
Caso Ramy, la verità processuale comincia a emergere. FdI: mancano solo le scuse di Sala agli uomini in divisa
Caso Ramy, 2 anni e 8 mesi all’amico Fares che era sullo scooter con lui durante l’inseguimento nella notte del terribile schianto: questa la sentenza del gup di Milano per resistenza a pubblico ufficiale. Nel processo con rito abbreviato disposto anche un risarcimento per danni morali a carico del giovane da 2mila euro, a favore di ognuna delle parti civili: ossia dei sei carabinieri.
«Dopo mesi di ignobili accuse nei confronti delle Forze dell’Ordine, finalmente la verità processuale sul caso Ramy inizia a emergere. La condanna di Fares Bouzidi, l’amico che quella notte guidava lo scooter, chiarisce le dinamiche dell’incidente e ci restituisce l’immagine di una fuga irresponsabile da un controllo di sicurezza. Bouzidi è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, con rito abbreviato, per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Il tribunale ha anche disposto la confisca di 850 euro in contanti e di una catenina d’oro, trovati in suo possesso al momento dell’arresto.
Inoltre, il giudice ha riconosciuto un risarcimento di 2.000 euro a ciascuno dei sei carabinieri costituitisi parte civile, a titolo di danno morale. Chi nei mesi scorsi, a cominciare dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala, ha alimentato un inaccettabile clima di sospetto nei confronti degli uomini e delle donne in divisa, impegnati ogni giorno a garantire la nostra sicurezza, oggi dovrebbe chiedere scusa». Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Sandro Sisler, vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica.
(Italpress)