
Ucraina
Turchia, tutto da rifare: oggi incontri trilaterali senza big. Il pessimismo degli Usa: non succederà nulla
Dopo il no di Putin e il ripiegamento di Zelensky si va verso un tavolo trilaterale con le seconde file. Il segretario di Stato Usa, Rubio: non credo faremo progressi. Mosca riprende l'offensiva sul fronte. Delusione anche in Vaticano: la situazione è tragica
Istanbul, tutto da rifare. Alla fine il tavolo turco si trasforma nel vertice degli assenti. Dopo il gran rifiuto di Vladimir Putin e il ‘torno indietro’ di Volodymyr Zelensky (già in Turchia per incontrare Erdogan) si ripiega su gli incontri tra le seconde file. Si comincia oggi con colloqui incontri trilaterali tra turchi, ucraini e russi da una parte, e turchi, americani e ucraini dall’altra. Lo ha annunciato una fonte del ministero degli Esteri turco. Non è ancora certo se si terrà un incontro nel formato quadrilaterale (Stati Uniti, Russia, Ucraina e Turchia).
Turchia, oggi incontri trilaterali senza big
Ieri tra i presidenti russo e ucraino sono volati insulti pesanti. “Prova che Mosca non è seria, i russi offrono una delegazione di basso livello ma, per rispetto del presidente Trump e del presidente Erdogan, saremo a Istanbul”, ha detto Zelensky accusato dal Cremlino di essere un clown. Il presidente Usa Donald Trump torna a giocare il ruolo del king maker e annuncia che senza di lui la pace è impossibile. Dopo la suspense dei giorni scorsi, a bordo dell’Air Force One, fa sapere che “non succederà nulla finché io e Putin non c’incontreremo”. Pessimista anche il segretario di Stato Usa, Marco Rubio arrivato in mattinata a Istanbul. “Non credo che potremo fare progressi finché il presidente Trump e il presidente Putin non si confronteranno direttamente su questo argomento”, ha detto dopo un incontro dei ministri degli esteri della Nato nel sud della Turchia.
Rubio: non credo faremo progressi
Anche in Vaticano c’è delusione per la fumata grigia. “I colloqui a Istanbul per la pace in Ucraina si avviano al fallimento tra insulti reciproci” e per il cardinale Pietro Parolin “tutto questo è tragico”. “Speravamo potesse avviarsi un processo, magari lento ma positivo verso una soluzione pacifica del conflitto. Siamo di nuovo agli inizi. Adesso vedremo che fare, ma è una situazione molto difficile”. Intanto Mosca si prepara a una nuova offensiva da terra in Ucraina. A rivelarlo sono due funzionari statunitensi ben informati, citati a condizione di anonimato dalla Cnn. I comandanti russi “aspirano a creare una grande forza”, ha detto uno dei funzionari Usa, aggiungendo che la probabile offensiva è mirata a guadagnare più terreno nell’Ucraina orientale.
Mosca riprende l’offensiva sul fronte
Il presidente russo Vladimir “Putin cercherà di prendere tutto il territorio possibile fino alla periferia di Kiev”, ha poi detto un secondo funzionario. “I russi faranno tutto il possibile per ottenere quanto più territorio possibile”, ha aggiunto. Filmati di sorveglianza acquisiti dalla Cnn mostrano che da diverse settimane la Russia sta spostando un numero notevole di truppe e materiale bellico a poche decine di chilometri dalla linea del fronte.