
Il solito vizio dell'sos
Rieccoci, Burioni in tv tira fuori dalla tasca l’ultimo allarme: altro che squali e leoni, è la zanzara l’animale-killer più letale per l’uomo
Ospite da Fabio Fazio, l'esperto torna a seminare il panico sull'ultimo pericolo in circolazione. E sgancia la bomba di cifre e dati inquietanti: «Come una siringa infetta che gira e che punge», fino a provocare «500mila morti l'anno»
Eccolo, è tornato. Appena il Covid ha allentato la presa e le mascherine sono finite nei cass(on)etti, esperti, catastrofisti e profeti di sventura, orfani degli sos quotidiani da rilanciare a profusione in tv si sono concentrati su altro. E così, nella folla mediatica a caccia di nuovi rischi su cui allertare – e nuove paura da evocare – Roberto Burioni riappare in tv nel salotto che gli è più familiare, quello di Fabio Fazio, e con un nuovo spauracchio sotto braccio: la zanzara. Sì, proprio lei, quella che fino a ieri ci disturbava il sonno o ci rovinava al massimo le grigliate estive, oggi viene individuata dal virologo come l’animale più pericoloso per l’uomo. Finita la pandemia, pensavate di dormire sonni tranquilli? Macché. Ora a tenerci svegli non saranno più l’incubo di un virus sconosciuto o la febbre, ma il ronzio…
Burioni, l’ultimo allarme in tasca da sfoderare in tv
E allora, «orsi, squali, ragni, anaconde, leoni, tigri? No. L’animale più pericoloso per l’uomo è la zanzara. Dobbiamo fare tutti di tutto per controllarne il numero. Privati cittadini e istituzioni. Ps: e per la gioia dei No vax non ci sono vaccini che possono aiutarci». Così il docente di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, su X riportando il suo intervento di ieri a Che tempo che fa in onda sul Nove.
«La zanzara, l’animale più pericoloso per l’uomo
«Quando ero ragazzino – ha detto in trasmissione Burioni – i film che facevano più paura erano quelli con squali, anaconde, serpenti. In realtà questi animali, ma anche leoni, ragni, sono sostanzialmente innocui per l’uomo. L’animale che uccide più persone al mondo è la zanzara: 500mila l’anno, per di più bambini. È molto pericolosa perché trasmette un sacco di malattie. Se una zanzara tigre punge la persona infettata dalla Dengue quella zanzara per tutta la sua vita, circa un mese, può infettare tutti quelli che punge. Senza zanzare non ci sono alcune malattie. Le zanzare sono un pericolo molto grave, come avere una siringa infetta che gira e che punge».
Un killer silenzioso: «500mila morti l’anno»
A prima vista, l’allarme lanciato dal virologo, immunologo e divulgatore scientifico italiano può sembrare una provocazione. In realtà, si tratta di una affermazione scientifica fondata su elementi circostanziali. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare – soprattutto se si considera la minaccia visibile di predatori come squali, serpenti o grandi felini – la zanzara, un minuscolo insetto, è responsabile ogni anno di centinaia di migliaia di morti umane. Come sottolinea Burioni, questo non è dovuto al morso in sé, ma alla sua capacità di trasmettere virus e parassiti che causano malattie mortali.
«Come una siringa infetta che gira e punge»: le malattie trasmesse
Basta ricordare, nelle more, che tra le patologie più letali trasmesse dalle zanzare troviamo: la Malaria, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, causa oltre 600.000 morti l’anno, soprattutto nei Paesi dell’Africa subsahariana. Dengue: in forte crescita a causa del cambiamento climatico e dell’urbanizzazione, che può diventare emorragica e letale. E ancora, Zika, Chikungunya, febbre gialla, virus del Nilo Occidentale: tutte malattie virali trasmesse da diverse specie di zanzare, con effetti potenzialmente gravi sulla salute pubblica.
Il vero nemico è invisibile
Burioni usa spesso l’esempio della zanzara per spiegare come la percezione del rischio da parte dell’essere umano sia distorta. Temiamo animali che raramente incontriamo e che causano pochissimi decessi (come gli squali), mentre sottovalutiamo creature minuscole che vivono accanto a noi. Il pericolo reale è microbiologico, non macroscopico.