
Fino a che punto?
Minacce alla figlia, Meloni: «Clima malato, la politica dovrebbe sapersi unire». Ma i leader dell’opposizione sono ancora distratti
Il premier sui social: «Esistono confini che non devono essere superati mai. Difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza». Ma quando scrive dai vertici dell'opposizione ancora nessuna parola. Intanto anche le figlie di Piantedosi finiscono nel mirino degli odiatori
«Esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza». Quando Giorgia Meloni interviene sui propri social sugli orrendi auspici di morte rivolti a sua figlia di neanche nove anni, sono passate quasi tre ore dalla denuncia del caso da parte di FdI. È stata raggiunta da un moto crescente di manifestazioni di solidarietà, ma quasi tutte da parte del centrodestra. Poche le voci dell’opposizione e, soprattutto, nessuna dei leader. Un’ora dopo la situazione non è cambiata, con l’unica eccezione di Carlo Calenda.
Minacce social anche alle figlie di Piantedosi
Nel frattempo anche le figlie del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sono state oggetto dalle stesse minacce social. Commentando il post del titolare del Viminale che stigmatizzava l’attacco alla figlia della premier, un utente ha scritto: «Vedi che anche voi rubate i soldi e il cibo dei nostri figli. Quindi confermo l’augurio, anche ai tuoi», aggiungendo i nomi delle due ragazze.
I leader dell’opposizione “distratti”
Forse i leader dell’opposizione erano distratti dalla polemica quotidiana: Giuseppe Conte è stato impegnato a divulgare un video sulle presunte «giravolte» del premier; Matteo Renzi a lamentarsi della scorta di 007 che gli è stata tolta dopo dieci anni dalla fine del mandato da premier; Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (il quale poi parlerà a pomeriggio inoltrato) a raggiungere il corteo contro il decreto Sicurezza; Elly Schlein, a quell’ora, era non pervenuta dopo una partecipazione in tv dove aveva lamentato la mancanza di prevenzione sui femminicidi, in compenso il Pd denunciava «l’assordante silenzio» del premier sui referendum.
Meloni dopo le minacce alla figlia: «Clima malato, tutta la politica dovrebbe sapersi unire»
E, dunque, mentre sarebbe stato opportuno che a dirlo fosse stato qualche leader dell’opposizione, è toccato alla stessa Meloni ricordare che quel post in cui un’insegnante augurava a sua figlia «la sorte della ragazza di Afragola» era qualcosa di abnorme. «Questo – ha scritto il premier sui suoi social – non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore». «Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché – ha avvertito il premier – esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza».
La solidarietà del governo e della maggioranza
Tutto il governo, a partire dai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, si è stretto intorno a Meloni, parlando di «orrore», «barbarie», «abisso di civiltà». Solidarietà è arrivata anche al ministro Piantedosi. I ministri Daniela Santanchè ed Elisabetta Casellati, tra gli altri, hanno anche sottolineato che questo odio cieco si è caricato oltretutto di un oltraggio alla memoria di Martina Carbonaro, la ragazzina di Afragola uccisa dall’ex fidanzato, cancellata nella sua umanità e ridotta a strumento di maleficio. «Fino a che punto può spingersi l’odio? Cosa ancora saranno disposti ad accettare coloro che fomentano l’odio prima di aprire gli occhi di fronte a tanto orrore?», si è chiesta Santanchè. Valditara sanzioni, anche «a tutela della stragrande maggioranza degli insegnanti che tengono atteggiamenti esemplari». «Quanto dobbiamo ancora sopportare? Fin dove dobbiamo arrivare?», sono anche le domande che si è posta Arianna Meloni. «Rispetto a questa ignobile barbarie, tutto lo sdegno possibile! La condanna sia unanime e forte. A mia sorella Giorgia e a mia nipote giunga il mio più affettuoso e protettivo abbraccio», ha scritto sui social la sorella del premier e capo della segreteria politica di FdI.
Poche voci a sinistra e nessuna (ancora) dei leader
Ugualmente, solidarietà incondizionata e condanna fermissima sono giunti dai presidente di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, dai capigruppo di maggioranza e anche da quelli di Italia Viva e da alcuni parlamentari del Pd e Azione. Nel tardissimo pomeriggio è arrivata anche la solidarietà dei capigruppo di M5S e di Elisabetta Piccolotti di Avs. Ma quando ormai la giornata volge al termine, mancano ancora le voci di Schlein, Conte, Renzi e Fratoianni…