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Mosca gela i volenterosi riuniti a Kiev, Peskov: “Putin aperto, ma dall’Europa toni conflittuali”

Ucraina

Mosca gela i volenterosi riuniti a Kiev, Peskov: “Putin aperto, ma dall’Europa toni conflittuali”

Esteri - di Sara De Vico - 10 Maggio 2025 alle 19:31

Trenta giorni di cessate il fuoco immediato o sanzioni pesanti a Mosca in caso di infrazione. È questa la proposta finale, l’altolà,  messo in campo dai leader europei, autodefinitisi ‘volenterosi’,  riuniti a Kiev insieme al premier Zelensky per sollecitare l’avvio di negoziati per una pace giusta in Ucraina. A margine del tavolo anche un colloquio telefonico con il presidente Donald Trump. Da Mosca però arriva un no, grazie. Almeno per ora, stando alle dichiarazioni del portavoce del Cremlino che accusa i leader europei di ostilità.

L’ultimatum dei volenterosi: 30 giorni di tregua o sanzioni pesanti

Nel videomessaggio la premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’urgenza di un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni. Rinnovando l’aspettativa che la Russia risponda positivamente all’appello fatto dal presidente Trump “e dimostri concretamente, come già fatto dall’Ucraina, la volontà di costruire la pace”. Identica la linea di Ursula von der Leyen che ha ribadito che ora la palla è nelle mani russe.  Tutti i leader presenti a Kiev, il francese Emmanuel Macron, il tedesco Friedrich Merz, il britannico Keir Starmer, il polacco Donald Tusk, seppur con accenti diversi, hanno concordato sulla linea dura, sottolineando l’appoggio della Casa Bianca. L’inquilino dell’Eliseo ha spinto pesantemente sull’inasprimento delle sanzioni a Mosca in caso di violazione del cessate il fuoco. “Gli Stati Uniti si sono impegnati a monitorare il cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina proposto dagli alleati europei”. Così Macron nel corso del punto stampa a Kiev. La tregua “sarà monitorata nella maggior parte dagli Usa, con tutti gli europei che contribuiranno. Questo dovrebbe aprire la strada per un lavoro immediato e negoziati tra le parti coinvolte per costruire una pace robusta e durevole”.

Macron e Starmer: se Putin è serio lo dimostri

“Tutti noi qui, insieme agli Stati Uniti, ci rivolgiamo a Putin, se è serio sulla pace, ora ha la possibilità di dimostralo”. Parola di Starmer che ha aggiunto: “I leader chiedono un cessate il fuoco incondizionato, rifiutano le condizioni di Putin. E affermano con chiarezza che se volta le spalle alla pace, noi aumenteremo le sanzioni e il nostro aiuto militare alla difesa dell’Ucraina per spingere la Russia al tavolo”. Un capriccio europeo? Il premier britannico assicura che c’è “assoluta unità” tra Stati Uniti, Europa e Ucraina sulla proposta di cessate il fuoco di 30 giorni. Al termine del vertice il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, aveva fatto sapere via social che “tutti e cinque i leader hanno avuto una fruttuosa chiamata con Donald Trump concentrata sugli sforzi di pace”.

Il ruggito di Mosca: pensate di essere furbi?

Mosca non la pensa così. Il primo a rispondere picche è il falco Dmitry Medvedev, ex  presidente russo ora addetto alla propaganda. “Gli autori della proposta – Friedrich Merz, Emmanuel Macron, Donald Turk, Keir Starmer – possono “ficcarsi questi piani di pace nei loro c…pangender”, ha scritto su X il numero due del Consiglio di sicurezza nazionale russo. “Macron, Merz, Starmer e Tusk avrebbero dovuto discutere di pace a Kiev. Invece sputano fuori minacce contro la Russia. O una tregua per far riposare le orda di banderiti o nuove sanzioni. Pensate di essere furbi?”, ha scritto anche in inglese.

Peskov: Putin è aperto ai contatti ma dall’Europa arrivano toni conflittuali

Dmitry Peskov, più cauto ma solo nel linguaggio, chiude la partita. “Vladimir Putin è aperto a contatti con qualsiasi leader, ma è dall’Europa che arrivano dichiarazioni contraddittorie e conflittuali. Dichiarazioni che sono  conflittuali piuttosto che tese a rilanciare i nostri rapporti, niente di più”. Insomma lo zar è aperto all’interazione e al dialogo con qualsiasi leader “nella misura in cui lo sono gli stessi leader”. In mattinata del resto aveva detto: “Putin sta facendo tutto il possibile per risolvere il conflitto in Ucraina con mezzi diplomatici e di pace. Ma in assenza di strumenti diplomatici e di pace siamo costretti a proseguire l’operazione militare”.

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di Sara De Vico - 10 Maggio 2025