
Export e scambi commerciali
Vino, re del Made in Italy e alfiere delle esportazioni: ecco quanto specie il mercato Usa ci premia e perché
Nettare degli dei che inebria l'anima e domina il mercato, ed eccellenza dell'agroalimentare, continua a fare la differenza, specie per quanto riguarda i rapporti di compravendita con gli Stati Uniti. Zoppas: «Il governo italiano, insieme a tutto il sistema Paese e alla rete diplomatica, crede fortemente nelle potenzialità dell'export italiano e per questo investe nella diplomazia della crescita»
Vino, la carta vincente dell’agroalimentare e l’asso-pigliatutto in materia di esportazioni del settore agroalimentare. Lo9 assevera con tanto di titoli e esperienza sul campo, Matteo Zoppas, Presidente di ICE-Agenzia, intervenuto durante la presentazione – organizzata da Veronafiere – a New York e Washington DC dell’edizione 2025 di Vinitaly Usa, principale manifestazione B2B dedicata al vino italiano negli Stati Uniti, in programma al Navy Pier di Chicago il 5 e 6 ottobre prossimi.
Il vino Made in Italy fiore all’occhiello delle esportazioni
L’export del Made in Italy ha raggiunto i 624 miliardi nel 2024, di cui 69 sono frutto delle esportazioni del comparto agroalimentare. Il vino da solo vale 8 miliardi e gli Stati Uniti contribuiscono a questo risultato con 2 miliardi di vino italiano importato. Un doveroso ringraziamento va ai produttori e a tutti i distributori e gli importatori, i veri protagonisti di questo successo, che hanno saputo posizionare i nostri prodotti nel modo giusto su questo complesso mercato. Il governo italiano, insieme a tutto il sistema Paese e alla rete diplomatica, crede fortemente nelle potenzialità dell’export italiano e per questo investe nella diplomazia della crescita».
Vinitaly Usa, Zoppas: «Export vino strategico negli scambi commerciali»
«Il vino è stato scelto come prodotto strategico negli scambi commerciali con gli Usa e diventa elemento determinante per raggiungere l’obiettivo dei 700 miliardi di export complessivo indicati dal Ministro degli affari esteri Antonio Tajani e i 100 miliardi indicati dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida per il comparto agroalimentare. Per questo abbiamo deciso di rilanciare il progetto dell’internazionalizzazione di una piattaforma fieristica di alto livello come Vinitaly e portare numerosi operatori a Chicago per sviluppare meglio il mercato.
Vino e esportazioni, affari importanti con Usa, Canada, e centro e sud America
E ancora. «Soprattutto in un momento di incertezza causata dalla trattativa in essere sui dazi. Questa iniziativa ha già permesso ai nostri produttori di concludere affari importanti. Sono coinvolti i principali operatori lati buyers: Usa, Canada e centro/Sud America. Così come i principali produttori italiani. La ricetta migliore per il successo del processo di business matching».
L’importanza del marchio Vinitaly Usa e non solo…
Infine: «Volevamo colmare l’assenza di una grande manifestazione dedicata ai vini italiani negli Usa. In tre anni abbiamo raggiunto quasi 300 produttori con 1.800 etichette, creando il primo evento dedicato al vino italiano negli Stati Uniti. Continueremo a lavorare con Veronafiere sotto il marchio Vinitaly Usa, collaborando con tutto il Sistema Italia composto da governo, rete diplomatica, agenzie Sace, Simest, Cdp, associazioni. Vogliamo facilitare l’incontro tra produttori e acquirenti, mettendo i produttori giusti davanti ai buyer giusti. È così che aiutiamo gli imprenditori a costruire il successo», ha eloquentemente concluso Zoppas.
(Italpress)