
Roma criminale
Agguato fuori dalla metro a un 19enne a Roma: “Accoltellato al petto senza motivo”. Preso il killer del benzinaio di Ardea
Un 19enne romano è stato accoltellato al petto ed è grave, seppur non in pericolo di vita, in ospedale. È successo intorno a mezzanotte, davanti alla fermata della metropolitana Lucio Sestio, nel quartiere don Bosco, al Tuscolano. Sentita dagli agenti della Squadra Mobile impegnati nelle indagini, la fidanzata della vittima che era con lui al momento dell’aggressione, ha riferito di un gruppo di ragazzi peruviani conosciuti da lei solo di vista, che si sarebbero avvicinati al 19enne senza un apparente motivo, accoltellandolo. Le telecamere sul posto non hanno ripreso quanto accaduto e sono in corso accertamenti da parte dei poliziotti.
La versione della coppia di fidanzati: il 19enne accoltellato senza ragione
Il diciannovenne, colpito al petto, non sarebbe in pericolo di vita. Sulla vicenda sono in corso indagini della Squadra mobile di Roma per risalire ai responsabile dell’aggressione che tuttavia non è stata ripresa dalle telecamere della fermata metro.
Nelle stesse ore, i Carabinieri hanno fermato un 18enne per l’omicidio del benzinaio bengalese di 36 anni accoltellato a morte martedì scorso ad Ardea, alle porte della Capitale. I militari del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio hanno eseguito il fermo a Cisterna di Latina, dove si nascondeva. Il giovane, della zona e con precedenti, ha confessato che era lui il motociclista con casco integrale e vestito di nero che aveva ferito con una coltellata mortale al cuore il benzinaio, prima di sottrargli 570 euro in contanti. Il 18enne ha anche permesso di recuperare il coltello a serramanico con lama di 16 centimetri usato per l’omicidio e che era ancora sporco di sangue. A nulla erano serviti i tentativi dei sanitari del 118 di rianimare il benzinaio, che è deceduto prima del trasporto in ospedale.
Fermato un 18enne a Cisterna di Latina: ha ucciso per 570 euro
I Carabinieri, sotto la Direzione della Procura della Repubblica di Velletri, avevano sentito diversi testimoni e visionato dei vicini impianti di video-sorveglianza. L’acquisizione delle registrazioni delle telecamere si è poi allargata a numerosissimi impianti, fino ad arrivare a ricostruire l’intero percorso effettuato dall’assassino, prima e dopo il delitto, a bordo di una moto Bmw GS 650 bianca, rubata due giorni prima a Roma, rinvenuta poi il 28 maggio, in un’impervia area boschiva del comune di Ardea, quasi completamente carbonizzata. Gli inquirenti, concentrandosi sul furto del motociclo, erano risaliti a tre giovani originari del litorale sud romano. Questi però, sono risultati da subito estranei: la sera prima dell’omicidio, la moto era stata rubata a uno dei tre, che l’aveva parcheggiata in strada. Le indagini si sono concentrate quindi sul principale sospettato, con il sequestro di indumenti e cellulari in uso allo stesso e a persone a lui vicine.
L’assassino del benzinaio di Ardea ha confessato
L’imponente mole di registrazioni acquisite dalle telecamere di video-sorveglianza e dai lettori targhe della zona è stata quindi messa a sistema con i dati contenuti nello smartphone – analizzati in tempi rapidissimi dai Carabinieri e dal consulente tecnico nominato dalla Procura. Dall’esatta sovrapponibilità dei percorsi ricostruiti fino a quel momento con i dati emersi dal telefono è emerso il completamento del grave quadro indiziario nei confronti del 18enne e, quindi, la decisione di procedere al suo rintraccio, avvenuto il pomeriggio di sabato 31 maggio in un’abitazione di Cisterna di Latina, dove si stava nascondendo.
Nel corso dell’interrogatorio, svolto presso la Compagnia Carabinieri di Anzio in presenza del Pubblico Ministero, il giovane ha confessato il delitto, conducendo poi gli inquirenti in un’area boschiva di Ardea, dove aveva occultato l’arma del delitto (un coltello a serramanico con lama della lunghezza di 16 centrimetri con tracce di sangue che avrebbe usato sul benzinaio di Ardea), il casco e alcuni indumenti indossati al momento dell’omicidio. Al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Velletri, a disposizione dall’Autorita’ Giudiziaria.