
Di nuovo in campo
Sinner tra orgoglio e pregiudizio ricomincia da Roma: “Prometto che lavorerò sempre tantissimo”. E Kyrgios cambia casacca e versione
Il campione azzurro si confessa a cuore aperto e tra impegno e talento rivela sogni, aspettative e malessere di un periodo buio. Ma ora la luce è in fondo al tunnel: e Jannik la intravede chiaramente
Nel momento più buio lo ha sfiorato persino il pensiero di abbandonare il tennis: ma ora è tornata la luce a illuminare il sentiero del successo del nostro campione, pronto a tornare in campo a Roma. E Sinner rompe il silenzio: «Tornerò e lavorerò ancora più duramente». Dopo un periodo di “ritiro” silente che ha comprensibilmente destato qualche interrogativo tra i tifosi e gli addetti ai lavori, Jannik ha finalmente rotto gli indugi, rilasciando dichiarazioni che suonano come una promessa e un monito per il futuro. Le sue parole, cariche di determinazione e di un ritrovato spirito combattivo, arrivano in un momento cruciale, a ridosso del suo rientro in campo.
E dall’altra parte della barricata Kyrgios scambia casacca: da quando Max Purcell, doppista australiano, che ha ammesso di aver eseguito alcune infusioni di vitamine, è stato squalificato per 18 mesi, il più acerrimo nemico (social) di Jannik s’è trasformato nel principale avvocato difensore del connazionale. Furenti i suoi post sui social, ma…contro l’ITIA. Non era lui il paladino, più presunto che vero, della lotta al doping?
Sinner, «prometto di tornare in campo e che lavorerò sempre tantissimo»
Ma Sinner tira dritto e guarda avanti. «La prima promessa è di tornare presto in campo ma soprattutto che lavorerò sempre tantissimo, dando tutto me stesso come ho sempre fatto fino a ora. I risultati poi arriveranno». Così il numero uno del tennis mondiale Jannik Sinner nell’intervista rilasciata in esclusiva per Intesa Sanpaolo. Il ritorno in campo dell’azzurro si avvicina e con Lisa Offside ha fatto il punto della sua carriera e sulla sua vita: progressi tecnici, crescita psicologica, le opportunità di evoluzione per il tennis e le difficoltà attraversate, fin dall’adolescenza lontano da casa.
«Prometto di tornare in campo e che lavorerò sempre tantissimo». Questa frase, semplice ma potente, racchiude l’essenza della filosofia che ha guidato l’ascesa fulminea del giovane campione altoatesino. Un approccio fatto di sacrificio, dedizione e una fame insaziabile di miglioramento continuo. In un panorama sportivo dove spesso le parole superano i fatti, l’impegno di Sinner a «lavorare sempre tantissimo» non suona come una vuota retorica, ma come la naturale prosecuzione di un percorso che lo ha portato, con merito, ai vertici del tennis mondiale.
«Sono molto calmo quando vinco, però quando perdo anche io ho i miei momenti dove sto male»
E ancora. «Ho pianto tanto da piccolo, magari dovevo uscire di casa con il mio allenatore per andare a fare un torneo a Bolzano, che è comunque a 2 ore di macchina da casa, e stavo male perché non volevo lasciare i miei genitori. Stavo male anche quando dovevo fare il raduno tecnico, anche in Italia, perché voleva dire che avrei dovuto stare tre o quattro notti fuori casa. Ma anche ora – ammette l’altoatesino – mi capita di piangere dopo le partite. Sono molto calmo quando vinco però quando perdo anche io ho i miei momenti dove sto male, sarebbe strano se non fosse così: non piangere significa che non senti nulla, che non hai emozioni».
I sacrifici di Sinner
Il 23enne altoatesino sottolinea i sacrifici fatti per arrivare in vetta alla classifica Atp: «Io rinuncio da sempre a tante cose: uscire la sera, fare magari una sciatina in più, andare al mare qualche volta, tutte cose che vorrei fare ma è importante fare sacrifici. Alla fine io ho 23 anni, ne faccio 24 quest’anno: ho fatto tante cose per essere in questa posizione e non voglio buttar via tutto. So anche – continua il tennista – che la vita vera è quella fuori dal campo: è importante trovare un equilibrio tra campo, vita privata e famiglia, perché ti fa vivere meglio».
I valori del campione azzurro
E allora, talento, costanza, passione: quali sono i valori più importanti? «Io aggiungerei dedizione, al primo posto. Ci sono tante giornate in cui magari sei stanco e non hai neanche voglia, ma comunque ti impegni e fai quella mezz’ora in più che fa tanta differenza. Ecco, la costanza è molto importante ma fa parte della dedizione. La passione, invece, penso sia normale averla. Mentre il talento – sottolinea Sinner – lo metto all’ultimo posto. Ma se a tutte le cose che ho detto prima aggiungi il talento allora diventi un giocatore fortissimo».
I miglioramenti di Jannik, sul campo e fuori
Sinner si è poi concentrato sui suoi miglioramenti: «Sicuramente nel dritto abbiamo secondo me fatto un grande passo in avanti, come nel servizio. Il rovescio è sempre stato il mio colpo più naturale. Ma abbiamo lavorato su quello come sul posizionamento a rete, dove abbiamo fatto tanto lavoro. Ma il progresso tecnico che mi rende più orgoglioso – rivela il classe 2001 – è il mio comportamento in campo. Non è tanto quello che vedete voi da fuori, ma riguarda come mi sento io: sono molto più tranquillo. Più consapevole dei miei mezzi. E di quel che so fare».
Sinner tra impegno e talento
Un traguardo da raccontare a tuo figlio? «Essere stato il numero 1 al mondo perché non è un risultato secco, ma la conseguenza di 52 settimane giocate ad altissimi livelli con tanti risultati buoni fatti. In ogni caso – spiega Sinner – non voglio bambini adesso, perché non riuscirei a essere il padre che vorrei. Io ho avuto un rapporto molto speciale con i miei genitori perché erano sempre lì per e con me. Adesso quindi sarebbe troppo presto», conclude il nativo di San Candido.
Tanta voglia di tornare in campo
Insomma, il periodo di lontananza dal circuito, dovuto alla ben nota vicenda che lo ha visto protagonista suo malgrado, non sembra aver scalfito la sua tempra. Anzi, dalle sue parole traspare una consapevolezza ancora maggiore del proprio valore e una voglia ancora più forte di dimostrarlo sul campo. Un campione si vede anche e soprattutto nei momenti di difficoltà, e la reazione di Sinner, improntata alla serietà e alla volontà di superare l’ostacolo, è un segnale incoraggiante per tutto il movimento tennistico italiano.
Sinner, il ritorno agli Internazionali di Roma
Il suo rientro è atteso con grande fermento, soprattutto in vista degli Internazionali d’Italia a Roma, un torneo che per un italiano ha sempre un sapore speciale. Giocare davanti al proprio pubblico, sentire il calore e il sostegno della gente, può rappresentare una spinta ulteriore per un atleta che ha già dimostrato di saper gestire la pressione e le aspettative.
Roma (e l’Italia del tennis) aspettano il loro campione
Certo, il ritorno non sarà una passeggiata. Il circuito ATP è competitivo e non perdona. Ritrovare immediatamente il ritmo partita e la condizione fisica ottimale richiederà tempo e pazienza. Ma l’atteggiamento di Sinner, improntato alla massima dedizione, fa ben sperare. La sua promessa di lavorare «sempre tantissimo» è la migliore garanzia per un futuro che si preannuncia ancora ricco di soddisfazioni per lui e per il tennis italiano.
Ora la parola passa al campo. Roma lo aspetta, e con essa un’intera nazione desiderosa di rivedere il suo campione lottare e vincere con la stessa grinta e lo stesso talento che lo hanno contraddistinto finora. Bentornato, Jannik. L’Italia del tennis è pronta a sostenerti.