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Ramelli a testa in giù, lo scandaloso post dell’organizzazione woke e no profit: “Ennesimo fascista che va dimenticato”

L'odio e l'ignoranza

Ramelli a testa in giù, lo scandaloso post dell’organizzazione woke e no profit: “Ennesimo fascista che va dimenticato”

Politica - di Gabriele Caramelli - 3 Maggio 2025 alle 12:25

«Sergio Ramelli è solo l’ennesimo fascista che va dimenticato e non commemorato dalle cariche istituzionali di questo paese». E’ quanto si legge in un post ignobile su Instagram dell’organizzazione no profit “No Justice no peace – Italy”, che come se non bastasse ha sovrapposto la scritta a una foto a testa in giù del 17enne e militante missino, che fu brutalmente ucciso a colpi di chiave inglese da un commando comunista di Potere operaio a Milano nel 1975 perché era di destra.

«I suoi ideali erano contro ogni forma di democrazia moderna – continua un secondo post con il volto di Sergio sempre al contrario – puro neofascista nell’epoca in cui l’Italia faceva ancora conti con il ventennio fascista». Dalle parole si capisce che il post mira fare disinformazione: Sergio Ramelli scrisse un tema contro le Brigate rosse che gli fruttò l’emarginazione e l’uccisione, proprio per difendere i valori della libertà che l’autore del post sulla pagina social vorrebbe sottrargli. Peraltro, «No Justice no peace – Italy» è collegata con un link di donazioni per il movimento woke e marxista americano “Black lives matter” e nella descrizione dell’account si legge: «Solidarietà a tutte le persone nere e a tutte le minoranze schiacciate e discriminate». Dunque, è possibile ricevere il loro appoggio soltanto se si è diversamente bianchi o parte di una comunità ristretta, in caso contrario si viene insultati come accaduto con la foto di Ramelli appesa a testa in giù.

Sergio Ramelli a testa in giù: lo sconcerto degli utenti contro l’organizzazione woke e no-profit

«Sono di sinistra ma trovo questo post davvero di pessimo gusto», scrive un utente nella sezione dei commenti del post che vede l’immagine di Sergio Ramelli al contrario. «Non so, poverino era un 17enne e non mi pare abbia commesso reati o altro, sicuramente non c’era da farci tutta questa propaganda, però indubbiamente è stata una vittima», riflette ancora una ragazza. Lo sdegno arriva anche dalla pagina di Amnesty International – Cuneo, che afferma: « Defollow(togliamo il sostegno), spiace» e ancora: «Amnesty non concorda con chi commette, promuove o giustifica violenza, indipendentemente dalla ideologia di riferimento».

Oltre la brutalità, il ricordo di Gioventù nazionale per il 17enne missino

Il 29 aprile 2025, per i 50 anni dalla scomparsa di Sergio Ramelli, i militanti di Gioventù nazionale hanno pubblicato una grafica su Instagram a lui dedicata mentre bacia la mamma, con su scritto: «Sorridi Sergio, abbiamo vinto». «Vivi ancora nei nostri passi, nei nostri libri di scuola e dell’università –  si legge nella descrizione del post social – vivi nella coscienza di tutti coloro che nel tempo non ti hanno dimenticato, vivi in un tema che denuncia l’infamia dell’odio politico». «Per tanti anni hanno provato a nascondere il tuo ricordo, con la speranza che prima o poi qualcuno si dimenticasse di te, ma la libertà è più forte della vigliaccheria che ti ha spezzato le ali», prosegue ancora la nota: «Oggi che la tua memoria e il tuo spirito affiancano la vita dei figli d’Italia senza censure, siamo fieri di poterti dire ‘Sorridi Sergio, abbiamo vinto’».

 

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di Gabriele Caramelli - 3 Maggio 2025