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I tedeschi copiano Roma

Von der Leyen e Merz inseguono il modello Meloni: stretta sui migranti, ma Berlino non molla l’asse franco-tedesco

Dai confini alla deregulation industriale, il cancelliere si riallinea: "Rafforzeremo i controlli alle frontiere. Non agiremo da soli", dice Merz, mentre von der Leyen promette "meno movimenti secondari"

Europa - di Alice Carrazza - 13 Maggio 2025 alle 13:54

Non è solo la prima visita ufficiale del nuovo cancelliere tedesco, Friedrich Merz. È, più chiaramente, una dichiarazione d’intenti. Berlino intende riposizionarsi nelle dinamiche europee, senza più gli indugi che hanno segnato l’era Scholz. E al fianco della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, Merz apre più di un fronte: migrazioni, energia, industria, difesa. Tutto da rifondare. Tutto da ricomporre… senza che gli amici si offendano.

Immigrazione: Merz e von der Leyen copiano Meloni

«Con il Patto su migrazioni e asilo avremo confini esterni più robusti, modi migliori per prevenire i movimenti secondari e rapide procedure di asilo», afferma von der Leyen, delineando una strategia che ricalca sempre più quella promossa dal premier Giorgia Meloni. «Rafforzeremo i controlli alle frontiere, sempre nel rispetto del diritto europeo. Non agiremo da soli, ma in coordinamento con i nostri vicini e partner», dice il nuovo cancelliere in pectore.

Berlino e Bruxelles, dopo anni di reticenze e prediche astratte, sembrano ora piegare il capo dinanzi alla realtà: il modello italiano diventa la nuova bussola europea.

Competitività e deregulation: addio ai feticci regolatori

Ma è sul terreno economico che Merz si sofferma: «Rafforzare la competitività dell’industria dell’Ue è il progetto centrale su cui ci concentreremo nei prossimi anni. Il mercato unico è il cuore della nostra competitività», una storia che secondo lui «va ampliata». Difatti non manca il riferimento è al rapporto Draghi e a quello Delors, che «all’epoca costituiva il fondamento del nostro lavoro di integrazione».

Ma non risparmia le vecchie rigidità: «Dobbiamo ridurre la regolamentazione europea. Sono lieto di vedere che ci impegneremo a ridurre la burocrazia europea con i regolamenti Omnibus». E passa la palla alla presidente della Commissione: «Su questo il governo tedesco vi sosterrà. Faremo suggerimenti su come procedere».

La direttiva più indigesta? La Csddd, la normativa sulle catene di approvvigionamento: «È una che mi piace sempre citare. Abrogheremo la legge tedesca recepita sulla base di quella direttiva». Poi l’affondo: «Abbiamo bisogno di una modernizzazione radicale e di migliori condizioni quadro nell’Unione Europea».

Energia: produrre non basta, serve accumulare

Von der Leyen poi avverte : «L’Ue ha molta produzione di energia a basso contenuto di emissioni, ma manca la capacità di accumularla. Per questo, dobbiamo investire massicciamente nelle connessioni, nella rete e nello stoccaggio». Il punto è che l’Unione produce, ma non sa conservare. L’energia evapora come il consenso, se non è incanalata.

Verrebbe naturale chiedere lumi ai Conservatori. Ma niente da fare: Merz si ostina ancora a guardare all’asse del passato — quello creato dal suo predecessore socialista con la Francia di Monsieur Macron e la Polonia targata Donald Tusk.

“La Russia accetti un cessate il fuoco”: l’eco della telefonata con Trump

La conferenza stampa si fa densa. Merz racconta anche di aver parlato con Donald Trump, «che ha menzionato un cessate il fuoco di 30 giorni. Anche noi riteniamo che sia la strada giusta. La Russia deve accettare un cessate il fuoco che crei lo spazio necessario per un vero piano di pace». Ma avvisa: «Se ciò non accadrà, non esiteremo a intensificare la pressione attraverso le sanzioni. Faremo tutto il possibile per porre fine a questa guerra, ma questo potrà avvenire solo con l’Ucraina, al suo fianco».

Difesa comune: meno parole, più arsenali

Così si arriva naturalmente al nodo gordiano della difesa continentale. «Dobbiamo fare molto di più per quanto riguarda i fondi disponibili per gli equipaggiamenti militari, e dobbiamo farlo insieme», è il monito del cancelliere. L’obiettivo è la costruzione di un’industria europea della difesa, che superi la frammentazione degli approvvigionamenti. «Ho chiesto a Costa di non perdere di vista l’efficienza», puntualizza.

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di Alice Carrazza - 13 Maggio 2025