
L'alternativa continentale
Ue, Fidanza: “D’accordo con Draghi, serve un’Europa migliore e più snella. Lo diciamo da sempre”
«Il convitato di pietra del discorso di Draghi è stato il Green deal - ha ricordato il parlamentare europeo di FdI - lo ha parzialmente dichiarato, aprendo la necessità di un mix energetico, che significa non puntare solo sull'elettrico ma cercare una neutralità tecnologica»
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’ex premier Mario Draghi, una carriera nelle istituzioni europee come presidente della Banca centrale, di recente hanno spronato l’Ue a tornare protagonista sullo scenario internazionale. Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, intervistato dal Corriere della Sera, si dice d’accordo «su molti aspetti». L’eurodeputato ha spiegato che «una maggiore integrazione è necessaria. E in alcuni ambiti l’azione in corso è già in atto e, come ben evidenziato da Draghi, deve procedere a passo spedito». «Bisogna disboscare, semplificare e delegificare – ha continuato Fidanza – la mole di norme e precetti posti su tutto dall’Ue si è trasformata in un enorme fardello per l’Europa.
Fidanza: «Serve un’Europa migliore»
«Noi mettevamo leggi su leggi per dettare la linea “corretta” al mondo, ma altri molto più agili di noi ci hanno surclassato», ha aggiunto Fidanza, che poi ha precisato: «Basti pensare all’intelligenza artificiale: pensavamo che i limiti posti dall’Europa avrebbero rappresentato un benchmark per tutti, nella realtà altri paesi li hanno bellamente ignorati e ora sono molto più avanti». E ancora: «Serve una migliore Europa. Noi lo diciamo da sempre che l’esagerazione posta dai vincoli dell’Unione sono un freno per le nostre economie». «Il convitato di pietra del discorso di Draghi è stato il Green deal – ha ricordato il parlamentare europeo di FdI – lo ha parzialmente dichiarato, aprendo la necessità di un mix energetico, che significa non puntare solo sull’elettrico ma cercare una neutralità tecnologica». «Su questo dobbiamo fare molti passi avanti, con politiche realistiche», ha poi concluso.
I dazi di Trump e l’unità dell’Europa
Quanto ai dazi imposti da Trump, Fidanza ha fatto sapere che «su questo siamo obbligati a trattare insieme (all’Europa ndr), lo impongono i trattati.» «Finora si è fatto fatica a trovare un equilibrio – ha osservato – c’è un polo mediterraneo manifatturiero, un centro nord mercantilista, un est ancora in fase di sviluppo». «Dobbiamo però tutti comprendere che c’è un reale surplus sui beni del nostro continente rispetto all’America – ha evidenziato l’eurodeputato – e un loro surplus sui servizi, e far capire agli Usa che l’Iva, che considerano un dazio, non lo è». «Ma Trump sta trattando con tutti», ha aggiunto Carlo Fidanza, precisando che «lo farà anche con noi. Partendo da un negoziato che sia tecnico, non politico, depurato da un eccesso di velleitarismo».