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Meloni chiama i sindacati a un’alleanza per la sicurezza sul lavoro

L'incontro a Palazzo Chigi

Sicurezza sul lavoro, Meloni chiama i sindacati all’alleanza: «È una priorità, dobbiamo unire gli sforzi»

Il premier ha illustrato le misure già adottate e quelle in agenda, ma ha messo ascolto e dialogo al centro del confronto con i sindacati: «È un tema che sta a cuore a tutti, non si può morire sul posto di lavoro»

Politica - di Sveva Ferri - 8 Maggio 2025 alle 13:44

Dare vita a un’alleanza tra Istituzioni, sindacati e associazioni datoriali «per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia». È, secondo quanto si apprende, la proposta del premier Giorgia Meloni ai sindacati, nell’ambito dell’incontro che convocato proprio per discutere del tema. Il tavolo è stato presieduto dalla stessa premier, come ci si attendeva nonostante le polemiche preventive da parte dell’opposizione sul fatto che la concomitanza in questa giornata di altri appuntamenti istituzionali avrebbe potuto portare a una sua assenza. Illazioni smentite dai fatti, come del resto era facile immaginare. Perché, come ha ribadito il premier, «la sicurezza sul lavoro è stata da sempre una priorità del governo, l’abbiamo messa sin da subito al centro della nostra azione».

Meloni lancia l’alleanza per la sicurezza sul lavoro: «È una priorità»

«Questa è la ragione per la quale siamo qui oggi: unire gli sforzi, anche e soprattutto per radicare nella nostra Nazione una solida cultura della sicurezza sul lavoro che sia capace di prevenire le troppe tragedie che continuano a ripetersi, spesso con le stesse dinamiche e le stesse cause», ha detto Meloni, che ha ricordato le azioni intraprese e quelle che sono nell’agenda del governo, ma mettendo al centro il dialogo: con i sindacati, con le categorie, con tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella prevenzione. Quell’alleanza che è stata il fulcro del suo intervento, nella consapevolezza che il tema «sta particolarmente a cuore a tutti coloro che sono seduti a questo tavolo», che «quello degli incidenti e dei morti sul lavoro è un fenomeno, come ha ricordato il Presidente Mattarella in occasione del Primo Maggio, che non può tollerare “né indifferenza né rassegnazione”» e che «il cordoglio non basta: a noi viene chiesto di agire, e di farlo nel modo più efficace possibile».

Le «vite spezzate» dietro alle «fredde statistiche»: «Dobbiamo agire»

«Non dobbiamo arrenderci a questa “normalità”, perché non c’è niente di normale nel morire sul posto di lavoro. E non dobbiamo mai dimenticare che dietro i numeri e le fredde statistiche ci sono storie vere, vite spezzate o profondamente cambiate, famiglie distrutte», ha proseguito il premier di fronte ai leader di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu, Cse e al presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo. Per il governo c’erano il vicepremier Antonio Tajani, i ministri Marina Calderone, Adolfo Urso, Tommaso Foti, e i sottosegretari Lucia Albano e Alfredo Mantovano.

Le misure già adottate dal governo, dalla “patente a crediti” all’inasprimento delle sanzioni

Sul tavolo il presidente del Consiglio ha messo quanto già fatto dal governo: la “patente a crediti”, l’assunzione di 1600 nuovi ispettori, misure per incoraggiare le imprese a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, sanzioni più severe sia dal punto di vista amministrativo che penale, le norme contro lo sfruttamento e il caporalato, definiti da Meloni «reati orribili». Dunque, misure sia sul piano della prevenzione che della repressione. Ma si punta soprattutto sulla prima, «il miglior investimento che si possa fare», come sottolineato dal premier anche in occasione del videomessaggio in vista del primo maggio.

La prevenzione al centro: 1,2 miliardi sul tavolo

«Vogliamo fare molto di più», ha detto ancora Meloni nel corso della riunione, dove ha ricordato il reperimento, insieme all’Inail, di oltre 1,2 miliardi di euro «per realizzare una serie di interventi concreti a tutela dei lavoratori e, di conseguenza, anche dei datori di lavoro». «È un segno della nostra determinazione sul tema», ha sottolineato il premier, ribadendo la volontà di dialogo con i sindacati anche sul piano approntato dal governo per la loro destinazione: «Siamo qui anche per ascoltare le proposte che arrivano».

Le direttrici sono quelle già illustrate alla vigilia del Primo maggio: formazione per i lavoratori e i datori di lavoro e divulgazione di queste tematiche nelle scuole, sia per gli studenti che per i docenti, per i quali per altro il governo sta rendendo strutturale la copertura assicurativa Inail; meccanismi di premialità per le imprese che investono in prevenzione, ad esempio con il meccanismo del cosiddetto “bonus-malus” relativo al calcolo dei premi Inail e con una particolare attenzione al settore agricolo; campagne informative dedicate, anche con laboratori specifici dedicati ai giovani.

Il metodo dell’ascolto e del dialogo

«Queste sono solo alcune delle idee che abbiamo in mente, ma siamo qui per ascoltare le vostre proposte, perché io penso che questa sia una di quelle materie che coinvolgono tutti e sulla quale bisogna riuscire a lavorare nel merito delle proposte, senza pregiudizi, non ho alcun tipo di pregiudizio sulle proposte che arriveranno», ha detto Meloni, ribadendo una convinzione che più volte ha espresso: «La politica non ha tutte le risposte, l’ho detto in tante occasioni e lo ribadisco anche in questa sede, perché sono convinta che dal confronto e dal dialogo con i corpi intermedi della società possano emergere le soluzioni migliori ai problemi che dobbiamo affrontare». E, dunque, ha concluso, «l’auspicio, mio personale e di tutto il governo, è quello di dar vita ad un’alleanza tra Istituzioni, sindacati e associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia».

Stefano Caldoro nominato consigliere per i rapporti  con le parti sociali

Un auspicio quello di un dialogo sempre più forte e costruttivo che, secondo quanto si è appreso, è stato accompagnato anche da una decisione operativa per rafforzarlo: la nomina di Stefano Caldoro, a consigliere per le tematiche afferenti ai rapporti con le parti sociali. Il consigliere, secondo quanto emerso, si occuperà di gestire le relazioni ed effettuare incontri con i referenti delle organizzazioni sindacali e datoriali in merito a specifiche tematiche, oggetto di interesse, che rientrano fra le competenze di coordinamento della Presidenza del Consiglio, predisporre relazioni finalizzate alla preparazione di confronti sui temi di carattere generale e su tematiche specifiche.

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di Sveva Ferri - 8 Maggio 2025