
Fegati spappolati
Spread, ecco cosa dicevano i Soloni della sinistra che ci davano per spacciati: un campionario di balle
Erano tutti sul trespolo a gufare contro l'Italia sull'orlo del baratro. Ora dovranno "sotterrarsi" i catastrofisti anti italiani, che ci davano sull'orlo del default con un governo di centrodestra. Ecco un piccolo sciocchezzaio di questo biennio
Ma non erano tutti là sul trespolo a gufare contro l’Italia sull’orlo del baratro? Dove sono le Cassandre, profetesse di sventura con il governo di centrodestra? Dove sono le prefiche pronte a piangere sulla catastrofe economica che l’esecutivo Meloni avrebbe portato? E tutti quelli che che dicevano che lo spread sarebbe schizzato ai massimi non appena a palazzo Chigi si fosse seduta Giorgia Meloni? Ci avevano dato per spacciati. Ma ci sono i numeri a smentire in tempo reale le litanie che da oltre due anni e mezzo accompagnano i detrattori dell’esecutivo. Oggi che lo spread scende ai minimi storici sotto i 100 punti, il migliore risultato degli ultimi quattro anni; ora che i dati sul lavoro certificati dall’Istat attestano un trend positivo e un calo della disoccupazione; ora che le agenzie di rating ci promuovono, che le borse e i mercati non sono crollati, anzi, rimangono tutti con un pugno di mosche. Doccia gelatissima sui loro bollenti spiriti.
Spread ai minimi, così parlò Letta: “Meloni pericolo per l’Italia”
E’ divertente ricordare qualche “perla” smentita in tempo reale dai numeri nel corso di questo biennio. Cominciamo da Enrico Letta che nel settembre 2022 – anno in cui si andò alle urne- era il segretario del Pd, armato fino ai denti contro la leader di FdI. Disse a “Piazza Pulita” di lei. “Penso sia un grande pericolo per l’Italia”. Nello stesso mese in cui si andò al voto, Letta rilasciò un’intervista a Repubblica: “Meloni lavora per sfasciare la nostra Europa”.
Schlein: “Meloni mente, ci condanna alla precarietà”
Letta perse drammaticamente le elezioni e dopo pochi mesi fu sostituito da Elly Schlein, che proseguì il refrain: “Meloni ci condanna alla precarietà” (maggio 2024). “Le borse affondano” (20 aprile 2025). Primo maggio di un anno fa: “Meloni mente, venga dai lavoratori e si occupi di loro”. E poi: “L’Italia è isolata”. “Schiaffo alla Meloni in Ue”. Ricordiamo come Economist, Ft, le Figarò si sarebbero incaricati di definire l’Italia di Meloni, stabile, prudente, con i conti in ordine.
C’era chi sosteneva: “Meloni odia i poveri”
Giuseppe Conte, il leder grillino parlava di disastro con veemenza. Col dente avvelenato per via del superamento del reddito di cittadinanza che tante risorse ha tolto all’Italia, ha detto: “La gente non ha più i soldi per fare la spesa a causa di questi incapaci al governo” (L’Aria che Tira 7 maggio 2025). La pagina del M5S in questi anni pubblicava paginate su paginate su “tutti i numeri che certificano il disastro economico della Meloni”. Da Avs l’accusa è stata in due anni e mezzo sempre la stessa: “Il governo è contro i lavoratori”. “Ritardi cronici del governo sul Pnrr”. Abbiamo sentito di tutto, persino che “Meloni odia i poveri”. Ce n’è abbastanza per sotterrarsi: su Pnrr siamo primatisti in Europa, come ha certificato sempre la commissione Ue.
Spread e potere d’acquisto delle famiglie
Il FT lo scorso anno già annotava il calo dello spread italiano. E questo riflette “la crescente fiducia del mercato nella gestione dell’economia da parte del Primo Ministro Giorgia Meloni, in un momento in cui la crescita in Germania è in fase di stallo”, scriveva il quotidiano. Il tre gennaio scorso l’Istat registrava il miglioramento dei conti pubblici, con un sensibile calo del rapporto deficit-Pil; e il miglioramento del reddito e potere d’acquisto delle famiglie.
Oltre un milione di posti di lavoro
Il primo maggio di quest’anno è poi caduto un macigno sui catastrofisti in servizio permanente effettivo: la premier ha snocciolato dati Istat sui posti di lavoro creati dal governo di centrodestra dal 2022 ad oggi. In due anni e mezzo sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro. Il numero complessivo degli occupati ha raggiunto il massimo storico: più di 24 milioni e 300 mila”, ha scritto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un post. Sottolineando che “anche l’occupazione femminile ha toccato il livello più alto di sempre” e “la disoccupazione è ai minimi da 18 anni a questa parte”.
A smentire la narrazione elle opposizioni sono arrivate le “promozioni” delle agenzie di rating. A certificare conti a posto, serietà nelle scelte economiche e stabilità è l’agenzia Standard & Poor’s, che ha promosso l’Italia a pieni voti alzando il rating da ‘BBB’ a ‘BBB+’ con l’outlook è stabile. (aprile 2025). Già nel novembre 2023, mentre i gufi aspettavano al varco una bocciatura, Moody’s confermava del rating e il miglioramento dell’outlook italiani. Altra sberla.
Da ridere: “Meloni porta l’Italia ad isolarsi”
Poi c’erano quelli che …”Meloni porta l’Italia ad isolarsi”. Invece il premier proprio per la sua postura internazionale ha avuto i massimi elogi dai media stranieri, la Bild in ordine di tempo. Ha ottimi rapporti con i leader di tutto il mondo e in Europa è stato nominato vicepresidente esecutivo della commissione europea Raffaele Fitto contro lo scetticismo della sinistra. Quanto isolamento, signori…
“Il governo aiuta gli evasori”: altra bufala
Si potrebbe proseguire a lungo, ma terminiamo con un ultimo sfondone. C’era e c’è chi afferma che il governo Meloni aiuta gli evasori fiscali. Ebbene – dati del febbraio 2025- con l’attuale esecutivo l’Italai ha raggiunto un record: il risultato del 2023 era già stato di per sé un record: 31 miliardi di incassi dalla lotta all’evasione, una cifra mai raggiunta prima. Nel 2024 anche quel record è stato battuto: i miliardi recuperati alle casse dello Stato sono stati 32,7. Il “ticket” governo Agenzia delle Entrate sta dando ottimi frutti. E adesso fegati spappolati avanti tutta.