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Ombre cinesi sul conflitto tra India e Pakistan: continuano le tensioni e aumentano le vittime civili

Il terzo incomodo

Ombre cinesi sul conflitto tra India e Pakistan: continuano le tensioni e aumentano le vittime civili

Si intensifica l'idea che Pechino abbia esercitato un'ingerenza nello scenario di guerra tra Islamabad e Nuova Delhi, dopo alcune informazioni rilasciate da fonti pakistane

Esteri - di Gabriele Caramelli - 9 Maggio 2025 alle 17:02

Continuano le tensioni tra India e Pakistan, dopo la crisi scoppiata a seguito dell’attacco terroristico pakistano del 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir indiano. Nuova Delhi ha segnalato «molteplici attacchi» da parte di droni e armi da fuoco pakistani durante la notte «lungo il confine». «Gli attacchi dei droni sono stati respinti e si è risposto in modo appropriato», ha proseguito l’esercito. Nel frattempo, l’intero scenario internazionale ha invitato i due Paesi a mantenere la calma, mentre le forze armate pakistane hanno rivendicato l’abbattimento di 77 droni nell’arco di due giorni. L’informazione militare è stata confermata all’Afp da fonti dell’esercito di Islamabad, secondo cui «ieri il Pakistan ha abbattuto 29 droni indiani, mentre 48 droni sono stati distrutti la notte scorsa».

Nel frattempo si intensifica l’idea che la Cina possa aver interferito nello scenario di guerra tra Islamabad e Nuova Delhi: infatti il Pakistan ha sostenuto di aver utilizzato i caccia J-10C dell’industria cinese Avic, specializzata nel settore della difesa e dell’aeronautica, per abbattere i jet indiani. Il conflitto vedrebbe quindi il confronto tra armi cinesi e armi occidentali, visto che Pechino recentemente ha investito molto sulla tecnologia bellica. Al contempo, l’India può contare sul sostegno dei rappresentanti del “Mondo libero” come gli Usa e la Francia, che ha fornito a Nuova Delhi gli aerei d’assalto Rafale.

Il bilancio delle vittime tra India e Pakistan

Secondo una fonte della polizia citata da Afp, a causa degli attacchi condotti dell’esercito pakistano nel settore di Uri, un civile indiano è stato ucciso da colpi di mortaio. L’ultimo resoconto fornito ieri dalle autorità indiane parlava di 16 morti tra i civili. Invece, il Pakistan ha denunciato 32 morti tra la sua popolazione: sarebbero quattro i civili pakistani uccisi durante i bombardamenti indiani avvenuti durante la notte nel Kashmir.

Anche il cricket, la disciplina sportiva più famosa nella penisola indiana, è stato danneggiato dalla crisi geopolitica in corso tra India e Pakistan. Non a caso, la Indian premier league (Ipl) è stata momentaneamente sospesa, una decisione che servirebbe a salvaguardare la sicurezza dei giocatori indiani e stranieri. «Non è bello che il cricket continui mentre il Paese è in guerra», ha affermato un funzionario del Board of control for cricket in India. La notizia sull’interruzione del campionato sportivo è arrivata poche ore dopo dalla decisione di spostare le partite finali della Pakistan Super League negli Emirati Arabi Uniti per ragioni di sicurezza.

La Cina e il coinvolgimento nel conflitto

Per il momento l’India non ha reagito alla notizia che vedrebbe il coinvolgimento della Cina negli approvvigionamenti dell’arsenale pakistano. È comunque noto che Pechino è uno storico sostenitore di Islamabad, che è ormai suo partner strategico mentre l’India sembra sempre più vicina agli Stati uniti e sempre più coinvolta negli acquisti di armi dagli americani e dai suoi alleati, tra cui anche Israele.

Eppure la Cina sta continuando a mantenere il suo primato come primo fornitore di armi al Pakistan e forse sta anche osservando i risultati dei suoi sistemi d’arma. «Questo fa sì che qualsiasi confronto tra India e Pakistan sia di fatto un test per le esportazioni militari cinesi», ha detto Sajjan Gohel dell’Asia-Pacific Foundation, think tank con sede a Londra. Craig Singleton della Foundation for Defense of Democracies con sede negli Usa ha spiegato che «il sostegno di lunga data di Pechino a Islamabad ha spostato l’equilibrio tattico non è più solo uno scontro bilaterale, è un assaggio di come le esportazioni cinesi nel settore della difesa stiano ridefinendo la deterrenza nella regione».

L’ex Impero celeste, come ha riportato la Cnn, ha aiutato Islamabad nell’ammodernamento dell’esercito: secondo dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), nell’ultimo quinquennio dalla Cina è arrivato l’81% degli armamenti importati dal Pakistan, tra cui jet all’avanguardia, missili, sistemi radar e di difesa aerea. Per di più alcuni sistemi di fabbricazione pakistana sono stati progettati con aziende cinesi o assemblati con tecnologia cinese. Nel frattempo, se gli Usa secondo il Sipri restano l’esportatore numero uno di armi al mondo, la Cina intanto ha raggiunto il quarto posto mentre i due terzi dell’export finiscono in Pakistan.

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di Gabriele Caramelli - 9 Maggio 2025