
Il faccia a faccia del disgelo
Bilaterale fiume Meloni-Macron a Palazzo Chigi tra sorrisi e baci. “Italia partner cruciale in Europa” (video)
L'atteso incontro ha confermato l'ottimismo della vigilia. Picchetto d'onore, Inno di Mameli e Marsigliese per l'ospite francese. Liti a distanza dietro le spalle, Roma e Parigi insieme a Bruxelles per un'Europa più sovrana e forte
L’intesa c’è. L’atteso bilaterale tra la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron ha dato i risultati sperati. Il sospirato disgelo tra Roma e Parigi si è consumato in un clima cordiale, tra sorrisi e scambi di baci. Chi sperava nel guanto di sfida è rimasto deluso anche se l’estrema lunghezza del colloquio ha fatto temere i cronisti assiepati all’ingresso di Palazzo Chigi. ” L’Italia è “un partner importante” con “un ruolo cruciale da svolgere nelle decisioni europee”, soprattutto nel conflitto ucraino. Così prima del vertice dalla presidenza francese, secondo quanto riferito da Afp. “Questo appuntamento deve permettere di verificare che siamo capaci di procedere assieme sull’essenziale”.
Bilaterale Meloni-Macron a Palazzo Chigi: sorrisi e baci
Monsieur le president è arrivato a Palazzo Chigi intorno alle 18,15. Ad accoglierlo il picchetto d’onore che ha eseguito la Marsigliese e l’inno di Mameli. Tra Giorgia, accompagnata dal suo consigliere militare Franco Federici, ed Emmanuel anche uno scambio di baci e larghi sorrisi, a favore di telecamere. Dopo l’esecuzione degli inni e la rassegna del reparto d’onore della marina militare schierato nel cortile, i due sono saliti al primo piano per l’incontro fiume (oltre tre ore). Tanti i dossier sul tavolo dei due leader, a colloquio per oltre 3 ore. Al termine del bilaterale una cena di lavoro, sempre nella sede del governo.
Un tappa necessaria per parlare e approfondire
Poi la ripartenza per Parigi, senza dichiarazioni alla stampa e senza passaggi al Quirinale. Dopo circa 4 ore Macron ha lasciato Palazzo Chigi e la dichiarazione congiunta può essere diffusa. “L’Italia e la Francia, fedeli al loro ruolo di Nazioni fondatrici della costruzione europea, intendono rafforzare il loro impegno comune per un’Europa più sovrana, più forte e più prospera. Soprattutto orientata alla pace e capace di difendere i propri interessi e di proteggere i propri cittadini. L’incontro – si legge nella nota – ha evidenziato forti convergenze sull’agenda europea per la competitività e la prosperità, da attuare in modo ambizioso e accelerato”. Roma e Parigi sono inoltre “determinate a collaborare nella preparazione del prossimo Consiglio europeo e, più in generale, sul prossimo quadro finanziario pluriennale, sulla migrazione, sull’allargamento e sulle riforme”. Collaborazione anche sul conflitto russo-ucraino. Nel comunicato si parla di “sostegno incrollabile e senza esitazioni di Francia e Italia all’Ucraina per raggiungere una soluzione equa e duratura”. L’incontro ha inoltre offerto l’opportunità di affrontare altre questioni di sicurezza di rilievo per l’Europa, in particolare in Medio Oriente e in Libia. “E di coordinare le proprie posizioni in tema di relazioni transatlantiche, nonché sulla sicurezza economica e commerciale dell’Unione europea”.
La panna montata è archiviata, insieme per l’essenziale
L’incontro ha confermato che molte ricostruzioni sullo scontro Italia-Francia non erano niente altro che “panna montata”, come le ha definite giorni fa la premier. Certo il rapporto tra i due non è sempre stato idilliaco e di recente l’Italia ha preso le distanze dalle fughe in avanti dell’inquilino dell’Eliseo sull’invio di truppe europee in Ucraina. Un disegno affrettato, condiviso dal premier britannico Starmer, che, senza l’egida delle Nazioni, avrebbe provocato più danni che vantaggi. Stessi distinguo sulle imprese dei “volenterosi”, alle quali l’Italia ha guardato con attenzione senza condividere i facili entusiasmi del regista francese in cerca della grandeur perduta.
Macron non può rinunciare al ruolo dell’Italia in Ue
Nonostante qualche lite e le frecciatine a distanza, il presidente francese ha capito che Meloni è una premier in grado di sparigliare le carte in Ue, anche grazie al suo stretto legame con von der Leyen, ed è l’unica interlocutrice affidabile con la Casa Bianca. Per non parlare dei tanti interessi non solo economici, (la Francia è il secondo maggior partner commerciale europeo dell’Italia) ma anche politici e diplomatici che spingono per uscire dall’impasse di questi mesi.