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Lea Massari

La morte a 91 anni

Addio a Lea Massari l’antidiva del cinema italiano amata da Antonioni e Monicelli (video)

Scompare una delle icone del grande schermo che fu sempre discreta e sobria. Ha lavorato con i più grandi registi e fu apprezzata anche in teatro

Cronaca - di Renato Sandri - 25 Giugno 2025 alle 14:37

Lea Massari è andata via. La notizia della scomparsa, che sarebbe avvenuta lunedì scorso, è stata diffusa solo oggi ai funerali avvenuti, in forma strettamente privata, nella cattedrale di Sutri.

Una romana doc

Nata a Roma, nel quartiere di Monteverde Vecchio, figlia di un ingegnere romano, e di origini anche umbre da parte materna, durante l’infanzia Lea Massari ha vissuto in Spagna, Francia e Svizzera. Tornata a Roma, si iscrive all’università e frequenta i corsi di architettura nei primi anni cinquanta. Lavora intanto come indossatrice e collabora con lo scenografo e costumista Piero Gherardi, amico di famiglia, che l’avvicina presto al mondo del cinema.

Lea Massari e la sua grande carriera

Nata a Roma il 30 giugno del 1933, all’anagrafe Anna Maria Massatani,  Lea Massari  ha lavorato con i più grandi registi italiani come Mario Monicelli, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni e Dino Risi. Esordì nel 1954 nel film “Proibito” di Monicelli. Negli anni Sessanta partecipa a molte produzioni italiane e francesi, rivestendo ruoli sempre più impegnativi e, per lo più, di donna borghese.

Inizia a ottenere notorietà internazionale accanto a Gabriele Ferzetti e Monica Vitti nel film “L’avventura” (1960) di Michelangelo Antonioni, nel quale interpreta il ruolo forse più iconico della prima fase della sua carriera, quello di una giovane donna sognatrice che scompare improvvisamente. Sin dai primi anni della carriera viene spesso affiancata a noti attori francesi, come Jean Sorel, Alain Delon in “Il ribelle di Algeri” (1964) di Alain Cavalier e “La prima notte di quiete” (1972) di Valerio Zurlini per il quale ottiene il primo dei suoi due Nastri d’argento.

Il Soffio al cuore e la denuncia per corruzione di minorenne

Nel 1971 Lea Massari partecipa al film di Louis Malle, “Il soffio al cuore”, ove interpreta probabilmente il ruolo più importante della maturità e che pure le costerà in Italia una clamorosa denuncia per corruzione di minorenne chiusa con una piena assoluzione, nel 1973 riceve una Étoile de Cristal come migliore attrice straniera. Il film è incentrato sulla figura del giovane Laurent, che compie un personalissimo viaggio di scoperta del sesso, grazie soprattutto ai due fratelli maggiori (che lo portano a un bordello per fargli avere “la prima esperienza sessuale”) e ad un rapporto incestuoso, durante una vacanza in cui rimangono loro due soli, con la madre.

Gli altri partner al cinema e l’impegno in teatro

Tra gli altri grandi attori con cui lavorò Lea Massari ci furono, Jean-Louis Trintignant in “La corsa della lepre attraverso i campi” (1972) di René Clément, Yves Montand in “Un battito d’ali dopo la strage” (1973) di Pierre Granier-Deferre, Philippe Leroy in “La linea del fiume” (1976) di Aldo Scavarda e Jean-Paul Belmondo in “Chi dice donna dice donna” (1976) di Tonino Cervi. Nel 1970 si affiancano Michel Piccoli e Romy Schneider nel controverso “L’amante”, il primo successo del regista Claude Sautet, per il quale l’attrice romana ottiene il premio Louis-Delluc. Massari ha lavorato con successo anche in teatro, tra cui in “Due sull’altalena” (1960) di William Gibson, con la regia di Arnoldo Foà, e per la televisione, come in “Capitan Fracassa” (1958), “I promessi sposi” (1967), nel ruolo della Monaca di Monza,

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di Renato Sandri - 25 Giugno 2025