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Minori “schiavi” del web, Rampelli: “Approviamo subito il ddl bipartisan Mennuni-Madia”

L'accesso alla rete

Minori “schiavi” del web, Rampelli: “Approviamo subito il ddl bipartisan Mennuni-Madia”

A Montecitorio la presentazione della proposta di legge FdI-Pd e la proiezione del terzo episodio della serie "Adolescence". Il vicepresidente della Camera: ricordiamo che aggressività, deficit dell’attenzione, bullismo, depressione e obesità corrono più veloci delle istituzioni

Politica - di Stefania Campitelli - 26 Maggio 2025 alle 18:44

Sos minori schiavi del web. “Il disegno di legge sulla protezione dei minori da internet acceleri il suo percorso. Occorre intervenire con urgenza per salvarli dalla schiavitù della rete. E regolamentarne l’accesso in modo rigoroso. La proposta bipartisan a firma Mennuni-Madia sottoscritta da parlamentari di molti gruppi va sostenuta per il suo alto valore culturale”. È l’invito di Fabio Rampelli, promotore di un convegno alla Camera sulla tutela dei minori dallo spazio digitale. Durante l’evento è stato proiettato il terzo episodio di Adolescence e presentato il ddl  bipartisan a firma Lavinia Mennuni, FdI, e Marianna Madia, Pd. Nell’aula dei gruppi parlamentari oltre a Rampelli e alle senatrici è intervenuta la vicepresidente della Camera, Anna Ascani.

Minori, Rampelli: il ddl Mennuni-Madia acceleri l’iter

“Lo stimolo a non rinunciare agli strumenti del progresso tecnologico non è stato fin qui accompagnato dalle istituzioni in maniera adeguata ed efficace”, ha detto il vicepresidente della Camera. “Un po’ per timore di disturbare i padroni di una fetta importante della comunicazione. Un po’ con l’alibi di non poter violare la privacy nell’identificazione anagrafica degli utenti. Un po’ per l’attesa messianica di un indirizzo da parte dell’Ue sugli Stati nazionali”.

Convegno alla Camera e proiezione di Adolescence

Non mancano le proposte. “Si potrebbe immaginare – ha detto Rampelli- che la scuola acquisisca prima di tutti padronanza delle risorse digitali, divenendo in grado di anticipare i progressi tecnologici e limitarne l’abuso. Al contrario, come le famiglie, è stata presa d’assalto da questa rivoluzione. È centrale la certificazione dell’identità dell’utente, ovviamente legata all’età. Quello che auspichiamo è che da questa difficoltà nasca un’opportunità. Vogliamo dimostrare che non solo il governo ma anche lo Stato sentono il dovere di governare questo fenomeno. E soccorrere quella generazione digitale ridotta in schiavitù, con famiglie disperate, spesso lasciate sole a navigare in un mare in tempesta”.

La proposta di legge per regolamentare la verifica dell’età

La proiezione del terzo episodio della serie Adolescence fa riflettere sulla fragilità dell’adolescenza moderna e sui rischi derivanti da un utilizzo incontrollato dei social media da parte dei giovanissimi. “Torneremo a occuparci di questo tema finché la proposta di legge non sarà approvata. E ricordiamo – ha concluso Rampelli – che aggressività, deficit dell’attenzione, bullismo, sedentarietà, depressione corrono più veloci delle istituzioni”.

Mennuni: abbiamo raccolto le preoccupazioni degli educatori

Il disegno di legge Mennuni–Madia, “Tutela dei minori nella dimensione digitale”, ha l’obiettivo di regolamentare l’utilizzo dei social per i minori di 15 anni. Un impulso venuto dalla preoccupazione di educatori, neuroscienziati ed esperti del settore nelle audizioni della Commissione Infanzia e adolescenza del Senato.  “Tutto quello che riguarda l’Intelligenza artificiale e le sue innovazioni, preziosissime per lo sviluppo dell’umanità, devono vedere sempre il dominio dell’umano. E in questo contesto – ha detto Mennuni –  cosa c’è di più importante della protezione di chi si affaccia alla vita? Di chi comincia la sua crescita e ha bisogno di essere in un ambiente il più possibile protetto?”. “Le famiglie –  ha sottolineato Madia – non possono essere lasciate da sole contro l’algoritmo. Queste misure non sono contro il progresso – ha concluso la senatrice del Pd – Internet è un grande strumento di eguaglianza e di emancipazione. Ma proprio per questo le istituzioni hanno il dovere di proteggere nel modo migliore chi nella rete ci sta. Bambini e pre-adolescenti”.

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di Stefania Campitelli - 26 Maggio 2025