
Firmata dalle toghe torinesi
Un’altra sentenza rende più difficili i rimpatri: espulsione annullata al migrante, non è stato informato sui suoi diritti
L'immigrato che arriva in Italia, anche se in come un irregolare, va informato su tutti i suoi diritti prima di procedere all'espulsione. Un'altra sentenza che rende più difficile i rimpatri
Anche se irregolare il migrante non informato per tempo utile dei suoi diritti può evitare il trattenimento nel Cpr. È il principio su cui la Corte d’appello ha annullato l’ordine di contenimento all’interno del Centro di permanenza e rimpatrio di Torino di un giovane marocchino destinatario di un decreto di espulsione. I giudici, accogliendo un ricorso dei suoi avvocati, hanno preso atto che manca la prova del fatto che sia stato messo al corrente in maniera adeguata della facoltà di chiedere la protezione internazionale.
Migrante irregolare, ai giudici torinesi non basta per l’espulsione
L’uomo era giunto in Italia attraverso il valico di Ventimiglia a marzo ed era stato porta nel Cpr il 18 aprile. La Corte ha annullato il trattenimento sulla base di una recente sentenza della Cassazione che si era pronunciata su un caso simile. La difesa ha fatto notare che dall’esame dei documenti non risultava rispettato l’obbligo informativo contenuto nella legge sull’immigrazione del 1998. Di conseguenza il migrante ha ricevuto l’annullamento del trattenimento nel Cpr.
Una sentenza che arriva in singolare coincidenza con gli incidenti avvenuti in queste ore al Cpr di Torino. Centro che “non solo è stato aperto ma attende di essere sfruttato al suo massimo potenziale”. A ricordarlo il vicecapogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli.
Rivolta al Cpr di Torino: la sinistra soffia sul fuoco
“Difendiamo questo luogo da rivoltosi interni e sabotatori esterni – ha detto la deputata di FdI – nonché da chi, pur avendo una carica istituzionale, approfitta dei disordini per chiedere la sua chiusura, secondo una politica ideologica che si oppone a priori, anche se c’è necessità. In primis, tra questi, il sindaco di Torino il quale dimostra ancora una volta di essere dalla parte sbagliata, favorevole a una immigrazione incontrollata, che chiede la chiusura del Cpr come l’ultimo degli attivisti dei centri sociali. E’ vergognoso il fuoco di fila che si è aperto nelle scorse ore verso il ministero dell’Interno e chi gestisce la struttura”, ha continuato Montaruli
“Chi vuole questa chiusura, soffia sul fuoco ed è politicamente responsabile dei tentativi di rivolta da parte degli immigrati, i quali infatti agiscono sempre nella speranza che fuori ci sia chi lavori per impedire i rimpatri spediti. Le continue richieste di chiusura cadranno nel vuoto. Andiamo avanti con le politiche sull’immigrazione del governo Meloni contrastando chi ha gia’ fallito ed e’ la causa di situazioni inaccettabili in cui si trovano i nostri quartieri per colpa delle politiche di apertura incontrollata delle frontiere tanto care alla sinistra e a chi chiede la chiusura del Cpr”, ha concluso Montaruli.