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Papa Leone XIV

La messa di insediamento

Roma ancora al centro del mondo: 156 delegazioni per Papa Leone XIV (con qualche tappa a Palazzo Chigi)

Alla cerimonia di intronizzazione presenti 20 capi di Stato, 20 capi di governo, 9 sovrani regnanti. È "toto colloqui": Parolin ha confermato che il protocollo è al lavoro, ma dalla Santa Sede non trapela nulla su eventuali incontri del Pontefice

Cronaca - di Luciana Delli Colli - 17 Maggio 2025 alle 17:56

Sono 156 le delegazioni straniere che alle 10 di domani mattina parteciperanno alla messa di intronizzazione di Papa Leone XIV in Vaticano. E molti si domandano se e chi potrà eventualmente incontrare il Pontefice. Intanto qualcuno ne ha approfittato per incontrare il premier Giorgia Meloni: il presidente libanese Joseph Aoun, il premier canadese Mark Carney e il cancelliere tedesco Friederich Merz. Fra i leader presenti ci sarà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, atterrato a Roma nel pomeriggio di oggi insieme alla moglie Olena Zelenska. Il 12 maggio il presidente ucraino e il Pontefice si sono sentiti al telefono, concordando sulla possibilità di un incontro di persona «nel prossimo futuro» per discutere di pace e della situazione umanitaria nel Paese.

Roma ancora centro del mondo: 156 delegazioni per Papa Leone XIV

Per gli Usa ci sarà il vicepresidente JD Vance anche lui, come Zelensky, in attesa di poter parlare con il Pontefice di persona. «Adesso il protocollo sta lavorando, ma non ho notizie dell’ultima ora», ha risposto il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a chi ieri gli chiedeva se il numero due della Casa Bianca e il sarebbero incontrati in questi giorni a ridosso dell’insediamento. «Il problema è che vi sono tante delegazioni. I tempi sono stretti, quindi si tratterà di vedere se c’è spazio per un incontro di questo tipo», ha aggiunto Parolin.

Da Vance a Zelensky: riflettori su chi potrebbe ottenere un colloquio

Le delegazioni saranno sistemate a destra del sagrato di San Pietro guardando la basilica. La prima in ordine di seduta è la delegazione italiana, di cui fanno parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giorgia Meloni e, tra gli altri, i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Segue la delegazione peruviana, a cui è stata riservata un’attenzione particolare in nome dei tanti anni trascorsi da Prevost in Perù come missionario prima e come cardinale poi, oltre che per la doppia cittadinanza di Papa Leone XIV. Della delegazione peruviana fanno parte la presidente della Repubblica Ercilia Boluarte Zegarra e tra gli altri, i ministri degli Esteri e della Difesa. Terza la delegazione degli Stati Uniti d’America, Paese natale di Prevost, che oltre a JD Vance vede il Segretario di Stato Antonio Rubio.

Italia in prima fila, seguita da Perù e Usa. Nove i sovrani regnanti presenti

Nove i sovrani regnanti che saranno presenti, tra cui quelli del Belgio re Filippo e la regina Matilde, i reali di Spagna re Felipe VI e la regina Letizia, il granduca del Lussemburgo il principe Alberto di Monaco con la principessa Charlene, la regina Maxima d’Olanda. Vi saranno anche i principi ereditari e rappresentanti di case reali, come la principessa Victoria di Svezia e il principe Edward Duca di Edimburgo.

Per Papa Leone XIV confermati 20 capi di Stato e 20 capi di governo

Venti i capi di Stato presenti, a cui si aggiungono la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Tra loro, l’ultimo a confermare la sua presenza è stato proprio Zelensky, che poi è arrivato tra i primi. Presenti anche, tra gli altri, il presidente israeliano Isaac Herzog, il colombiano Gustavo Petro, l’ungherese Tamas Suklyok, il libanese Joseph Aoun, il polacco Andrzej Duda, il portoghese Marcelo Rebelo de Souza, lo slovacco Peter Pellegrini.

Venti anche i capi di governo che saranno presenti alla Messa, tra cui il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro australiano Anthony Albanese, il cancelliere austriaco Christian Stocker, il premier canadese Mark Carney e quello francese François Bayrou. La Russia sarà rappresentata dalla ministra della Cultura Olga Liubimova, la stessa che il presidente Vladimir Putin aveva inviato ai funerali di Papa Francesco.

Le delegazioni “extra” e quelle delle organizzazioni internazionali

L’Autorità nazionale palestinese (Anp) sarà presente con il ministro per gli Affari religiosi Ramzi Khouri, mentre la Cina ha inviato l’ex vice presidente Chen Chin-Jen. L’Iran ha invece inviato il suo ministro della Cultura, Seyed Reza Salehi Amiri, così come anche la Turchia, rappresentata da Mehmet Nuri Ersoy. Presenti anche rappresentanti di organizzazioni internazionali come la Fao, il Consiglio d’Europa, l’Ifad, il Pam, l’Unhcr, l’Oim e la Lega araba. Infine, presenti anche delegazioni “extra” per il Kosovo e il Vietnam.

Gli ambasciatori e le delegazioni ecumeniche

Presenti anche gli ambasciatori in Italia di Arabia Saudita e dell’Oman, oltre che l’altro rappresentante per gli Affari religiosi della Giordania. Per l’Arabia Saudita è presente anche il ministro degli Esteri Adel bin Ahmad Al Jubeir. Presenti anche le delegazioni ecumeniche con quindici tra patriarchi, arcivescovi maggiori e metropoliti orientali. Ci sarà anche il patriarca ecumenico Bartolomeo, che lunedì dovrebbe essere ricevuto dal Papa: nell’occasione potrebbe formalizzare l’invito a Nicea per il 1700esimo anniversario del Concilio. Duecento i cardinali concelebranti; settecentocinquanta tra vescovi e sacerdoti.

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di Luciana Delli Colli - 17 Maggio 2025