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A Magenta i Bersaglieri fecero l’Italia. Una “lezione” per quei professori che odiano la memoria nazionale

Grandi patrioti

A Magenta i Bersaglieri fecero l’Italia. Una “lezione” per quei professori che odiano la memoria nazionale

L'Intervento - di Paola Frassinetti - 8 Giugno 2025 alle 12:07

Pubblichiamo l’intervento del Sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti pronunciato a Magenta per il 166° anniversario della celebre Battaglia, combattuta nel giugno del 1859. Momento epico della Seconda guerra d’Indipendenza italiana in cui si distinsero i Bersaglieri. 

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Oggi sono qui a Magenta per rendere omaggio al profondo legame dei Bersaglieri con la nostra storia, ricordando l’eroismo e il sacrificio del 9° Battaglione, guidato dal Maggiore Giuseppe Angelino, che il 4 giugno 1859, sotto il comando del generale Manfredo Fanti, contribuì in modo determinante alla liberazione della città nella celebre battaglia che rappresentò una tappa fondamentale per l’Unità d’Italia.

Nel 166° anniversario di quella storica giornata, ricordiamo una delle tappe più significative del nostro Risorgimento: la Battaglia di Magenta, che segnò l’inizio della liberazione della Lombardia e aprì la strada al processo unitario. I Bersaglieri si distinsero per il loro slancio, la loro prontezza e il coraggio con cui affrontarono le truppe austriache, avanzando di corsa, come è nella loro tradizione, con quel passo veloce che ne ha fatto il simbolo stesso dell’audacia e della determinazione.

Il loro motto, “Nulli Secundus” – secondi a nessuno – è ancora oggi testimonianza di uno spirito di servizio e di appartenenza che li rende protagonisti non solo della nostra storia, ma anche della nostra attualità. È per questo che appare tanto grave e inaccettabile quanto accaduto nei giorni scorsi proprio in un liceo di Magenta, dove si è sostenuto che i Bersaglieri rappresenterebbero una figura “divisiva”. Al contrario: se oggi abbiamo una Nazione libera e unita, lo dobbiamo anche al sacrificio di chi ha combattuto con coraggio sotto quel cappello piumato. Sminuire la loro memoria significa negare una parte fondamentale della nostra identità nazionale.

Per fortuna, episodi di questo tipo restano isolati. Al contrario, sono numerosissimi i riscontri positivi che ci giungono dalle scuole di tutta Italia, grazie anche al Protocollo d’Intesa siglato tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Associazione Nazionale Bersaglieri, finalizzato a promuovere nelle nuove generazioni i valori costituzionali della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia.

I Bersaglieri, con la loro presenza nelle scuole, non solo trasmettono il senso della memoria storica, ma contribuiscono a formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di riconoscere e valorizzare il senso dell’appartenenza nazionale. Inoltre, il Corpo continua a distinguersi per la sua operatività anche nelle situazioni di emergenza, offrendo un contributo concreto e instancabile nei territori colpiti da calamità naturali. Una testimonianza ulteriore di quanto il loro servizio non sia solo simbolico, ma vivo e attuale.

Oggi, a Magenta, non celebriamo soltanto una battaglia, ma un’eredità morale. Ricordare i Bersaglieri significa rinnovare l’impegno delle istituzioni nel custodire e trasmettere quei valori che hanno reso possibile l’Unità d’Italia e che sono alla base della nostra convivenza civile.

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di Paola Frassinetti - 8 Giugno 2025