
Intrattenimento vecchio stile
I 45 anni di Pac man, la pallina venuta dall’Italia: futurismo, innovazione e autenticità nell’idea del videogioco arcade
Le grafiche del videogioco non sono per nulla violente al giorno d'oggi, così come non lo erano all'epoca, proprio perché nacque in alternativa agli "Sparatutto" come Galaxian e Space invaders
Pac man, uno dei videogiochi arcade più famosi degli anni ’80, ha appena compiuto 45 anni il 10 maggio 2025. Un bel traguardo per il “mangione giallo” che ha accompagnato le serate e i pomeriggi nelle sale giochi degli adolescenti di fine ‘900. Il creatore di Pac man si chiama Toru Iwatani, impiegato e autore di videogiochi per l’industria giapponese Namco, che ebbe l’idea per il nuovo videogioco mentre mangiava la pizza insieme ai propri amici. Iwatani creò Pac man guardando una pizza a cui mancava una fetta e dopo essere tornato in servizio disegnò un semicerchio giallo con un solo occhio tutto nero. Un disegno semplice e non elaborato, che nella sua umiltà ha catturato l’attenzione di tante persone, dai più grandi ai più piccoli.
In sintesi, Pac man ha un’anima italiana, considerando anche l’idea gastronomica da cui proviene. Inoltre, il videogioco arcade ha vinto per ben due volte il Guinness dei primati, nel 2005 e nel 2015, la prima volta divenne il videogioco commerciale di maggior successo nella storia e la seconda volta grazie a una sua coreografia eseguita da 351 persone.
Pac man, un videogioco innovativo e futurista
Pac man, protagonista del videogioco messo in commercio dalla Namco, deve affrontare quattro fantasmini di colori diversi, mangiando più oggetti possibili all’interno del labirinto. Tuttavia le grafiche del videogioco non sono per nulla violente al giorno d’oggi, così come non lo erano all’epoca, proprio perché nacque in alternativa agli “Sparatutto” come Galaxian e Space invaders. Le forme molto definite di Pacman e il dinamismo delle altre figure ricordano i quadri futuristi di Ugo Giannattasio e Fortunato Depero, famosi anche per la capacità di traslare il movimento di un corpo nei loro dipinti.
Tuttavia Pac man nasce anche come un gioco per avvicinare gli uomini e le donne, che negli anni ’70 e ’80 avevano dei gusti molto diversi in fatto di intrattenimento. «Non c’erano videogiochi con cui tutti potessero divertirsi, in particolare non c’era nulla che potesse coinvolgere anche le donne“, dichiarò lo stesso Iwatani nel 1986 secondo Wired, per poi aggiungere: «Ecco perché ho voluto creare un gioco divertente, adatto anche a loro». L’intento del creatore di Pac man però non sembra avere nulla a che vedere con il femminismo e con le “quote rosa nell’intrattenimento”, ma con l’altruismo di chi desidera un mondo senza disparità dettate dai pregiudizi che limitano lo sviluppo di una civiltà.