Vangelo?”.
Poi, un attacco dal più “politico”, che gli farà conquistare le ospitate tv dei talk show più orientati politicamente. “E nel frattempo, Israele, con la complicità attiva degli Usa e il silenzio codardo di molti governi europei esporta la guerra anche in Iran, distraendo il mondo da ciò che accade in Palestina. Una strategia che serve a deviare lo sguardo. Ma noi, come cristiani, dobbiamo restare fermi lì dove soffre l’umanità”.
Don Mortara è pronto per i talk show di Fazio e Floris
Un comizietto rosso che dall’altare è rimbalzato sui social. Don Maresca ha proseguito la sua intermerata su Facebook.
«Oggi ho celebrato una “messa sporca”, sporca della politica, dello schierarsi dalla parte dei sofferenti, qualcuno si sentirà offeso, altri grideranno al sacrilegio, lo fecero anche al mio Maestro che provo ad imitare. Indossare la bandiera palestinese non è stare con #Hamas, ma con la povera gente vittima di Hamas e ancor di più della ferocia del governo Israeliano.
Indossare la bandiera palestinese e dire #freepalestine, non è volere la distruzione dello stato di Israele, non è giustificare il 7 ottobre, le uccisioni e i rapimenti ma chiedere pace e stare dalla parte anche di quei tanti ebrei che non si riconoscono nel sionismo violento ed estremista”.
E poi, una chiosa (ironica) sulle critiche che inevitabilmente arriveranno:
“A volte qualcuno mi ha detto ‘presto andrai via da qui perché ti faranno vescovo’. Tranquilli, con oggi ho scelto di non fare carriera, ma sono contento perché libero…».
Don Mortara incassa così una pioggia di likes e neanche una preghiera. Anzi, una la incassa. Quella di fare meno comizi.