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Edi Rama

Le elezioni a Tirana

Tò, in Albania se ne infischiano delle paturnie sui migranti: Edi Rama stravince e viaggia verso la maggioranza assoluta

Il premier albanese, socialista, ha costruito un rapporto di forte amicizia politica e personale con Giorgia Meloni, consolidato con il Protocollo sui Cpr. La sinistra italiana gli si è rivoltata contro. E ha perso un'altra volta

Esteri - di Sveva Ferri - 12 Maggio 2025 alle 09:27

Il premier albanese Edi Rama ha stravinto alle elezioni politiche in Albania. E ora si tratta solo di capire di quanto. I primi exit poll lo davano al 51,8% dei voti. I primi risultati reali lo danno perfino sopra: quando lo spoglio è arrivato al 20% dei seggi è al 53%. L’opposizione guidata dal Partito democratico di Sali Berisha, che a dispetto di quello che potrebbe far pensare il nome è di orientamento di centrodestra, è al 33% in calo rispetto agli exit poll che lo davano al 38%. Lontanissimo il Partito socialdemocratico, che si attesterebbe intorno al 4%. Dunque, Rama è già di fatto riconfermato presidente, per quello che sarà il suo quarto mandato.

La vittoria netta di Edi Rama alle elezioni in Albania

Se si dovessero confermare le attuali percentuali, Rama potrebbe incrementare significativamente il numero dei propri parlamentari, portandolo a 84 dai 74 attuali su 140. Una maggioranza che gli consentirebbe di approvare le riforme necessarie per l’ingresso nell’Ue, anche con qualche seggio in meno. Si tratterebbe di un risultato in linea con i pronostici dello stesso premier uscente, che alla vigilia del voto aveva scommesso su un numero di seggi compreso tra 78 e 88. Nulla di sorprendente anche nelle accuse di brogli mosse dall’opposizione: sebbene in questo caso ci sia la circostanza di sette persone sorprese a fotografare le schede, si tratta di un copione già visto anche nelle precedenti tornate.

L’amicizia personale e politica con Giorgia Meloni

La vittoria di Rama assume un significato particolare in Italia, alla luce della stretta collaborazione – nonché dell’amicizia che ne è nata – tra il socialista premier albanese e la conservatrice Giorgia Meloni. L’asse è stato costruito sulla comune idea della stringente opportunità, anche strategica, dell’ingresso dell’Albania in Europa, al centro della campagna di Rama, e consolidato con il Protocollo sui migranti. Una situazione che ha generato il paradosso per cui la sinistra italiana ha preso a scagliarsi contro un esponente della propria famiglia politica, arrivando a ipotizzarne la cacciata dal Partito socialista europeo, senza per altro che lo stesso Rama si scomponesse più di tanto: il premier albanese ha sempre rivendicato le proprie scelte e la propria amicizia politica e personale con Giorgia Meloni.

Rama smonta gli stereotipi della sinistra italiana: «Meloni cerca strade per tenere l’Europa unita»

Un passaggio confermato anche domenica, nel giorno delle elezioni, in un’intervista alla Stampa, nella quale è tornato a smontare anche gli stereotipi propagandati dalla nostra sinistra: «Queste etichette, nel mondo d’oggi, non sempre raccontano la realtà. Giorgia è di destra, certamente, ma è di una destra europea. Sta cercando di trovare delle strade per tenere l’Europa unita. Giorgia è stata una sorpresa per tutti. Quindi – ha concluso Rama – non si può dire che io sia un socialista che va in giro con una fascista».

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di Sveva Ferri - 12 Maggio 2025