
A Torino
Pro-Pal contro Crosetto al Salone del libro (video). La replica del ministro: “Abbiamo salvato tanti bambini palestinesi”
Al grido di ‘Crosetto in guerra vacci tu’ alcune decine di attivisti pro Palestina hanno contestato oggi il ministro della Difesa Guido Crosetto al Salone del libro di Torino, nei pressi dello stand del ministero.
Il gruppo di contestatori, tenuto a distanza dalle forze dell’ordine, ha ripetuto lo slogan “Crosetto Crosetto in guerra vacci tu” ed esibito cartelli con la scritta ‘Stop al riarmo’ e una bandiera della Palestina. I pro-pal sono poi stati accompagnati dalla polizia all’uscita del padiglione dell’Oval al Lingotto.
Crosetto ai pro-pal: decine di bambini palestinesi salvati dall’Italia
«Penso che al Salone del Libro e della cultura tutti debbano poter parlare – ha detto il ministro della Difesa in una dichiarazione ripresa da Repubblica – non c’è nessuno che ha l’autorità morale di decidere chi sta zitto e chi deve parlare. Dovevo arrivare qui e i miei mi hanno detto di non passare davanti allo stand Rai perché c’erano dei manifestanti pro Palestina. Sono passato perché non ci vedo nulla di male ne a passare ne a manifestare». Crosetto ha poi chiosato: «Accetto qualunque cosa, ma dovrebbero ricordarsi che grazie alla Difesa decine di bambini palestinesi sono giunti in Italia così come aiuti umanitari continuano ad arrivare».
“Macron dice tante battutine che potrebbe risparmiarsi”
Sull’assenza del premier Meloni all’incontro Macron e altri leader europei in Albania, Crosetto ha sottolineato che «non era un vertice programmato, quindi non era un vertice al quale fosse necessaria la partecipazione. Il presidente Meloni quotidianamente, giornalmente, ha contatti con tutti i leader europei, oggi stesso mi pare incontri Merz, il nuovo cancelliere tedesco e parleranno anche di Ucraina oltre che di altri temi. In Italia bisogna far polemiche anche quando non ci sono polemiche da montare».
E a proposito del presidente francese, «ogni tanto Macron fa delle battute che tra leader si potrebbero risparmiare. Sono delle frecciatine che nascono più da posizioni politiche e da considerazioni di ricaduta interna, ma non mi pare che riguardino i due Stati e i rapporti tra i presidenti. Succede non soltanto a Macron».